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pietro genesini appunti e versioni di letteratura italiana

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stra che la questione è molto più complessa del previsto,<br />

e che resta sempre un notevole margine <strong>di</strong> rischio<br />

e <strong>di</strong> incertezza circa la riuscita delle nostre azioni. Il<br />

futuro non è più completamente preve<strong>di</strong>bile né trasparente.<br />

4. La parte finale del capitoletto, in cui si afferma che<br />

la fortuna è donna ed è amica dei giovani, risente più<br />

della passionalità che caratterizza la conclusione<br />

dell’opera, che della prudenza e della riflessione dei<br />

capitoli precedenti. Ciò è comprensibile: Machiavelli<br />

ha bisogno non più <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrare e <strong>di</strong> trasmettere gli<br />

insegnamenti <strong>di</strong> una scienza; deve incitare all’azione.<br />

E la ragione preferisce la riflessioni teorica all’irruenza<br />

e ai pericoli dell’azione.<br />

Cap. XXVI: Exhortatio ad capessendam Italiam in<br />

libertatemque a barbaris vin<strong>di</strong>catam (Esortazione a<br />

conquistare l’Italia e a ripristinarne la libertà dagli<br />

stranieri)<br />

1. Tenendo dunque presenti tutte le cose precedentemente<br />

<strong>di</strong>scusse e riflettendo dentro <strong>di</strong> me se in questo<br />

momento la situazione <strong>italiana</strong> è favorevole all’affermarsi<br />

<strong>di</strong> un nuovo principe e se le circostanze possono<br />

permettere ad un uomo cauto e valoroso <strong>di</strong> introdurre<br />

nuovi or<strong>di</strong>namenti politici, che facciano onore<br />

a lui e giovino a tutti gli italiani, mi sembra che ci<br />

siano tanti elementi capaci <strong>di</strong> aiutare un principe nuovo,<br />

che non ricordo che ci sia stato un altro momento<br />

più adatto <strong>di</strong> questo. E, come io <strong>di</strong>ssi, se per vedere il<br />

valore <strong>di</strong> Mosè era necessario che il popolo ebraico<br />

fosse schiavo in Egitto; se per conoscere la grandezza<br />

d’animo <strong>di</strong> Ciro era necessario che i persiani fossero<br />

oppressi dai me<strong>di</strong>; se per conoscere le gran<strong>di</strong> capacità<br />

<strong>di</strong> Teseo era necessario che gli ateniesi fossero <strong>di</strong>sorientati<br />

ed incerti; così ora, per conoscere il valore <strong>di</strong><br />

un personaggio italiano, era necessario che l’Italia si<br />

riducesse nella situazione in cui è al presente, cioè era<br />

necessario che fosse più schiava degli ebrei, più serva<br />

dei persiani, più <strong>di</strong>sorientata ed incerta degli ateniesi;<br />

era necessario che fosse senza capo, in preda al caos,<br />

sconfitta, saccheggiata, lacerata, percorsa da eserciti<br />

nemici e che avesse subito ogni specie <strong>di</strong> <strong>di</strong>struzione.<br />

2. E, benché finora si sia potuto vedere qualche in<strong>di</strong>zio<br />

in qualcuno (=in Cesare Borgia, detto il Valentino),<br />

da far pensare che fosse stato mandato da Dio a<br />

salvare l’Italia, tuttavia si è visto in seguito che nel<br />

momento decisivo delle sue imprese questo personaggio<br />

è stato abbandonato dalla fortuna. Perciò l’Italia,<br />

come se fosse rimasta senza vita, aspetta chi le sani le<br />

ferite, ponga fine ai saccheggi che hanno devastato la<br />

Lombar<strong>di</strong>a e ai tributi che devono pagare il Regno <strong>di</strong><br />

Napoli e la Toscana, e la guarisca da quelle piaghe<br />

che ormai da tempo sono aperte. Si vede come essa<br />

prega Dio affinché Egli le man<strong>di</strong> qualcuno che la liberi<br />

dalle atrocità e dalle violenze commesse da potenze<br />

straniere. Si vede pure che essa è tutta pronta a seguire<br />

una ban<strong>di</strong>era, purché ci sia qualcuno che la innalzi<br />

e si faccia seguire. Né al presente si vede nessun altro,<br />

in cui l’Italia possa sperare, se non il Vostro (=<strong>di</strong> Lorenzo<br />

de’ Me<strong>di</strong>ci) illustre casato, il quale con la sua<br />

Genesini, Appunti e <strong>versioni</strong> <strong>di</strong> Letteratura <strong>italiana</strong> 85<br />

fortuna ed il suo valore, avendo il favore <strong>di</strong> Dio e della<br />

Chiesa, alla quale ha dato ora un papa (=Giovanni<br />

de’ Me<strong>di</strong>ci, <strong>di</strong>venuto papa nel 1513 con il nome <strong>di</strong><br />

