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Il Lapidario di Sankt Florian - Università degli Studi di Milano

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Introduzione<br />

neralmente posto prima delle lettere mancanti, es. “d 9 ” = der; “v 9 treibt” =<br />

vertreibt; “dui 9 ch” = duirch; “t 9 nckt” = trinckt.<br />

– contrazione o troncamento <strong>di</strong> “ur” me<strong>di</strong>ante il segno “ 2 ”, es. “nat 2 ” =<br />

natur; “antw 2 tt” = antwurtt;<br />

– troncamento <strong>di</strong> “us” me<strong>di</strong>ante il segno “9”, es. “ameti⌠t9” = ametistus;<br />

– troncamento della sillaba “er” successiva alla “s allungata” me<strong>di</strong>ante il<br />

segno “7”, es. “groſſ7” = groſſer;<br />

– troncamento della preposizione latina “pro” con il taglio dell’asta me<strong>di</strong>ante<br />

una linea ricurva, es. “ p~pheten” = propheten.<br />

<strong>Il</strong> testo è stato sud<strong>di</strong>viso in strofe e versi come nei due co<strong>di</strong>ci, nei<br />

quali l’inizio delle strofe è in<strong>di</strong>cato da una lettera maiuscola decorata e<br />

tracciata con inchiostro rosso (in B) o ingran<strong>di</strong>ta (in F), come accennato<br />

più sopra. Mentre nel cod. B non viene lasciata alcuna riga vuota per separare<br />

le strofe, nel cod. F ogni strofa è ben <strong>di</strong>stanziata dalle altre grazie<br />

allo spazio <strong>di</strong> una o più righe lasciate vuote; ognuna è inoltre separata da<br />

una riga orizzontale tracciata con inchiostro rosso. Nell’e<strong>di</strong>zione si è<br />

fatto coincidere l’inizio delle strofe con l’inizio <strong>di</strong> pagina, anche se alcune<br />

strofe più lunghe occupano più pagine. I versi sono riprodotti uno<br />

sotto l’altro, come anche nei due manoscritti. Nella parte finale in prosa<br />

è stato rispettato il numero <strong>di</strong> righe dei due co<strong>di</strong>ci, andando a capo come<br />

nel manoscritto: la porzione <strong>di</strong> testo è <strong>di</strong>fferente nei due testimoni, poiché<br />

il co<strong>di</strong>ce B è <strong>di</strong>viso in due colonne, mentre in F il testo è trascritto su<br />

pagina intera.<br />

Gran parte delle strofe è riportata dai due co<strong>di</strong>ci nello stesso or<strong>di</strong>ne,<br />

per cui è stato possibile presentare le due versioni del lapidario contemporaneamente:<br />

sulla pagina sinistra il testo trasmesso da B, nel quale<br />

sono tramandate sei strofe in più, e sulla pagina destra l’omologo testo<br />

trasmesso da F. Ove invece non vi sia corrispondenza, per non alterare<br />

l’or<strong>di</strong>ne delle strofe è stato necessario interrompere l’e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> un testimone<br />

per lasciare spazio all’altro. Uno schema della <strong>di</strong>sposizione delle<br />

strofe è riportato alla fine dell’introduzione, a pag. 47.<br />

L’apparato critico sottostante l’e<strong>di</strong>zione in<strong>di</strong>ca tutti gli emendamenti<br />

al testo, che possono essere <strong>di</strong> vario tipo:<br />

– errore corretto dal copista: nell’e<strong>di</strong>zione viene rispettata la rettifica<br />

operata dall’estensore, e nell’apparato critico viene descritto come si<br />

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