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Il Lapidario di Sankt Florian - Università degli Studi di Milano

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<strong>Il</strong> <strong>Lapidario</strong> <strong>di</strong> <strong>Sankt</strong> <strong>Florian</strong><br />

scelte espressioni <strong>di</strong>fferenti per <strong>di</strong>stinguere maggiormente le loro <strong>di</strong>verse<br />

possibilità interpretative.<br />

p. 110.<br />

v. B 264. <strong>Il</strong> termine frucht significa “frutto” anche in senso figurato,<br />

cioè “famiglia”, “<strong>di</strong>scendenza”, e anche “raccolto”; in questo caso si<br />

può parlare <strong>di</strong> “raccolto” nel senso <strong>di</strong> “abbondanza”, come suggerisce<br />

Marbodo al par. XIII: Gignit et hunc Arabum gemmis <strong>di</strong>tissima tellus<br />

(e<strong>di</strong>zione Migne, col. 1748), dove <strong>di</strong>tissima è il superlativo <strong>di</strong> dīves<br />

“abbondante”. <strong>Il</strong> termine può essere tradotto anche con “vantaggio”<br />

(Grimm IV/1,1, 262): in questo caso il verso sarebbe tradotto come “in<br />

Arabia è [quella] con il suo vantaggio”, cioè verremmo a sapere che la<br />

pietra che possiede più poteri è quella che si trova in Arabia. Questa<br />

ipotesi sarebbe valida perché al verso successivo si parla dell’altra<br />

pietra, <strong>di</strong> valore inferiore.<br />

p. 112.<br />

v. B 272. In questo verso manca evidentemente un soggetto: qui viene<br />

scelto il pronome attestato nel testimone F (cfr. v. 135, p. 119). <strong>Il</strong> verbo<br />

bedäwtten potrebbe essere anche alla terza persona plurale, oppure nel<br />

verso potrebbe essere caduto, o essere stato sottinteso, un pronome relativo<br />

soggetto. <strong>Il</strong> corrispondente verso in F è piuttosto ampliato: ciò<br />

lascia supporre che la tra<strong>di</strong>zione fosse comunque corrotta e che l’estensore<br />

del testo sia dovuto intervenire per correggere o completare il<br />

verso.<br />

pp. 115-129.<br />

vv. F 108-176. Le strofe relative allo smeraldo e al topazio sono trasmesse<br />

da F in or<strong>di</strong>ne inverso rispetto a B. Si noti che in questo testimone,<br />

ai vv. 171 e 175, si legge Thopaſius invece <strong>di</strong> smaragdus. È possibile<br />

che l’errore sia sorto proprio a causa dell’inversione delle due<br />

strofe.<br />

p. 123.<br />

vv. F 151-152. Si tratta <strong>di</strong> un ampliamento del v. B 218 (cfr. p. 100). I<br />

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