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pietro genesini appunti e versioni di letteratura italiana

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Egli è intellettualmente cieco: non cerca mai <strong>di</strong> controllare<br />

se quanto gli <strong>di</strong>ce il moribondo è vero. Eppure<br />

poteva farlo, esaminando il viso, l’espressione del viso<br />

e degli occhi, lo stato del corpo, i vestiti ed il profumo<br />

usati, le mani, i gesti, il modo <strong>di</strong> pensare e <strong>di</strong><br />

parlare del moribondo. Egli non lo fa, non lo vuole<br />

fare, non lo sa fare, perché si fida, è abituato a fidarsi<br />

e a credere a quanto gli viene detto. È abituato ad una<br />

vita quieta e regolare, in cui fa i suoi piccoli interessi:<br />

usa una scaletta con i peccati dai più leggeri ai più<br />

gravi; e si preoccupa del prestigio che otterrà il convento<br />

se potrà seppellirvi la salma <strong>di</strong> un santo. La sua<br />

religiosità è superficiale e da in<strong>di</strong>viduo me<strong>di</strong>ocre:<br />

sputa in chiesa, non vive con intima convinzione le<br />

sue scelte religiose, non sa affrontare da solo la vita e<br />

perciò si appoggia alla forza del convento.<br />

6. I due fratelli sono a livelli umani ed intellettuali<br />

ben più bassi rispetto a Musciatto Franzesi e a ser<br />

Ciappelletto: vedono il guaio in cui stanno precipitando,<br />

ma non sanno trovarvi rime<strong>di</strong>o; ascoltano, <strong>di</strong>ffidenti,<br />

la confessione blasfema del loro ospite, e alla<br />

fine si sganasciano dalle risate; ma, quando vedono <strong>di</strong><br />

essere usciti dai guai, non ci pensano più. Invece frate<br />

Cipolla (VI, 10) si preoccupa <strong>di</strong> parare la beffa che gli<br />

è stata giocata; ma contemporaneamente si preoccupa<br />

anche <strong>di</strong> piegarla a suo vantaggio. E vi riesce. La funzione<br />

dei due usurai è quella <strong>di</strong> sottolineare, in vece<br />

del lettore, la grandezza del malvagio, davanti alla<br />

quale ci si deve sbalor<strong>di</strong>re. A con<strong>di</strong>zione però che si<br />

sia intelligenti e che la si capisca.<br />

7. Il popolo, qui come nelle altre novelle, è presentato<br />

come credulone, superstizioso, stupido, ignorante<br />

ed assetato <strong>di</strong> miracoli. Oltre a ciò capisce quello che<br />

vuole capire e non crede nemmeno a ciò che vede con<br />

i suoi occhi. Crede invece a tutto ciò che il frate <strong>di</strong>ce e<br />

si getta irrazionalmente sul corpo <strong>di</strong> ser Ciappelletto<br />

per strapparne le vesti e farne reliquie. Sembra proprio<br />

che voglia farsi ingannare. A più riprese l’autore<br />

condanna le classi inferiori, che per natura sembrano<br />

incapaci sia <strong>di</strong> pensare sia <strong>di</strong> comportarsi in modo socialmente<br />

decoroso: i servi sembrano in<strong>di</strong>vidui inferiori<br />

sia perché si trovano nel gra<strong>di</strong>no più basso della<br />

gerarchia sociale sia perché poco dotati <strong>di</strong> capacità<br />

dalla natura. In un’altra novella, quella <strong>di</strong> frate Cipolla,<br />

l’autore deride anche i suoi compaesani (VI, 10).<br />

8. Boccaccio introduce la novella con la figura <strong>di</strong> Musciatto<br />

Franzesi, perché rappresenta la classe sociale<br />

che egli ammira; quin<strong>di</strong> fa fare una brevissima entrata<br />

ed una altrettanto breve uscita ai fratelli usurai, per<br />

non togliere spazio a ser Ciappelletto, che con la confessione<br />

occupa la maggior parte della novella. Egli<br />

passa quin<strong>di</strong> al gran finale in cui il frate impreca contro<br />

