pietro genesini appunti e versioni di letteratura italiana
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3. Il poeta vive una doppia vita spirituale ed affettiva:<br />
quella con l’ideale (Beatrice e il mondo dell’immaginario<br />
che essa rappresenta), e quella con la realtà<br />
(Gemma Donati, giu<strong>di</strong>ziosa e pratica, che lo accompagna<br />
nell’esilio senza mai lamentarsi e che costituisce<br />
il mondo concreto della vita quoti<strong>di</strong>ana).<br />
4. Beatrice, ulteriormente idealizzata (<strong>di</strong>viene il simbolo<br />
della fede e della teologia), guida il poeta nella<br />
parte finale della Divina comme<strong>di</strong>a: dal para<strong>di</strong>so terrestre,<br />
che si trova in cima alla montagna del purgatorio,<br />
sino alla conclusione del viaggio in para<strong>di</strong>so, che<br />
avviene con la visione mistica <strong>di</strong> Dio. Anche qui la<br />
moglie è assente.<br />
Le Rime sono i componimenti che il poeta non ha inserito<br />
nella Vita nova. Uno <strong>di</strong> essi è de<strong>di</strong>cato<br />
all’amico Guido Cavalcanti.<br />
Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io<br />
O Guido, io vorrei che tu, Lapo ed io Fossimo presi<br />
da un incantesimo, E messi in un vascello, che con<br />
ogni vento Andasse per mare secondo la vostra e la<br />
mia volontà,<br />
Così che la tempesta o altro cattivo tempo Non ci potesse<br />
dare impe<strong>di</strong>mento, Anzi, vivendo sempre<br />
d’accordo, crescesse il desiderio <strong>di</strong> stare insieme.<br />
E madonna Vanna e madonna Lagia, Con quella che<br />
porta il numero trenta, Il buon mago ponesse insieme<br />
con noi,<br />
E qui potessimo parlare sempre d’amore E ciascuna <strong>di</strong><br />
loro fosse contenta, Così come io credo che saremmo<br />
anche noi.<br />
Riassunto. Il poeta sente il bisogno <strong>di</strong> un momento <strong>di</strong><br />
evasione dagli impegni politici e personali: esprime il<br />
desiderio che un mago ponga i suoi due amici e lui su<br />
un vascello che andasse per mare secondo la loro volontà.<br />
Ma non si accontenta <strong>di</strong> ciò: desidera anche la<br />
presenza delle loro tre donne. Sul vascello parlerebbero<br />
sempre d’amore, ed egli è sicuro che tutti e sei sarebbero<br />
contenti.<br />
Riassunto. “Guido – <strong>di</strong>ce il poeta –, io vorrei che tu,<br />
Lapo ed io fossimo messi da un mago su un vascello<br />
che andasse per mare secondo il nostro volere e con<br />
qualsiasi tempo.” Egli però vorrebbe che il mago ponesse<br />
con loro anche le loro donne. Insieme essi passerebbero<br />
il tempo a parlare sempre d’amore. Il poeta<br />
si <strong>di</strong>ce sicuro che sarebbero content1 loro tre come le<br />
loro donne.<br />
Commento<br />
1. Il sonetto mette in primo piano l’amicizia che lega<br />
il poeta a Guido, in secondo piano le figure femminili<br />
e i <strong>di</strong>scorsi d’amore. Poco dopo a sua volta Guido rivolge<br />
a Dante un sonetto <strong>di</strong> amichevole sollecitu<strong>di</strong>ne,<br />
per invitarlo ad uscire dalla crisi spirituale che sta attraversando:<br />
“I’ vegno il giorno a te infinite volte E<br />
trovote pensar troppo vilmente”.<br />
Genesini, Appunti e <strong>versioni</strong> <strong>di</strong> Letteratura <strong>italiana</strong> 25<br />
2. Egli in<strong>di</strong>ca le donne dei suoi due amici. Per sé vorrebbe<br />
quella che è al trentesimo posto nelle liste delle<br />
