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Il Lapidario di Sankt Florian - Università degli Studi di Milano

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12<br />

<strong>Il</strong> <strong>Lapidario</strong> <strong>di</strong> <strong>Sankt</strong> <strong>Florian</strong><br />

dello Schwabenspiegel (ff. 1r-86v), mentre la seconda parte (ff. 88r-<br />

167v; il f. 87rv è vuoto) è de<strong>di</strong>cata a un trattato me<strong>di</strong>co e a un<br />

Hausbuch, all’interno del quale si trovano due sezioni in versi, una sulle<br />

pietre preziose, il lapidario, e una sugli animali. Sull’ultimo foglio si<br />

legge il colophon Scriptum per me Johannem Gödefrid canonicum in<br />

Gars Anno 14XLIIIJ feria sexta ante festum purificacionis Marie. <strong>Il</strong> co<strong>di</strong>ce<br />

proviene dunque dalla canonica <strong>di</strong> Gars, nell’Austria nord-orientale.<br />

Tra la copertina e il foglio <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a è allegato un foglio con appunti del<br />

prof. Röckinger <strong>di</strong> Monaco, secondo il quale il volume, prima <strong>di</strong> essere<br />

accolto nel Preussischer Kulturbesitz <strong>di</strong> Berlino, si trovava a Giessen.<br />

Non abbiamo purtroppo altri dati sulla storia del manoscritto. Copertina<br />

e guar<strong>di</strong>a sono moderni; anche la numerazione dei fogli è recente. <strong>Il</strong> co<strong>di</strong>ce<br />

è in buono stato, tranne nella parte superiore, intaccata dall’acqua: a<br />

causa della macchia <strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà, l’inchiostro risulta parzialmente sbia<strong>di</strong>to.<br />

Tutti i testi sono stati trascritti dalla stessa mano, una bastarda molto posata,<br />

dai tratti arrotondati e <strong>di</strong>stesi.<br />

<strong>Il</strong> lapidario si trova sui ff. 146ra-152ra; la parte finale in prosa e la<br />

preghiera latina sono sui ff. 152rb-152va. I versi sono <strong>di</strong>sposti su due<br />

colonne, uno sotto l’altro (tranne i vv. 612-614 e 706-707, in scriptio<br />

continua). In ogni colonna sono scritte dalle 36 alle 38 righe. A volte<br />

l’ultima riga trova spazio poco più sotto del margine inferiore. <strong>Il</strong> foglio<br />

misura mm. 350 x 246; le colonne misurano mm. 269 x 87 e sono <strong>di</strong>stanziate<br />

tra loro mm. 18. La rigatura è a secco, con linee marginali e <strong>di</strong><br />

squadratura delle colonne tracciate con inchiostro bruno. L’inizio del lapidario<br />

non è segnalato da alcun titolo né spazio: può essere in<strong>di</strong>viduato<br />

solo grazie a una linea orizzontale rossa tracciata sulla riga precedente;<br />

la stessa linea <strong>di</strong>visoria è tracciata anche alla fine del testo. L’inizio delle<br />

strofe è in<strong>di</strong>cato invece da una maiuscola rubricata decorata, spesso <strong>di</strong><br />

tipo onciale, tracciata in uno spazio appositamente pre<strong>di</strong>sposto che riduce<br />

leggermente la lunghezza delle prime due righe <strong>di</strong> ciascuna strofa.<br />

La prima lettera <strong>di</strong> ogni verso è decorata con un tratto verticale <strong>di</strong> inchiostro<br />

rosso. Le ultime parole dei versi più lunghi sono aggiunte in interlinea<br />

entro i margini della colonna, così che complessivamente l’aspetto<br />

del testo appare molto curato, senza glosse marginali né errori. 11<br />

11 Fanno eccezione un’unica glossa marginale al v. 369 e alcune annotazioni ai vv.<br />

474 e 475.

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