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pietro genesini appunti e versioni di letteratura italiana

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storiche. La sua ricerca è processuale, ed i risultati<br />

sono sempre parziali e perfezionabili: non ci sono verità<br />

scientifiche assolute, che pongano fine alla ricerca.<br />

Ad ogni modo verità <strong>di</strong> fede e verità <strong>di</strong> scienza<br />

non possono contrad<strong>di</strong>rsi, poiché la Bibbia è stata ispirata<br />

da Dio e la natura è stata creata ancora da Dio.<br />

Galilei è un sincero credente, e <strong>di</strong>stingue l’ambito della<br />

scienza da quello della fede per evitare che sorga<br />

una frattura insanabile tra la ricerca scientifica e la<br />

Chiesa del tempo. Il suo sforzo però è vano. La Chiesa<br />

riba<strong>di</strong>sce l’interpretazione tra<strong>di</strong>zionale della Bibbia<br />

e la teoria geocentrica. Nel breve periodo egli è sconfitto<br />

(i Dialoghi sono posti all’In<strong>di</strong>ce dei libri proibiti<br />

fino al 1757); nel lungo periodo la Chiesa fa propria<br />

l’interpretazione galileiana della Bibbia.<br />

4. Galilei quin<strong>di</strong> rifiuta l’ipse <strong>di</strong>xit, cioè “Lo ha detto<br />

lui (=Aristotele), quin<strong>di</strong> è vero”. Il richiamo ad Aristotele,<br />

al suo metodo e alle sue teorie caratterizzava<br />

la scienza tra<strong>di</strong>zionale. Ciò avviene anche a causa della<br />

sintesi tra pensiero aristotelico e pensiero cristiano<br />

fatta da san Tommaso d’Aquino (1225-1274), che<br />

racchiudeva in un sistema armonico e razionale filosofia<br />

greca e rivelazione cristiana, fisica e metafisica.<br />

Al principio <strong>di</strong> autorità Galilei contrappone la consapevolezza<br />

che la scienza è storica, non formulata una<br />

volta per tutte, e che nella realtà ci sono molte più ragioni<br />

<strong>di</strong> quanto l’uomo possa immaginare. Il rifiuto<br />

del principio <strong>di</strong> autorità, una attenzione particolare<br />

verso il pubblico colto, oltre alla necessità <strong>di</strong> avere<br />

un’opinione pubblica a favore della teoria copernicana,<br />

spingono Galilei a scrivere le sue opere non in latino,<br />

la lingua dei dotti <strong>di</strong> tutta Europa, ma in italiano.<br />

In tal modo egli si inserisce nella grande tra<strong>di</strong>zione<br />

fiorentina del Trecento, arricchita degli apporti cinquecenteschi;<br />

e propone una prosa che sarà il modello<br />

della <strong>di</strong>vulgazione scientifica posteriore.<br />

In un passo famoso del Saggiatore (cap. 6) Galilei polemizza<br />

con il gesuita Lotario Sarsi (pseudonimo <strong>di</strong><br />

Orazio Grassi), per il quale tutto il sapere è già racchiuso<br />

nelle opere <strong>di</strong> Aristotele e perciò si può fare<br />

scienza soltanto richiamandosi a lui (principio <strong>di</strong> autorità).<br />

Ed afferma che il gran libro della natura, che<br />

sta davanti agli occhi dell’uomo, è scritto in linguaggio<br />

matematico, e si può comprendere soltanto se si<br />

conosce tale linguaggio. In tal modo attribuisce alla<br />

natura una struttura matematica e pone le basi al matematismo<br />

della scienza moderna.<br />

Oltre a ciò, mi pare <strong>di</strong> capire che Sarsi è fortemente<br />

convinto che nel filosofare sia necessario appoggiarsi<br />

alle opinioni <strong>di</strong> qualche celebre autore, così che la nostra<br />

mente, quando non si maritasse con il <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong><br />

un altro, dovesse rimanere completamente sterile ed<br />

infeconda. Egli forse pensa che la filosofia [della natura]<br />

(=la scienza) sia un libro ed una fantasia<br />

dell’uomo, come l’Iliade e l’Orlando furioso, libri nei<br />

quali la cosa meno importante è che quel che vi è<br />

scritto sia vero. Signor Sarsi, le cose non stanno così.<br />

La filosofia [della natura] è scritta in questo gran<strong>di</strong>ssimo<br />

