pietro genesini appunti e versioni di letteratura italiana
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IL NEOCLASSICISMO (1760-1830)<br />
Il Neoclassicismo sorge nella seconda metà del Settecento,<br />
si <strong>di</strong>ffonde con estrema rapi<strong>di</strong>tà in tutta Europa<br />
e si conclude verso il 1830. La rapi<strong>di</strong>tà della sua <strong>di</strong>ffusione<br />
è legata al fatto che è in sintonia con la mentalità<br />
ed i valori del razionalismo illuministico, si inserisce<br />
nella polemica antibarocca e propone un concetto<br />
<strong>di</strong> arte come imitazione, che è profondamente<br />
ra<strong>di</strong>cata nella cultura occidentale. Esso recupera l’arte<br />
del passato per reinterpretarla secondo i gusti e le esigenze<br />
del presente. Ed elabora una precisa concezione<br />
<strong>di</strong> produzione artistica, valida sia per le arti sia per la<br />
<strong>letteratura</strong>, che ha due scopi: a) in<strong>di</strong>care norme precise<br />
che l’artista deve seguire al momento della creazione<br />
della sua opera; e b) in<strong>di</strong>care precisi criteri nella<br />
valutazione dell’opera d’arte. Dopo un secolo e mezzo<br />
<strong>di</strong> contestazione delle regole, il Neoclassicismo evita<br />
però <strong>di</strong> dare regole coercitive all’artista; e in<strong>di</strong>ca<br />
una concezione estetica, ispirata al razionalismo e<br />
all’empirismo, alla quale l’artista possa fare riferimento<br />
per realizzare l’opera d’arte. Il giu<strong>di</strong>zio finale<br />
sui risultati è affidato al gusto.<br />
Il recupero dell’arte antica avviene in base a due convinzioni:<br />
essa è l’arte che risponde meglio alle esigenze<br />
del gusto; ed è l’arte che, nel corso della storia,<br />
si è maggiormente sviluppata “secondo natura”.<br />
L’autore che dà i maggiori contributi alla <strong>di</strong>ffusione<br />
del Neoclassicismo è l’archeologo tedesco Johann Joachim<br />
Winckelmann (1717-1768). Nel 1755 egli si<br />
trasferisce a Roma, e tra il 1758 e il 1762 compie alcune<br />
visite ad Ercolano e a Pompei, i cui scavi, iniziati<br />
agli inizi del secolo, erano ripresi con fervore a partire<br />
dal 1748. Nel 1763 è nominato prefetto delle antichità<br />
<strong>di</strong> Roma. L’anno dopo pubblica a Dresda la Storia<br />
dell’arte nell’antichità. L’opera ha una imme<strong>di</strong>ata<br />
<strong>di</strong>ffusione europea e costituisce una tappa fondamentale<br />
per l’estetica moderna per <strong>di</strong>versi motivi:<br />
a) Essa è la prima storia dell’arte. L’autore non esamina<br />
soltanto la personalità in<strong>di</strong>viduale dell’artista,<br />
ma inserisce anche l’artista nel contesto storico, sociale<br />
e culturale in cui opera. A suo avviso l’arte è uno<br />
specifico modo <strong>di</strong> pensare, che si sviluppa soltanto in<br />
presenza <strong>di</strong> determinate con<strong>di</strong>zioni storiche: l’indole<br />
<strong>di</strong> un popolo, la felicità del clima, il carattere libero<br />
delle istituzioni civili. L’arte <strong>di</strong>venta così il punto <strong>di</strong><br />
vista privilegiato per esaminare una civiltà.<br />
b) Fare storia dell’arte per l’autore significa fare storia<br />
dell’uomo, che nell’arte proietta nella forma più completa<br />
e perfetta i valori della sua civiltà.<br />
I fondamenti dell’estetica neoclassica possono essere<br />
così sintetizzati:<br />
a) Il bello viene definito in termini tra<strong>di</strong>zionali come<br />
armonia delle parti; e l’arte viene definita come imitazione<br />
della natura. C’è però una <strong>di</strong>fferenza tra bello<br />
