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Il Lapidario di Sankt Florian - Università degli Studi di Milano

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Introduzione<br />

sto co<strong>di</strong>ce solo in quattro casi <strong>di</strong> gleich, mentre nel ms. B il fenomeno è<br />

più esteso e comprende sia nomi, come glider (v. 28) o gmait (v. 118),<br />

che verbi, come gweſen (v. 842) o gnant (v. 97). Strettamente legata alla<br />

sincope è l’apocope, anch’essa ben attestata soprattutto in B. Nel lapidario<br />

la scelta <strong>di</strong> conservare o far cadere la -e finale, flessionale o etimologica,<br />

<strong>di</strong>pende essenzialmente da esigenze poetiche, benché favorita dall’ambiente<br />

<strong>di</strong>alettale: nel cod. F, infatti, nonostante le evidenti coloriture<br />

bavaresi, il fenomeno è meno esteso a causa dell’andamento posato e<br />

tendenzialmente prosastico del testo, mentre in B sincope e apocope,<br />

oltre ai frequenti versi ellittici, ne favoriscono una recitazione più ritmata.<br />

Forse non è una coincidenza che i pochi casi in cui nel cod. B si è<br />

conservata la -e corrispondano in F a forme terminanti con desinenze più<br />

lunghe: l’aggettivo alle (alle freunttſchafft, B 30; alle creatur, B riga 1)<br />

corrisponde alla forma più arcaica allew (F 494 e riga 1); 61 lo stesso arcaismo<br />

nella desinenza <strong>di</strong>stingue chünfftige <strong>di</strong>ng (B 282) da czẅkvnftigew<br />

<strong>di</strong>ng (F 184), mentre chlaine chrafft (B 268) corrisponde a chlainer<br />

(F 131), una forma apocopata <strong>di</strong> comparativo. Un altro caso è ſam er<br />

waine hiczt (v. 675), corrispondente in F 667 a wainunt. Le rimanenti<br />

due forme non apocopate sono meno in<strong>di</strong>cative: wëlche ſwalb (B 517)<br />

ha la stessa forma in F 427, dove però il termine svolge funzione pronominale;<br />

mentre an der ſunne ſchein (B 788) si trova in una strofa mancante<br />

in F. Per converso, molti termini apocopati in B corrispondono<br />

esattamente a forme complete in F, come in all chëten (B 33) ~ alle keten<br />

(F 497); in dem mund (B 187) ~ jnn dem munde (F 88); dy rot pluet<br />

ſucht (B 263) ~ dÿe röte plüet ſucht (F 126); der pëſt (B 298) ~ der peſte<br />

(F 202); ſein weib auſwartt (B 459) ~ ſein weÿbp auswarte (F 369), ecc.<br />

In base a questa osservazione, si può ritenere che l’estensore <strong>di</strong> B abbia<br />

volutamente apocopato ogni termine attestato nel suo modello con desinenza<br />

-e per fornire alla sua versione del testo un andamento più ritmato<br />

rispetto all’archetipo, il quale dunque risulta trasmesso più fedelmente da<br />

F. In quest’ultimo testimone si deve tuttavia notare che in uno dei numerosi<br />

errori corretti dal copista viene emendata la parola varbe in varb (v.<br />

787) me<strong>di</strong>ante cancellazione della -e finale. Generalmente l’estensore <strong>di</strong><br />

61 Al v. F 494 è trasmessa la forma errata aller, da intendersi come allew; cfr.<br />

anche nota al verso.<br />

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