libro, che continuamente ci sta aperto innanzi<br />

agli occhi (io <strong>di</strong>co l’universo), ma non si può intende-<br />

Genesini, Appunti e <strong>versioni</strong> <strong>di</strong> Letteratura <strong>italiana</strong> 101<br />

re, se prima non si impara ad intendere la lingua e a<br />

conoscere i caratteri, nei quali è scritto. Esso è scritto<br />

in lingua matematica, e i caratteri sono triangoli, cerchi<br />

ed altre figure geometriche. Senza questi strumenti<br />

[concettuali] è umanamente impossibile intenderne<br />

parola, ed è un vano aggirarsi per un oscuro labirinto.<br />

Commento<br />

1. Con il matematismo <strong>di</strong> Galilei cambiano gli strumenti<br />

con cui da 1.900 anni – cioè dalla scienza greca,<br />

cioè da Aristotele (386-323 a.C.) – si stu<strong>di</strong>ava la<br />

realtà e cambia interamente anche la stessa visione<br />

della realtà: la struttura della realtà non è logica, è<br />

matematica; e l’universo non è chiuso, è infinito. La<br />

logica <strong>di</strong> Aristotele viene sostituita con il matematismo<br />

<strong>di</strong> Platone (427-347 a.C.) e <strong>di</strong> Euclide (III sec.<br />

a.C.). Con lo scienziato pisano si passa definitivamente<br />

dal mondo del pressappoco della scienza tra<strong>di</strong>zionale<br />

all’universo della precisione della scienza moderna.<br />

2. Con la sua proposta <strong>di</strong> un sapere impegnato e capace<br />

<strong>di</strong> aggre<strong>di</strong>re e <strong>di</strong> interpretare la realtà, Galilei si<br />

pone accanto ai maggiori scrittori del Cinquecento e<br />

del Seicento italiano (ma anche europeo): Ariosto,<br />

Machiavelli, Tasso, Marino. Diversamente da costoro,<br />

egli opera all’interno <strong>di</strong> un <strong>di</strong>verso settore, non quello<br />

strettamente letterario-culturale, ma quello scientificoletterario:<br />

dall’astronomia alla fisica, dalla costruzione<br />

<strong>di</strong> strumenti alla <strong>di</strong>vulgazione scientifica.<br />

L’impianto letterario fa da supporto alla sua strategia<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgatore scientifico e alla sua straor<strong>di</strong>naria vis<br />

polemica. La struttura <strong>di</strong>alogica si riallaccia alla tra<strong>di</strong>zione<br />

culturale che risale ai Dialoghi <strong>di</strong> Platone: le<br />

teorie si <strong>di</strong>scutono a più voci e si mettono alla prova<br />

dei fatti.<br />

3. Il tentativo galileiano <strong>di</strong> proporre una cultura socialmente<br />

e scientificamente impegnata, aperta alla<br />

molteplicità del reale e della vita, si scontra con<br />

l’ostilità della Chiesa cattolica, e lo scienziato pisano<br />

viene costretto al silenzio. La Chiesa non poteva lasciare<br />

libertà <strong>di</strong> pensiero allo scienziato pisano né agli<br />

intellettuali: per essa la cultura era uno strumento <strong>di</strong><br />

potere, che le permetteva <strong>di</strong> controllare gli intellettuali<br />

– in genere integrati nella gerarchia ecclesiastica e asserviti<br />

me<strong>di</strong>ante incarichi ben remunerati –; e attraverso<br />

gli intellettuali, l’intero immaginario collettivo.<br />

Ad essi chiedeva soltanto <strong>di</strong> produrre una cultura inoffensiva,<br />

non critica, allineata ai valori dominanti,<br />

che sostenesse il potere (civile e religioso) costituito.<br />

Come contropartita in privato li lasciava liberi <strong>di</strong> condurre<br />

la vita che volevano. Ciò vale con Petrarca, Ariosto,<br />

poi Metastasio: in genere gli intellettuali accettavano<br />

volentieri le prebende in cambio della sottomissione<br />

culturale. Queste sono le origini e il significato<br />

del Manierismo artistico <strong>di</strong> fine Cinquecento e<br />

della cultura e dell’arte spettacolari del Barocco seicentesco:<br />

una grande cultura al servizio <strong>di</strong> un grande<br />

progetto culturale <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne sociale.<br />

4. La cultura quin<strong>di</strong> non è un campo neutro, che si<br />

sottrae alla <strong>di</strong>namica delle forze sociali e che permette

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