donne più belle <strong>di</strong> Firenze. Beatrice è per un momento<br />
<strong>di</strong>menticata.<br />
3. I due riassunti sono sostanzialmente uguali. Il primo<br />
inserisce il sonetto in un contesto più vasto, che<br />
ne in<strong>di</strong>ca il significato. Il secondo si limita a riassumerlo<br />
in modo chiaro e aderente al testo. Il linguaggio<br />
del primo è più curato ed elegante. Quello del secondo<br />
è più semplice e piano. Essi vogliono concretamente<br />
mostrare che un testo si può riassumere o sintetizzare<br />
in mo<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi, tutti ugualmente vali<strong>di</strong>, che<br />
<strong>di</strong>pendono dal fine che ci si propone <strong>di</strong> raggiungere<br />
con il riassunto.<br />
Il Convivio (1304-07), incompiuto, è scritto in italiano,<br />
poiché si rivolge ad una pubblico laico e borghese.<br />
L’opera vuole essere il “banchetto” che il poeta<br />
imban<strong>di</strong>sce per <strong>di</strong>stribuire il “pane” della saggezza.<br />
Essa contiene un proemio e tre canzoni, con il loro<br />
commento. In essa Dante spiega quali sono i quattro<br />
sensi delle scritture:<br />
a) il senso letterale è quello che non va oltre le parole<br />
del testo della finzione poetica; ad esempio le invenzioni<br />
dei poeti;<br />
b) il senso allegorico è quello che va oltre il testo ed è<br />
nascosto nelle parole della finzione; ad esempio Ovi<strong>di</strong>o,<br />
quando <strong>di</strong>ce che Orfeo con la musica rendeva<br />
mansuete le fiere e muoveva verso <strong>di</strong> lui gli alberi e le<br />
pietre, vuole <strong>di</strong>re che il saggio con la sua parole rende<br />
mansueti ed umili i cuori duri, poiché coloro che non<br />
hanno una vita guidata dalla ragione è quasi come una<br />
pietra;<br />
c) il senso morale è quello che si deve ricavare dal testo<br />
per il proprio vantaggio; ad esempio, quando il<br />
Vangelo <strong>di</strong>ce che Cristo andò sul monte, per trasfigurarsi,<br />
soltanto con tre dei do<strong>di</strong>ci apostoli, si deve intendere<br />
che le cose segretissime vanno con<strong>di</strong>vise soltanto<br />
con pochi intimi;<br />
d) il senso anagogico (o sovrasenso) è quello che caratterizza<br />
le Sacre scritture, che non sono parole fittizie,<br />
ma sono vere anche in senso letterale; esse attraverso<br />
le cose espresse nel senso letterale intendono<br />
parlare della realtà spirituale della vita celeste; ad esempio,<br />
quando il salmo <strong>di</strong>ce che nell’uscita del popolo<br />
d’Israele dall’Egitto la Giudea è fatta santa e libera,<br />
si deve intendere che nell’uscita dal peccato<br />
l’anima è fatta santa e libera secondo le sue capacità.<br />
Commento<br />
1. Cercando questi quattro sensi Dante, e con lui ogni<br />
lettore me<strong>di</strong>oevale, si avvicinava alla Bibbia e ai testi<br />
antichi. La Divina comme<strong>di</strong>a va letta in questo modo<br />
complesso. Questi strumenti <strong>di</strong> lettura non vanno considerati<br />
né corretti né scorretti: sono semplicemente<br />
gli strumenti interpretativi che i pensatori me<strong>di</strong>oevali<br />
ritenevano vali<strong>di</strong>. Oggi in genere gli strumenti <strong>di</strong> analisi<br />
sono molto <strong>di</strong>versi. Ciò non vuole <strong>di</strong>re che siano<br />
migliori, più efficaci, più produttivi, più corretti. Vuol<br />
<strong>di</strong>re soltanto che essi sono quelli che noi riteniamo<br />
vali<strong>di</strong>.