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Il Lapidario di Sankt Florian - Università degli Studi di Milano

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<strong>Il</strong> <strong>Lapidario</strong> <strong>di</strong> <strong>Sankt</strong> <strong>Florian</strong><br />

mulare una proposta <strong>di</strong> emendamento, necessario per il v. 702: si potrebbe<br />

correggere wenn in wan, che, come abbiamo già visto (cfr. nota<br />

ai vv. B 497 e B 499, p. 182), è una variante <strong>di</strong> man. In questo modo<br />

avremmo il soggetto mancante. Un altro modo per ripristinare il soggetto<br />

mancante è <strong>di</strong> emendare wenn in wer. Anche la successione dann<br />

gegen non sembra corretta, perché è <strong>di</strong>fficile che la preposizione gegen<br />

svolga un ruolo <strong>di</strong> avverbio: è più probabile che la lezione corretta sia<br />

dagegen. Nell’e<strong>di</strong>zione non viene operato alcun emendamento, sia per<br />

l’incertezza <strong>di</strong> come debba essere reso wenn, sia perché non si può essere<br />

certi che la preposizione gegen non potesse svolgere altre funzioni<br />

sintattiche nel tedesco protomoderno.<br />

pp. 260-261.<br />

v. B 717 / F 708. È interessante notare la coincidenza della grafia della<br />

occlusiva dentale sorda nell’aggettivo thewr (B) ~ theur (F) resa solo in<br />

questo verso con (tranne il prestito thopaſius in F). Anche se la<br />

grafia del <strong>di</strong>ttongo non è identica, non è da escludere che i due testimoni<br />

offrano un in<strong>di</strong>zio della loro <strong>di</strong>scendenza da un comune antigrafo.<br />

p. 264.<br />

v. B 733. È probabile che il participio begert con cui termina il verso<br />

sia errato, ovvero una ripetizione per omeoteleuto dell’ultimo termine<br />

del verso precedente. <strong>Il</strong> verbo originale non è più ricostruibile, comunque<br />

il verso è <strong>di</strong> senso compiuto anche con begert, senza <strong>di</strong>menticare<br />

che in origine il pronome er era probabilmente relativo alla persona<br />

che interroga la pietra e non alla pietra stessa. <strong>Il</strong> verso sembra aver<br />

subito una corruzione, che rende <strong>di</strong>fficile interpretare il valore del secondo<br />

mit, emendato in wirt: la caduta del pre<strong>di</strong>cato verbale potrebbe<br />

essere stata causata da una erronea ripetizione della preposizione mit<br />

con cui inizia il verso, oppure si tratta <strong>di</strong> un errore <strong>di</strong> lettura dovuto<br />

alla confusione tra e . In questo caso sarebbe stato omesso il<br />

segno abbreviativo della liquida.<br />

p. 276.<br />

vv. B 786-788. Tra questi due versi evidentemente ne è stato tralasciato<br />

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