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pietro genesini appunti e versioni di letteratura italiana

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viene da una classe inferiore. Il matrimonio non costituirà<br />

il culmine della felicità, ma sarà caratterizzato<br />

dal reciproco affetto. Sarà senz’altro un matrimonio<br />

riuscito. In questa conclusione della comme<strong>di</strong>a appaiono<br />

le aperture ed i limiti <strong>di</strong> Goldoni: negli anni<br />

1740-60 egli vive a Venezia, una capitale sonnolenta<br />

ed in via <strong>di</strong> declino, dove la borghesia si accontenta <strong>di</strong><br />

un minimo <strong>di</strong> benessere e non ha altre velleità. Non<br />

vive a Parigi – la capitale culturale dell’Europa –, dove<br />

la borghesia è ricca ed affermata, chiede a gran voce<br />

le riforme attraverso gli illuministi e, non avendole<br />

dalla corona, si appresta a conquistare il potere politico<br />

con la Rivoluzione francese (1789).<br />

4. Il Marchese è <strong>di</strong> antica nobiltà, ma decaduto, cioè<br />

non ha più le entrate economiche tra<strong>di</strong>zionali, forse<br />

perché, vivendo <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>ta (come una certa nobiltà<br />

veneziana del tempo), ha consumato il suo patrimonio<br />

o forse perché non ha saputo fare adeguati investimenti<br />

nelle nuove situazioni economiche. Corteggia<br />

Mirandolina (per lui sarebbe un buon partito, anche se<br />

significherebbe scendere in una classe “inferiore”), a<br />

cui fa regali <strong>di</strong> poco conto e che rivelano le <strong>di</strong>fficoltà<br />

economiche in cui si trova. È scroccone senza alcun<br />

ritegno, ed economicamente è messo da tempo così<br />

male che si accontenta <strong>di</strong> scroccare cose <strong>di</strong> poco conto.<br />

Pur essendo nobile e dovendo avere una certa pratica<br />

con la ricchezza, non sa riconoscere un oggetto<br />

d’oro. Vuole mostrare a tutti i suoi miseri regali e i<br />

suoi miseri acquisti, <strong>di</strong> cui si vanta a sproposito. Non<br />

eccelle per buon gusto. Egli è l’espressione <strong>di</strong> una<br />

classe sociale ormai al tramonto. Ha poco denaro ed<br />

anche una modestissima intelligenza.<br />

5. Il Conte d’Albafiorita è <strong>di</strong> nobiltà recente (forse è<br />

un borghese che ha comperato il titolo per passare alla<br />

nobiltà, la classe socialmente più prestigiosa; vuole<br />

imitare la nobiltà e come questa vuole vivere <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>ta).<br />

Ama fare la bella vita, ama spendere, ha buon gusto,<br />

è molto generoso e fa degli splen<strong>di</strong><strong>di</strong> regali a Mirandolina,<br />

che li apprezza. Della donna apprezza non<br />

il fatto che è un <strong>di</strong>screto partito (egli è ricco abbastanza),<br />

ma proprio il fatto che è una donna, che è intelligente,<br />

vivace e garbata. Non ha <strong>di</strong>fficoltà a trattare<br />

con gli altri nobili, né con Mirandolina, né con le<br />

comme<strong>di</strong>anti, né con i servi. È un uomo <strong>di</strong> mondo,<br />

sod<strong>di</strong>sfatto <strong>di</strong> sé, delle sue capacità, del suo successo<br />

e della sua ricchezza, che usa e che non ostenta. Egli è<br />

l’espressione <strong>di</strong> una classe sociale in ascesa. A quanto<br />

pare, a Venezia, ormai coinvolta in una decadenza inarrestabile,<br />

qualcuno continuava ad arricchirsi.<br />

6. Il Cavaliere <strong>di</strong> Ripafratta è <strong>di</strong> antica nobiltà ma ha<br />

saputo amministrare bene le sue sostanze, perciò è ricco.<br />

Non è particolarmente interessato al denaro: è abbastanza<br />

ricco e rifiuta <strong>di</strong> sposare una donna che era<br />

un ottimo partito, perché la dote non giustificava la<br />

per<strong>di</strong>ta della sua tranquillità. Non è avido né avaro, ed<br />

è generoso quando serve. Usa con buon senso la sua<br />

ricchezza. È intelligente, e riesce a capire il carattere<br />

<strong>di</strong> chi incontra: capisce che il Marchese è uno spiantato<br />

(la cosa non lo interessa nella misura in cui non lo<br />

coinvolge; e, quando lo coinvolge, è <strong>di</strong>sposto a perder<br />

denaro piuttosto che la sua tranquillità), critica l’inte-<br />

Genesini, Appunti e <strong>versioni</strong> <strong>di</strong> Letteratura <strong>italiana</strong> 115<br />

