pietro genesini appunti e versioni di letteratura italiana
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IL BAROCCO (FINE CINQUECENTO-FINE<br />
SEICENTO)<br />
Il Barocco sorge quasi contemporaneamente in tutti i<br />
paesi europei tra la fine del Cinquecento e gli inizi del<br />
Seicento. Non ha un unico centro <strong>di</strong> irra<strong>di</strong>azione; ed<br />
ogni paese presenta caratteristiche specifiche. Il termine<br />
deriva forse da baroco o barocco, con cui la logica<br />
me<strong>di</strong>oevale in<strong>di</strong>cava un sillogismo piuttosto contorto;<br />
o dal portoghese Barroco, passato nel francese<br />
baroque e da lì nell’italiano, che in<strong>di</strong>cava una perla<br />
irregolare. Esso appare nel Settecento, per in<strong>di</strong>care in<br />
tono polemico l’arte irregolare, tendente alla stravaganza<br />
e all’eccesso, e il cattivo gusto del Seicento.<br />
Il Barocco risente della crisi sociale ed economica del<br />
Cinquecento, che si risolve in una ricerca ossessiva<br />
del nuovo e in una <strong>di</strong>mostrazione continua <strong>di</strong> ingegnosità<br />
da parte dei poeti, che perdono la loro importanza<br />
all’interno delle corti, a favore <strong>di</strong> altre figure<br />
sociali. Risente anche della crisi <strong>di</strong> certezze, che accompagna<br />
la rivoluzione scientifica e la nascita<br />
dell’astronomia e della fisica moderne.<br />
I paesi cattolici, come la Spagna e l’Italia, presentano<br />
le manifestazioni più intense della cultura e dell’arte<br />
barocca. Ciò <strong>di</strong>pende dal fatto che la Chiesa cattolica<br />
dopo il Concilio <strong>di</strong> Trento (1545-63) va alla riconquista<br />
della società europea attraverso il controllo della<br />
produzione artistica e la sottomissione degli intellettuali.<br />
In Spagna i maggiori esponenti del Barocco sono<br />
Luis de Góngora (1561-1627), da cui deriva il<br />
gongorismo, e Francisco de Quevedo (1580-1645). In<br />
Italia sono Giambattista Marino (1569-1625) ed il<br />
marinismo, il gruppo <strong>di</strong> poeti che a lui si ispira: Clau<strong>di</strong>o<br />
Achillini (1574-1640), Giovanni Leonio Sempronio<br />
(1603-1646), Giuseppe Artale (1628-1679) e Giacomo<br />
Lubrano (1619-1693).<br />
Il Barocco si ra<strong>di</strong>ca nella cultura cinquecentesca, sia<br />
nel Rinascimento che nel Manierismo. Di essi porta<br />
all’estremo i motivi poetici, poiché vuole proporre<br />
una cultura moderna, adatta al suo tempo. Da qui deriva<br />
la polemica contro il petrarchismo, lo sforzo <strong>di</strong><br />
rinnovare le varie forme artistiche e <strong>di</strong> guardare con<br />
occhi <strong>di</strong>versi la realtà.<br />
I temi della poesia barocca sono molteplici:<br />
1. Il Barocco scopre la realtà della vita quoti<strong>di</strong>ana, i<br />
gesti quoti<strong>di</strong>ani, la donna nei suoi atteggiamenti <strong>di</strong><br />
ogni giorno, i piccoli oggetti che essa usa. Essa viene<br />
presentata mentre si pettina, si specchia, ride, cuce,<br />
nuota ecc.; o mentre usa oggetti come il ventaglio,<br />
l’occhialino, lo specchio, il gioiello, un fiore. Della<br />
donna il poeta barocco canta anche le imperfezioni: la<br />
donna vecchia, con le pulci, con i pidocchi, senza un<br />
dente ecc.; ed anche le parti del corpo: gli occhi, il naso,<br />
la bocca, le orecchie, le mani ecc. I poeti cercano e<br />
