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pietro genesini appunti e versioni di letteratura italiana

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L’ILLUMINISMO (1730-1789)<br />

L’Illuminismo nasce in Francia verso il 1730 e da qui<br />

si <strong>di</strong>ffonde nel resto dell’Europa. Esso è un movimento<br />

filosofico, politico ed economico, che si propone <strong>di</strong><br />

svecchiare la cultura e la società e che perciò è fortemente<br />

polemico verso il passato e le forze tra<strong>di</strong>zionali,<br />

cioè la monarchia, la nobiltà ed il clero. È legato ad<br />

una nuova classe sociale emergente, la borghesia, che<br />

ha il potere economico e che intende contare anche in<br />

ambito politico. Per essa i philosophes propongono e<br />

chiedono riforme sociali, politiche ed economiche e<br />

una maggiore presenza nella gestione del potere.<br />

La lotta contro il passato e le forze politiche tra<strong>di</strong>zionali,<br />

che nel passato fondavano la giustificazione dei<br />

loro privilegi e del loro peso sociale, viene attuata con<br />

l’arma della ragione: storia, cultura, regimi politici,<br />

società e religione vengono sottoposti all’esame critico<br />

della ragione, con risultati <strong>di</strong>struttivi. La tra<strong>di</strong>zione<br />

perde la sua sacralità e <strong>di</strong>venta il luogo dei pregiu<strong>di</strong>zi,<br />

dell’ignoranza e dei privilegi. Contro la celebrazione<br />

del passato e dell’autorità viene proposta una nuova<br />

concezione della storia, come progresso continuo ed<br />

inarrestabile. Tale concezione quin<strong>di</strong> risulta capace <strong>di</strong><br />

giustificare le richieste che la borghesia avanza al potere<br />

politico.<br />

Sempre grazie ai lumi della ragione il potere politico<br />

viene criticato perché oppressivo ed assoluto. La religione<br />

cattolica, come quella protestante, viene criticata<br />

perché causa <strong>di</strong> guerre <strong>di</strong> religione, <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni sociali,<br />

intolleranza, persecuzioni, superstizioni e dogmatismo.<br />

Gli illuministi francesi appartengono alla borghesia,<br />

ma anche ai ranghi più bassi della nobiltà e del clero.<br />

Essi <strong>di</strong>ffondono le loro idee in una quantità smisurata<br />

<strong>di</strong> scritti brevi e polemici, i pamphlet. Gli autori importanti<br />

sono numerosi. François Marie Aruet, detto<br />

Voltaire (1694-1778), è l’autore più prolifico: scrive<br />

numerosi pamphlet <strong>di</strong>ssacratori <strong>di</strong> contenuto politico<br />

e religioso, in particolare il Dizionario filosofico. Denis<br />

Diderot (1713-1784) e Jean Le Rond D’Alembert<br />

(1717-1783) pongono le basi e curano l’Enciclope<strong>di</strong>a<br />

o Dizionario ragionato delle scienze, delle arti e dei<br />

mestieri (1751-72). Charles Sécondat, barone <strong>di</strong> Montesquieu<br />

(1689-1755), ne Lo spirito delle leggi (1748)<br />

chiede la sud<strong>di</strong>visione dei poteri (legislativo, esecutivo<br />

e giu<strong>di</strong>ziario), per evitare l’arbitrio della loro concentrazione<br />

e l’assolutismo monarchico.<br />

L’Illuminismo francese presenta anche posizioni estremistiche.<br />

Etienne Bonnot, abate <strong>di</strong> Con<strong>di</strong>llac<br />

(1715-1780), propone dottrine empiristiche e sensistiche,<br />

che si ricollegano all’empirismo inglese. I due<br />

baroni Julien Offray de La Mettrie (1709-1751) e<br />

Paul-Heinrich Dietrich D’Holbach (1723-1789) propongono<br />

tesi materialistiche ed ateistiche.<br />

Un posto a parte merita Jean-Jacques Rousseau<br />

(1712-1778), autore del Discorso sull’origine e i fondamenti<br />

dell’ineguaglianza tra gli uomini (1750), del<br />

Contratto sociale (1762) e dell’Emile (1762). Egli si<br />

interessa <strong>di</strong> pedagogia, incentrandola sulle esigenze e<br />

Genesini, Appunti e <strong>versioni</strong> <strong>di</strong> Letteratura <strong>italiana</strong> 111<br />