<strong>di</strong> natura e bello d’arte: il primo si percepisce imme-<br />
Genesini, Appunti e <strong>versioni</strong> <strong>di</strong> Letteratura <strong>italiana</strong> 123<br />
<strong>di</strong>atamente attraverso i sensi e, per essere gustato, non<br />
richiede alcuna preparazione; il secondo invece coinvolge<br />
sia i sensi che la ragione, perciò può essere apprezzato<br />
soltanto dopo una adeguata preparazione. Il<br />
bello creato dall’arte, o bello ideale, è quin<strong>di</strong> superiore<br />
al bello proposto dalla natura.<br />
b) Il fine dell’arte è quello <strong>di</strong> raggiungere l’armonia; e<br />
l’arte e la civiltà greca costituiscono il modello più<br />
perfetto <strong>di</strong> armonia che l’uomo abbia raggiunto nel<br />
corso della storia. L’arte perciò ha lo scopo <strong>di</strong> produrre<br />
uno stato d’animo sereno; <strong>di</strong> permettere il controllo<br />
della vita emotiva e delle passioni. L’artista non deve<br />
escludere la rappresentazione delle passioni, ma deve<br />
cogliere il momento in cui esse si sono ricomposte in<br />
un superiore equilibrio <strong>di</strong> armonia e bellezza.<br />
c) L’armonia neoclassica ha due componenti: la grazia<br />
ed il sublime. Il bello ideale come scopo dell’arte<br />
non si contrappone alla possibilità che il bello coincida<br />
con la grazia, cioè con il piacevole secondo ragione.<br />
In proposito l’estetica neoclassica polemizza sia<br />
contro il cattivo gusto e l’esteriorità del Barocco, sia<br />
contro la superficialità e la leggerezza del Rococò,<br />
che caratterizza la prima metà del Settecento. E propone<br />
un’arte che sia capace <strong>di</strong> fondere il bello con la<br />
tensione morale, e <strong>di</strong> recuperare la serietà, i nobili<br />
sentimenti e gli argomenti elevati. In tal modo il Neoclassicismo<br />
si avvicina all’estetica del sublime, poiché<br />
privilegia il gran<strong>di</strong>oso ed il maestoso, e perché propone<br />
una morale austera, elevata, capace <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzare<br />
gli uomini verso gran<strong>di</strong> e nobili azioni.<br />
d) Per l’uomo, come per l’artista, il mondo greco antico<br />
<strong>di</strong>venta il “para<strong>di</strong>so perduto” ma anche la “terra<br />
promessa”. Il Neoclassicismo tedesco e quello anglosassone<br />
sostituiscono il culto del mondo romano, privilegiato<br />
dalla cultura francese, con quello del mondo<br />
greco. Ciò avviene grazie ad una più precisa conoscenza<br />
dell’arte e dei siti archeologici greci, e a un<br />
rinnovato interesse verso la poesia omerica, la trage<strong>di</strong>a<br />
e le istituzioni democratiche della pòlis ateniese.<br />
Inoltre numerosi capolavori della statuaria greca sono<br />
trasferiti nelle maggiori capitali europee. Contemporaneamente<br />
il gusto e l’estetica neoclassici sono pervasi<br />
da un sentimento <strong>di</strong> nostalgia (Sehnsucht) per un<br />
tempo e un luogo del passato che risultano irripetibili,<br />
perché soltanto in quel momento storico la Natura e la<br />
Ragione si sono unite ed hanno raggiunto il più alto<br />
equilibrio, come non è più avvenuto nei secoli successivi.<br />
Questo rimpianto per l’antica patria ideale alla<br />
fine del secolo <strong>di</strong>venta un atteggiamento sentimentale<br />
e psicologico, che il Neoclassicismo lascia in ere<strong>di</strong>tà<br />
all’incipiente Romanticismo.<br />
Il Neoclassicismo presenta al suo interno tre correnti<br />
principali:<br />
1. Il Neoclassicismo accademico ed archeologico è<br />
particolarmente <strong>di</strong>ffuso tra gli artisti, i letterati e gli<br />
eru<strong>di</strong>ti. Esso tende a riprodurre e ad imitare nel pre-