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pietro genesini appunti e versioni di letteratura italiana

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2.000 sonetti scritti sotto il governo pontificio. Ma la<br />

situazione non migliora affatto con i governi laici <strong>di</strong><br />

Destra e <strong>di</strong> Sinistra del nuovo Stato unitario che si inse<strong>di</strong>ano<br />

dopo la presa della città (1870), che sventrano<br />

per farne la capitale del regno. E che hanno poca voglia<br />

<strong>di</strong> fare la pace con il papa: la pace significherebbe<br />

la nascita <strong>di</strong> un partito cattolico che avrebbe la maggioranza<br />

assoluta nel parlamento e che perciò li annienterebbe.<br />

Nevicata (1881)<br />

La neve fiocca lentamente nel cielo color cenere: le<br />

grida e i suoni <strong>di</strong> vita non si alzano più dalla città;<br />

Non si sente il grido dell’erbivendola né quello della<br />

carrozza in movimento, né la canzone d’amore, piena<br />

<strong>di</strong> allegria e <strong>di</strong> giovinezza.<br />

Uccelli raminghi picchiano sui vetri appannati: sono<br />

gli spiriti [degli] amici [morti], che ritornano, mi<br />

guardano e mi chiamano [fra loro].<br />

Tra poco, o miei cari, tra poco (e tu càlmati, o mio<br />

cuore indomito) io verrò giù nel silenzio [della tomba]<br />

e riposerò nell’ombra.<br />

Riassunto. La neve cade lentamente su Bologna. Tutti<br />

i suoni cessano. Non si sente più il grido dell’erbivendola,<br />

né il rumore della carrozza, né la canzone<br />

d’amore. Uccelli raminghi battono ai vetri delle finestre:<br />

sono gli spiriti degli amici morti, che ritornano e<br />

che chiamano il poeta. Ed egli invita il suo cuore indomito<br />

a calmarsi, perché andrà da loro, nel silenzio<br />

della tomba, dove riposerà.<br />

Commento<br />

1. La poesia viene scritta forse in occasione della<br />

morte <strong>di</strong> Li<strong>di</strong>a (1881), la donna amata dal poeta. Della<br />

donna però non si fa cenno, sostituita dagli amici<br />

morti. La poesia accentua quell’elemento <strong>di</strong> te<strong>di</strong>o, già<br />

presente alla fine <strong>di</strong> San Martino (1883). Il cuore indomito<br />

e la sconfitta esistenziale richiamano un altro<br />

sonetto autobiografico, Traversando la Maremma toscana<br />

(1886). Anche qui il poeta professa un eroismo<br />

solitario e in<strong>di</strong>vidualista, <strong>di</strong> ascendenza romantica,<br />

espresso con un linguaggio molto curato e classicheggiante.<br />

2. Nevicata <strong>di</strong> Carducci va opportunamente confrontata<br />

con Orfano (1891) <strong>di</strong> Pascoli. Le due poesie sono<br />

scritte a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> poco più <strong>di</strong> 10 anni. Il confronto<br />

permette <strong>di</strong> cogliere l’enorme <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> risultati<br />

poetici nei due autori. Carducci lavora all’esterno dei<br />

versi e della rima, per parlare alla ragione anche<br />

quando il contenuto poetico è affettivo e sentimentale.<br />

Pascoli invece lavora all’interno dei versi e delle rime,<br />

piegando alle sue intenzioni tutti i vari elementi<br />

per suggestionare il lettore e per parlargli non alla ragione<br />

ma all’inconscio.<br />

Genesini, Appunti e <strong>versioni</strong> <strong>di</strong> Letteratura <strong>italiana</strong> 165<br />

DECADENTISMO E SIMBOLISMO (1885-<br />

1920)<br />

Il Decadentismo sorge in Francia alla fine dell’Ottocento.<br />

Non è un preciso movimento culturale o artistico,<br />

che inizia con un manifesto programmatico. È<br />

un modo <strong>di</strong> pensare, un atteggiamento, che coinvolge<br />

letterati ed artisti stanchi della ragione, della scienza,<br />

del Positivismo, del Realismo e del Naturalismo, e insod<strong>di</strong>sfatti<br />

della cultura e dell’ottimismo ufficiali. Esso<br />

quin<strong>di</strong> recupera quei valori in<strong>di</strong>vidualistici e irrazionali<br />

(l’intuizione, il sentimento, la volontà, l’inconscio,<br />

il rifiuto <strong>di</strong> certezze acquisite una volta per sempre)<br />

che il Realismo e il potere costituito avevano<br />

messo da parte. Il termine agli inizi ha un significato<br />

negativo, ma poi è usato per in<strong>di</strong>care una nuova concezione<br />

dell’arte, che si contrapponeva ai miti e alle<br />

pratiche artistiche del Realismo, e che faceva emergere<br />

la crisi della <strong>letteratura</strong> e, più in generale, la crisi<br />

<strong>di</strong> valori <strong>di</strong> una intera civiltà.<br />

L’iniziatore può essere considerato Charles Baudelaire<br />

(1821-1867), che scrive Les fleurs du mal (1857,<br />

1668). I poeti maledetti che continuano la poesia baudelairiana<br />

sono Paul Verlaine (1844-1906), Arthur<br />

Rimbaud (1854-1891), Stéphane Mallarmé (1842-<br />

1898), l’americano Edgar Allan Poe (1809-1849). Gli<br />

intellettuali decadenti esprimono il loro <strong>di</strong>ssenso dalla<br />

cultura e dall’arte dominanti dando vita a numerose<br />

riviste come “Nouvelle Rive Gauche”, “Lutèce”, “Revue<br />

Indépendante”. Nel 1886 pubblicano la rivista<br />

settimanale “Le Décadent”. Essi propongono una<br />

nuova concezione dell’arte, che si basa sul rifiuto delle<br />

estetiche naturalistiche e positivistiche ufficiali, sul<br />

rifiuto delle funzioni pubbliche del poeta, interpretato<br />

come vate, sulla ricerca <strong>di</strong> una nuova identità per il<br />

poeta e sull’uso costante del simbolismo.<br />

Il poeta non ha più messaggi o ideali pubblici o civili<br />

da cantare, come proponeva il Romanticismo: il poeta<br />

si autoemargina dalla società e da qualsiasi programma,<br />

per cantare la sua in<strong>di</strong>vidualità, il suo animo, il<br />

suo microcosmo, i suoi problemi. Egli pratica l’“arte<br />

per l’arte”, poiché l’arte è una giustificazione sufficiente<br />

a se stessa.<br />

Il simbolismo, come l’analogia, non è nuovo nella<br />

storia letteraria: il pensiero me<strong>di</strong>oevale ne faceva ampio<br />

uso, e la Divina comme<strong>di</strong>a va letta tenendo presenti<br />

i quattro sensi delle scritture. Il Decadentismo<br />

però ne fa un uso nuovo e ben più libero, perché è lo<br />

stesso poeta a scegliere i simboli e a dare loro un significato<br />

arbitrario.<br />

Decadentismo e Simbolismo invadono tutte le arti e<br />

dalla Francia si <strong>di</strong>ffondono in tutta Europa.

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