Leone X), possa guidare e attuare la liberazione dallo<br />

straniero. Ciò non sarà molto <strong>di</strong>fficile, se avrete davanti<br />

a voi, come modello, le azioni e la vita dei soprannominati<br />

[Mosè, Ciro e Teseo]. E, benché quegli<br />

uomini siano rari e straor<strong>di</strong>nari, tuttavia furono uomini,<br />

e ciascuno <strong>di</strong> loro ebbe un’occasione meno favorevole<br />

<strong>di</strong> questa occasione presente; e la loro impresa<br />

non fu più giusta <strong>di</strong> questa, né più facile, né Dio fu<br />

più favorevole a loro che a voi. Qui sta la giustizia più<br />

grande: “È giusta la guerra per chi è necessaria, e le<br />

armi sono sante dove non c’è alcuna speranza se non<br />

nelle armi” [T. LIVIO, IX, 1]. Il popolo italiano è <strong>di</strong>spostissimo<br />

[a prendere le armi contro gli stranieri]; e,<br />

dove c’è gran<strong>di</strong>ssima <strong>di</strong>sponibilità, non può essere<br />

grande <strong>di</strong>fficoltà [a farsi seguire], purché la casa de’<br />

Me<strong>di</strong>ci prenda come modelli coloro che io ho proposto.<br />

Oltre a questo, qui si vedono avvenimenti straor<strong>di</strong>nari,<br />

senza precedenti, mandati da Dio: il mare si è<br />

aperto; una nuvola vi ha mostrato il cammino; la roccia<br />

ha fatto scorrere acqua; qui è piovuto la manna;<br />

tutto contribuisce alla vostra grandezza [e al vostro<br />

successo]. Voi dovete fare il resto. Dio non vuole fare<br />

ogni cosa, per non toglierci il libero arbitrio e parte <strong>di</strong><br />

quella gloria che tocca a noi.<br />

5. Non si deve dunque lasciar passare questa occasione,<br />

affinché l’Italia, dopo tanto tempo, veda un suo<br />

salvatore. Né posso esprimere con quale amore egli<br />

sarebbe ricevuto in tutte quelle provincie che hanno<br />

patito per queste alluvioni (=invasioni) esterne; con<br />

che sete <strong>di</strong> vendetta, con che ostinata fede, con che<br />

pietà, con che lacrime. Quali porte resterebbero chiuse<br />

davanti a lui? quali popolazioni gli negherebbero<br />

l’obbe<strong>di</strong>enza? Quale Italiano gli negherebbe l’ossequio?<br />

A ognuno puzza questo barbaro dominio. Pigli<br />

dunque l’illustre casa vostra questo compito con<br />

quell’animo e con quella speranza con cui si intraprendono<br />

le imprese giuste, affinché sotto la sua ban<strong>di</strong>era<br />

questa patria sia nobilitata, e sotto i suoi auspici<br />

si verifichi quel detto <strong>di</strong> Petrarca [Canzoniere,<br />

CXXVIII, 93-97]:<br />

“Virtù (=il coraggio) contro il furore [dei barbari]<br />

Prenderà le armi, e il combattimento sarà corto, Perché<br />

l’antico valore [dei romani]<br />

Nel cuore degli italiani non è ancor morto”.<br />

Commento<br />

1. L’ultimo capitolo dà gli elementi per interpretare<br />

correttamente l’opera: l’autore auspica l’avvento <strong>di</strong><br />

un principe, che nel caso specifico è un esponente della<br />

casa de’ Me<strong>di</strong>ci, affinché cacci gli eserciti stranieri<br />

fuori d’Italia e restituisca la libertà agli italiani. La liberazione<br />

nazionale viene poi dall’alto, non dal popolo.<br />

Il popolo deve soltanto seguire la ban<strong>di</strong>era innalzata<br />

dal principe. Machiavelli ha ancora una visione ristretta<br />

e municipale della politica: il principe può fare<br />

tutto da sé, perché il suo Stato non supera i confini<br />

regionali e la vita politica è estremamente semplice.<br />

Ciò però succede soltanto in Italia, che da secoli si era

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