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Il Lapidario di Sankt Florian - Università degli Studi di Milano

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Commento all’e<strong>di</strong>zione<br />

p. 241.<br />

vv. F 636-637. Gli ultimi due versi della strofa potrebbero essere una<br />

interpolazione: essi mancano infatti in B e non aggiungono nulla al suo<br />

contenuto. Forse un antigrafo comune ai due testimoni era lacunoso in<br />

questo passo: mentre l’estensore <strong>di</strong> B ha preferito omettere del tutto i<br />

due versi, l’estensore <strong>di</strong> F ha integrato il testo con due versi evidentemente<br />

riempitivi.<br />

pp. 242-243.<br />

vv. B / F 638-663. La strofa sul ceraunio è l’unica in cui la numerazione<br />

dei versi corrisponda nei due testimoni: sicuramente non è una<br />

coincidenza, ma la <strong>di</strong>mostrazione che i due testimoni trasmettono lo<br />

stesso testo e che nel corso della tra<strong>di</strong>zione si sono <strong>di</strong>fferenziati per<br />

l’aggiunta o l’omissione <strong>di</strong> versi e <strong>di</strong> strofe.<br />

p. 250.<br />

v. B 680. La mancanza <strong>di</strong> un verso corrispondente a B 680 in F non facilita<br />

l’interpretazione della parola trasmessa come alm, alw o alin, con<br />

sopra il segno abbreviativo della nasale. L’unica lezione che potrebbe<br />

avere senso è alm, abbreviazione <strong>di</strong> alman, “alemanni”, cioè “tedeschi”<br />

(Lexer I, 39) oppure <strong>di</strong> alman, “ognuno” (Fnhd. WB, I/813). Un’altra<br />

possibilità, meno probabile, è alw come abbreviazione <strong>di</strong> alwen, cioè<br />

alben, gli “elfi”. Sebbene più avanti si legga ancora alm, tradotto con<br />

“montagne” (cfr. v. B 685 / F 676), il contesto fa escludere che il significato<br />

sia lo stesso anche nel primo caso. La variante più comprensibile<br />

nel contesto sembra dunque alman, “ognuno”, anche se il pronome è<br />

preceduto dall’articolo determinativo.<br />

pp. 256-257.<br />

vv. B 702-703 / F 693-694. <strong>Il</strong> testo trasmesso da B sembra corrotto: la<br />

successione dei versi è più corretta in F, dove il v. 693 parla del sorgere<br />

del sole e il verso successivo ha il pronome jn, che si riferisce<br />

all’astro appena citato. Per quanto riguarda B, invece, è <strong>di</strong>fficile for-<br />

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