resse per le donne del Conte, capisce subito (come<br />

Mirandolina) che le nuove arrivate non sono dame ma<br />

comiche, e le tratta come tali. Ha un unico problema:<br />

o<strong>di</strong>a le donne. Il suo o<strong>di</strong>o però nasconde la paura che<br />

ha per il gentil sesso o forse la sua incapacità <strong>di</strong> stabilire<br />

rapporti positivi con le donne. Teme <strong>di</strong> essere respinto<br />

e perciò <strong>di</strong> essere ferito; così, per <strong>di</strong>fendere se<br />

stesso e la sua eccessiva sensibilità, si richiude nella<br />

corazza della misoginia. Tale corazza era in genere<br />

sufficiente a proteggerlo dalle donne che incontrava,<br />

ma non lo è più, quando incontra Mirandolina. La locan<strong>di</strong>era<br />

supera i suoi sistemi <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa e si prende su<br />

<strong>di</strong> lui e sulla sua misoginia una grande e crudele rivincita,<br />

che lo conferma nelle sue idee sulle donne.<br />

Egli viene ingannato e beffato e cade nell’abile trappola<br />

tesagli dalla donna: ha esperienza della vita, ma<br />

non delle donne. Eppure, come <strong>di</strong>ce Mirandolina, egli<br />

non sa quel che perde con la sua misoginia. Se ne va<br />

dalla locanda risentito ed offeso. Nessuno degli altri<br />

due nobili, che pure abbandonano la locanda, se la<br />

prendono più <strong>di</strong> tanto per il rifiuto <strong>di</strong> Mirandolina, né<br />

il superficiale e insensibile Marchese, né il ricco ed<br />

intelligente Conte.<br />

7. Ortensia e Deianira sono due comme<strong>di</strong>anti, che non<br />

sanno recitare né sulla scena del teatro, né sulla scena<br />

della vita. Sono incerte e approssimative: non conoscono<br />

né, tanto meno, sanno immedesimarsi nel personaggio<br />

che devono recitare. Mirandolina (ma anche<br />

il Cavaliere) si accorge subito che non sono dame e<br />

che sono comiche <strong>di</strong> modestissimo livello. Sono avide<br />

ed approfittatrici, e chiedono esplicitamente regali agli<br />

uomini che incontrano. Sono <strong>di</strong>sponibili a qualsiasi<br />

avventura che le metta a contatto con quella ricchezza<br />

che tanto desiderano; e che per un momento le<br />

faccia vivere nel mondo del benessere, che sognano<br />

continuamente. La loro vita quoti<strong>di</strong>ana è misera sia<br />

sul piano intellettuale, artistico e culturale, sia sul piano<br />

economico, ed è fatta <strong>di</strong> continui espe<strong>di</strong>enti. In esse<br />

l’autore critica la tra<strong>di</strong>zionale comme<strong>di</strong>a dell’arte, i<br />

cui attori recitavano male, improvvisavano su un canovaccio<br />

che non cambiava mai, non avevano cultura<br />

né preparazione professionale. Nella società esse sono<br />

inserite peggio dei servi, che almeno hanno un minimo<br />

<strong>di</strong> sicurezza: la <strong>di</strong>mora del padrone e il lavoro sicuro.<br />

8. Fabrizio è il servitore fedele e laborioso, che non è<br />

stupido ma neanche particolarmente intelligente, in<br />

sintonia con la sua classe sociale, sostanzialmente<br />

passiva nei confronti della nobiltà e della borghesia.<br />

Spera <strong>di</strong> sposare Mirandolina, così risolverebbe i suoi<br />

problemi affettivi ed economici. E ricorda più volte<br />

alla donna che il padre le ha in<strong>di</strong>cato lui. Lei lo tiene<br />

continuamente sulle spine, ora facendolo avvicinare,<br />

ora respingendolo. Da parte sua non è capace <strong>di</strong> fare<br />

una corte adeguata a Mirandolina, e resta costantemente<br />

al suo posto sociale. Non può dare molto alla<br />

locan<strong>di</strong>era, perché ha unicamente una modesta intelligenza.<br />

Può offrirle soltanto un futuro sereno, senza<br />

litigi, fatto <strong>di</strong> affetto, <strong>di</strong> lavoro e <strong>di</strong> comprensione reciproca,<br />

e la sua inevitabile sottomissione, dovuta al<br />

fatto che egli è inferiore alla donna sia sul piano intel-

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