cantano il brutto, lo sporco, il bizzarro, lo strano,<br />
l’insolito.<br />
2. Il Barocco rinnova anche il linguaggio e gli strumenti<br />
retorici della poesia. Viola e piega ai suoi pro-<br />
Genesini, Appunti e <strong>versioni</strong> <strong>di</strong> Letteratura <strong>italiana</strong> 99<br />
positi le regole rinascimentali: il Canzoniere <strong>di</strong> Petrarca<br />
non interessa più come analisi introspettiva e<br />
per il <strong>di</strong>ssi<strong>di</strong>o interiore; interessa per le sue soluzioni<br />
stilistiche e tecniche. I poeti barocchi danno ampio<br />
spazio ai giochi <strong>di</strong> parole, al concettismo, alle agudezas,<br />
e soprattutto alla metafora. Le parole sono spesso<br />
usate per la loro polisignificanza o per la loro ambiguità:<br />
nel giro <strong>di</strong> pochi versi Marino usa sol(e) come<br />
sostantivo (“il sole”), verbo (“come suole”), aggettivo<br />
(“da sole”), avverbio (“solamente”). Le argutezze mostrano<br />
l’ingegno e l’abilità del poeta, che risolve il<br />
sonetto nell’invenzione finale. Il concettismo consiste<br />
nel ricercare e nello stabilire rapporti tra due realtà<br />
<strong>di</strong>verse e nel descrivere la seconda nei termini della<br />
prima. “Sorge il mio bel sol del suo oriente”, <strong>di</strong>ce Marino:<br />
la donna, paragonata al sole, non può alzarsi che<br />
da oriente. La metafora e, in genere, i traslati <strong>di</strong>ventano<br />
lo strumento privilegiato per indagare la realtà,<br />
poiché permettono <strong>di</strong> cogliere aspetti, relazioni e somiglianze<br />
che altrimenti sarebbero sfuggiti.<br />
3. Con le argutezze, il concettismo e la metafora il<br />
Barocco propone consapevolmente la “poetica della<br />
meraviglia” e, nello stesso tempo, si preoccupa <strong>di</strong><br />
coinvolgere il suo pubblico. Il motivo <strong>di</strong> ciò è semplice:<br />
soltanto il successo presso il pubblico avrebbe<br />
permesso al poeta <strong>di</strong> uscire dalla fitta schiera dei poeti<br />
concorrenti e <strong>di</strong> ottenere fama, onori e ricchezza. Da<br />
qui la necessità <strong>di</strong> rinnovare continuamente i temi, le<br />
invenzioni ed il linguaggio poetico.<br />
Il Barocco ed il marinismo non sono le uniche correnti<br />
della poesia <strong>italiana</strong>. Accanto ad essi si manifesta,<br />
fin dagli inizi del Seicento, una tendenza classicistica,<br />
che vuole mantenere i legami con la tra<strong>di</strong>zione. Questa<br />
corrente riprende forza dopo la metà del secolo,<br />
quando la poesia barocca dà segni <strong>di</strong> stanchezza. Peraltro<br />
tale tendenza non ha quella forza d’impatto né<br />
quella originalità che caratterizzano la poesia barocca.<br />
Oltre a ciò sono numerosi i rapporti tra classicismo e<br />
Barocco, tra poeti antimarinisti e poeti marinisti. Il<br />
maggiore esponente del classicismo è Gabriello Chiabrera<br />
(1552-1638), che con i suoi versi semplici e melo<strong>di</strong>ci<br />
anticipa l’Arca<strong>di</strong>a (1690-prima metà del Settecento).<br />
Altri autori sono Fulvio Testi (1593-1646) e<br />
Vincenzo da Filicaia (1642-1707).<br />
Con l’Arca<strong>di</strong>a, che recupera e rielabora valori tra<strong>di</strong>zionali,<br />
si chiude il Seicento e la cultura barocca e si<br />
entra nella cultura razionalistica del Settecento.