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Il Lapidario di Sankt Florian - Università degli Studi di Milano

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E<strong>di</strong>zione: cod. F<br />

405 so wïrt dÿ würcz hert ſam ain ſtain<br />

vnd verbt ſich rott vor all gemain.<br />

Man liſt von jn jnn ſolcher phlicht:<br />

kain vngewitter mag geſchoden nicht,<br />

wo der man den ſtain oder lätt raſten,<br />

410 do mag chain « plechkicz noch dönern » hin taſten. 3,2,1<br />

Vnd wo er auff welherlaÿ pawm iſt,<br />

der wïrt der frucht vol zw aller friſt.<br />

411. pawm] nel ms. è visibile un segno <strong>di</strong> abbreviazione della nasale<br />

sopra la parola, ma è superfluo.<br />

405 la pianta <strong>di</strong>venta dura come un sasso<br />

e si colora <strong>di</strong> rosso completamente.<br />

Si legge <strong>di</strong> essa in tale modo:<br />

nessuna tempesta non può nuocere,<br />

ma dove l’uomo lascia riposare la pietra,<br />

410 laggiù non può cadere con fragore alcun « lampo né tuono » . 3,2,1<br />

E quando è su qualche albero,<br />

il frutto <strong>di</strong>venta pieno in ogni momento.<br />

409. In questo verso il ruolo della congiunzione oder non è chiaro e<br />

non viene tradotto. Lambel (p. 110) ipotizza che manchi un verbo, hat<br />

oppure treit.<br />

410. cadere con fragore] la particella hin sottolinea il movimento e non<br />

viene tradotta; cfr. commento, p. 326.<br />

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