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pietro genesini appunti e versioni di letteratura italiana

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LE CORRENTI LETTERARIE DELLA SE-<br />

CONDA METÀ DELL’OTTOCENTO<br />

Il Romanticismo mantiene il monopolio completo della<br />

cultura <strong>italiana</strong> nella prima metà dell’Ottocento<br />

(1795-1865). Entra in crisi solamente quando si raggiunge<br />

l’unità d’Italia (1860-70) e serve una nuova<br />

cultura in sintonia con i tempi. Al vuoto <strong>di</strong> valori che<br />

esso lascia cercano <strong>di</strong> rispondere le <strong>di</strong>verse correnti<br />

che sorgono nella seconda metà del secolo:<br />

a) il tardo (o secondo) Romanticismo, caratterizzato<br />

da un estremo sentimentalismo, <strong>di</strong> Giovanni Prati<br />

(1814-1884) e <strong>di</strong> Aleardo Alear<strong>di</strong> (1812-1878);<br />

b) la Scapigliatura milanese con la sua polemica antiborghese<br />

(1860-80);<br />

c) la ripresa del classicismo con Giosue Carducci<br />

(1835-1907);<br />

d) il Verismo, ispirato al Realismo francese, <strong>di</strong> Luigi<br />

Capuana (1839-1915) e soprattutto <strong>di</strong> Giovanni Verga<br />

(1840-1922), che scoprono la società dell’Italia meri<strong>di</strong>onale.<br />

a) Il tardo (o secondo) Romanticismo dà una interpretazione<br />

in tono minore e in termini sentimentali e privati<br />

dei valori e dell’impegno civile del primo Romanticismo.<br />

La produzione tardo-romantica si situa<br />

tra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta, poi scompare<br />

completamente.<br />

b) La Scapigliatura milanese cerca <strong>di</strong> svecchiare la<br />

cultura romantica in nome <strong>di</strong> un realismo che vuole<br />

unire arte e vita, l’Ideale ed il Vero. Essa propone il<br />

<strong>di</strong>sprezzo della morale, la rivolta contro la società costituita,<br />

l’anticlericalismo, l’erotismo deviato e ribelle,<br />

l’uso <strong>di</strong> alcol e <strong>di</strong> droghe, infine l’auto<strong>di</strong>struzione che<br />

in <strong>di</strong>versi casi giunge al suici<strong>di</strong>o. Cerca però <strong>di</strong> inserirsi<br />

anche nel più vasto contesto della cultura europea<br />

e fa conoscere in Italia i poeti maledetti francesi.<br />

I maggiori autori sono Cleto Arrighi (1828-1906), Igino<br />

Ugo Tarchetti (1839-1869), Emilio Praga (1839-<br />

1875), Arrigo Boito (1842-1918), Giovanni Camerana<br />

(1845-1905).<br />

La Scapigliatura non fuoriesce dall’ambito milanese<br />

ed ha una vita breve, gli anni Sessanta e Settanta, con<br />

propaggini sino agli anni Novanta. I protagonisti<br />

muoiono alcolizzati o lentamente si spostano in altre<br />

correnti.<br />

c) e d) Il Verismo <strong>di</strong> Verga e il classicismo <strong>di</strong> Carducci<br />

hanno un’importanza molto più vasta nella cultura<br />

<strong>italiana</strong> della seconda metà dell’Ottocento.<br />

154<br />

IL VERISMO (1870-1890)<br />

Il Verismo italiano si ispira al Naturalismo francese,<br />

che viene introdotto in Italia da Luigi Capuana (1839-<br />

1915); l’autore più importante è però Giovanni Verga<br />

(1840-1922). Altri autori che rientrano nell’ambito<br />

veristico sono Antonio Fogazzaro (1842 –1911), Emilio<br />

De Marchi (1851-1901), Matilde Serao (1856-<br />

1927) e Federico De Roberto (1861-1929). Il Verismo<br />

introduce nel circuito nazionale la società meri<strong>di</strong>onale<br />

e i problemi che caratterizzano le realtà regionali. Perciò<br />

si prolunga anche nel Novecento, quando la cultura<br />

ufficiale e le avanguar<strong>di</strong>e avevano intrapreso altre<br />

strade.<br />

La produzione veristica inizia negli anni Sessanta e si<br />

conclude verso la fine del secolo, quando in Italia<br />

compare il Decadentismo. Alcuni autori però sconfinano<br />

nel Novecento.<br />

I presupposti del verismo italiano e le sue <strong>di</strong>fferenze<br />

dal Naturalismo francese sono significativi:<br />

a) una più sfumata identificazione tra scrittore e sperimentatore<br />

scientifico: l’indagine oggettiva <strong>di</strong> cui la<br />

scienza è capace serve soltanto come supporto allo<br />

scrittore, che rifiuta il determinismo sociale;<br />

b) la convinzione che lo scrittore debba occuparsi <strong>di</strong><br />

tutte le classi sociali, senza privilegiarne alcuna, e che<br />

non debba trasformare la <strong>letteratura</strong> in semplice denuncia<br />

dei mali della società;<br />

c) l’impersonalità e la scomparsa dello scrittore, e<br />

l’uso per fini artistici <strong>di</strong> tale neutralità;<br />

d) le caratteristiche preindustriali della società meri<strong>di</strong>onale<br />

rispetto alle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita degli operai<br />

che abitano la periferia <strong>di</strong> Parigi.<br />

Con il Verismo la realtà meri<strong>di</strong>onale è tematizzata per<br />

la prima volta. Ciò è positivo, anche se Capuana è su<br />

posizioni moderate e conservatrici; e Verga ritiene<br />

che il desiderio <strong>di</strong> miglioramenti economici provochi<br />

la crisi della società tra<strong>di</strong>zionale. L’impegno meri<strong>di</strong>onalista<br />

è invece esplicito in intellettuali come Francesco<br />

De Sanctis (1817-1883), autore della Storia della<br />

<strong>letteratura</strong> <strong>italiana</strong> d’ispirazione romantica e risorgimentale,<br />

che fa testo sino a metà Novecento, e Pasquale<br />

Villari (1826-1907), che applica una metodologia<br />

positivistica agli stu<strong>di</strong> storici e sociali.<br />

Lo Stato italiano invece giunge con notevole ritardo a<br />

conoscere la realtà meri<strong>di</strong>onale come delle altre regioni<br />

d’Italia: l’Inchiesta Jacini, il primo censimento<br />

post-unitario, risale al 1887.

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