sugli interessi del bambino, propone un ritorna alla<br />

natura e non con<strong>di</strong>vide l’ottimismo dei contemporanei<br />

nella scienza e nel progresso.<br />

L’universalità attribuita alla ragione, che accomuna<br />

tutti gli uomini, spinge gli illuministi ad uscire dai loro<br />

paesi, a <strong>di</strong>ffondere le loro idee e a sentirsi cosmopoliti:<br />

la cultura <strong>di</strong>venta europea e gli scambi culturali<br />

tra i vari paesi si fanno sempre più intensi.<br />

La più precisa definizione <strong>di</strong> Illuminismo si deve al<br />

filosofo tedesco Immanuel Kant (1724-1804):<br />

“L’Illuminismo è l’uscita dell’uomo dal suo stato <strong>di</strong><br />

minorità che egli deve imputare a se stesso. Minorità<br />

è l’incapacità <strong>di</strong> valersi del proprio intelletto senza la<br />

guida <strong>di</strong> un altro. Imputabile a se stesso è questa minorità,<br />

se la causa <strong>di</strong> essa non <strong>di</strong>pende da <strong>di</strong>fetto <strong>di</strong><br />

intelligenza, ma dalla mancanza <strong>di</strong> decisione e del coraggio<br />

<strong>di</strong> far uso del proprio intelletto senza essere<br />

guidati da un altro. Sapere aude! Abbi il coraggio <strong>di</strong><br />

servirti della tua propria intelligenza! È questo il<br />

motto dell’Illuminismo” (1784).<br />

Gli illuministi propongono una monarchia illuminata<br />

e in<strong>di</strong>cano come modello la monarchia costituzionale<br />

inglese. Tale modello non è casuale: in Inghilterra il<br />

potere politico è nelle mani del Parlamento e il sovrano<br />

ha soltanto una funzione simbolica, dopo le due<br />

rivoluzioni del Seicento, che si erano concluse con la<br />

decapitazione <strong>di</strong> Carlo I (1641-49) e con la cacciata<br />

degli Stuart (1688-89). Il Parlamento inglese rappresentava<br />

gli interessi economici della borghesia finanziaria<br />

e commerciale, e dell’aristocrazia che aveva<br />

fatto propri i valori della borghesia.<br />

Le riforme che gli illuministi propongono sono <strong>di</strong> carattere<br />

politico, economico e sociale: la riduzione del<br />

potere assoluto della monarchia, l’equità fiscale (la<br />

nobiltà e il clero non pagavano le tasse), l’abolizione<br />

delle dogane interne alla Francia, la costruzione <strong>di</strong> infrastrutture<br />

(strade e ponti) che facilitassero i commerci.<br />

L’opera più significativa è l’Enciclope<strong>di</strong>a o Dizionario<br />

ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri<br />

(1751-72). Essa doveva essere la semplice traduzione<br />

<strong>di</strong> un <strong>di</strong>zionario inglese, ma poi <strong>di</strong>venta un’opera in<br />

28 volumi, pubblicata con <strong>di</strong>verse interruzioni, dovute<br />

alla censura, tra il 1751 e il 1768 (tra il 1768 e il 1772<br />

compaiono quattro volumi <strong>di</strong> tavole).<br />

L’Illuminismo francese si espande in tutto il resto<br />

dell’Europa. Sorprendentemente in Francia il sovrano<br />

si rifiuta <strong>di</strong> attuare le riforme, mentre nel resto<br />

dell’Europa, dalla Prussia all’Impero asburgico, alla<br />

Russia, sono gli stessi sovrani che dall’alto attuano le<br />

riforme.<br />

La mancata attuazione delle riforme in Francia provoca<br />

la Rivoluzione francese (1789), con cui si conclude<br />

il riformismo dei philosophes. Le riforme sono attuate<br />

con ben più ampio respiro durante la Rivoluzione<br />

francese, nel corso della quale la borghesia passa dalla<br />

richiesta <strong>di</strong> partecipazione al potere politico alla<br />

conquista e alla gestione <strong>di</strong>retta del potere. La Rivoluzione<br />

francese accelera il rinnovamento politico,<br />

sociale ed economico dell’intera Europa, esportando<br />

le idee e i valori dell’Illuminismo (libertà, fraternità e

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