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Il Lapidario di Sankt Florian - Università degli Studi di Milano

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Introduzione<br />

rico-linguistica del tedesco e <strong>di</strong>alettologica del bavarese, sia a coloro che<br />

si interessano <strong>di</strong> cultura e letteratura scientifica tedesca tardome<strong>di</strong>evale.<br />

Per conciliare le esigenze <strong>di</strong> entrambi i destinatari del lavoro, il testo trasmesso<br />

dai due testimoni è stato e<strong>di</strong>tato senza normalizzare l’ortografia,<br />

76 in modo da consentire una più puntuale analisi del rapporto tra<br />

grafema e fonema; allo stesso tempo la lettura è stata semplificata restituendo<br />

il testo con alcune mo<strong>di</strong>ficazioni:<br />

1. punteggiatura<br />

Gli elementi della frase sono stati sud<strong>di</strong>visi osservando le moderne regole<br />

<strong>di</strong> interpunzione. Nei due manoscritti la punteggiatura manca quasi<br />

completamente; fanno eccezione alcuni segni grafici utilizzati per facilitare<br />

la recitazione dei versi: il puntino, in genere posto tra due monosillabi,<br />

che probabilmente serviva a scan<strong>di</strong>re le due particelle del <strong>di</strong>scorso; e<br />

la colorazione, me<strong>di</strong>ante un tratto verticale <strong>di</strong> inchiostro rosso, della lettera<br />

iniziale <strong>di</strong> ogni verso. Questo elemento ha mero valore decorativo<br />

laddove i versi sono trascritti uno sotto l’altro, tanto che il margine sinistro<br />

<strong>di</strong> ogni colonna (in B) o pagina (in F) risulta percorso da una linea<br />

verticale continua <strong>di</strong> colore rosso; la colorazione della lettera iniziale assume<br />

invece un ruolo sintattico quando si tratta <strong>di</strong> segnalare l’inizio dei<br />

versi riportati in scriptio continua in B (vv. 612-614) e per in<strong>di</strong>care<br />

l’inizio <strong>di</strong> frase nella parte in prosa in F. I versi in scriptio continua (B<br />

612-614 e B 706-707) inoltre sono separati dal segno “//”, mentre nella<br />

parte in prosa in F le frasi sono sud<strong>di</strong>vise da una riga verticale rossa.<br />

2. maiuscole / minuscole<br />

Nei due co<strong>di</strong>ci non vengono ancora seguite regole precise sull’uso della<br />

maiuscola, utilizzata coerentemente solo per in<strong>di</strong>care l’inizio delle strofe:<br />

nel corso del lapidario è possibile trovare sia nomi propri minuscoli, che<br />

iniziali maiuscole all’interno <strong>di</strong> frase, quali varianti puramente grafiche<br />

non <strong>di</strong>stintive. Per questo motivo, e poiché nei testi redatti in scrittura<br />

bastarda non sempre è possibile giu<strong>di</strong>care se una lettera è maiuscola o<br />

76 Dal punto <strong>di</strong> vista tipografico, invece, è stato necessario operare due interventi:<br />

la lettera con sopra la <strong>di</strong>eresi è caratteristica del copista <strong>di</strong> F, ma per mancanza <strong>di</strong><br />

un simbolo adeguato utilizzabile nella stampa è stato necessario sostituirlo con , <strong>di</strong><br />

valore fonetico equivalente. La lettera compare in genere con una grazia a forma<br />

<strong>di</strong> uncino che scende sotto il rigo, ma questa non può essere riprodotta, per cui si usa<br />

sempre il segno .<br />

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