il popolo peccatore, che ascolta in silenzio, e lo<br />

spinge a baciare i pie<strong>di</strong> del morto e a strappargli i vestiti<br />

per farne reliquie. Alla fine interviene vivacemente<br />

per bocca del narratore: spiega perché Dio fa<br />

miracoli anche se noi preghiamo un suo avversario.<br />

9. Nella novella c’è il piacere <strong>di</strong> raccontare ed il piacere<br />

<strong>di</strong> ascoltare. Chi ascolta appartiene alla classe<br />

borghese e nobiliare, che ama intrattenersi con questi<br />

racconti che celebrano l’intelligenza <strong>di</strong> vecchia data<br />

Genesini, Appunti e <strong>versioni</strong> <strong>di</strong> Letteratura <strong>italiana</strong> 47<br />

(Musciatto Franzesi, nobile e ricco) e l’intelligenza<br />

più recente (i due usurai, ser Ciappelletto). Boccaccio<br />

però non nasconde l’origine delittuosa della ricchezza,<br />

soprattutto della ricchezza più recente. In questa<br />

celebrazione sono esclusi gli ecclesiastici (il frate e il<br />

suo convento), ed il popolo credulone, che hanno poca<br />

o nessuna intelligenza. La novella quin<strong>di</strong> fornisce<br />

uno spaccato realistico della società <strong>italiana</strong> e delle<br />

classi sociali <strong>di</strong> metà Trecento.<br />

Andreuccio da Perugia (II, 5)<br />

Riassunto. Andreuccio da Perugia è un giovane inesperto,<br />

figlio <strong>di</strong> un sensale <strong>di</strong> cavalli. Va a Napoli con<br />

altri mercanti per fare acquisti. Qui gira il mercato<br />

mostrando una borsa <strong>di</strong> 500 fiorini, ma senza comperare<br />

niente, per non farsi vedere inesperto. Una giovane<br />

prostituta siciliana lo vede e pensa a come impossessarsi<br />

della borsa. Vede per caso la sua serva incontrare<br />

il giovane e fargli grande festa. Ella la interroga,<br />

nascondendo però il motivo del suo interesse. Scopre<br />

che la donna ha servito in casa del giovane. Si fa perciò<br />

raccontare tutto <strong>di</strong> lui e della sua famiglia. Manda<br />

quin<strong>di</strong> una giovane serva che inviti Andreuccio a casa<br />

sua. Quando il giovane giunge, si fa passare per sua<br />

sorella, raccontando una storia verosimile, basata sulle<br />

notizie raccolte. Quin<strong>di</strong> lo invita a cena e lo intrattiene<br />

fino a notte tarda per costringerlo a rimanere.<br />

Dopo cena Andreuccio va nella sua stanza e si spoglia<br />

per andare a dormire. La cena abbondante lo costringe<br />

ad andare ai servizi: due assi appoggiate su due travi a<br />

mezz’aria sul vicolo. Un’asse però è schiodata ed egli<br />

precipita nel liquame, salvandosi la vita. Esce dal vicolo<br />

e bussa alla porta <strong>di</strong> casa della presunta sorella,<br />

ma nessuno gli apre, anzi è intimi<strong>di</strong>to dai vicini <strong>di</strong> casa<br />

ed egli, nudo e sporco, è costretto ad andarsene.<br />

Per strada vede due in<strong>di</strong>vidui con un lume. Per la paura<br />

si rifugia in un casolare. I due si <strong>di</strong>rigono proprio in<br />

quel luogo e a causa della puzza lo scoprono. Egli<br />

racconta ciò che gli è capitato. Essi ridono e gli <strong>di</strong>cono<br />

che è stato fortunato, perché con la borsa poteva<br />

perdere anche la vita. Quin<strong>di</strong> gli propongono un affare:<br />

derubare il vescovo sepolto la mattina stessa con<br />

un anello preziosissimo. Andreuccio, consigliato più<br />

dal desiderio <strong>di</strong> recuperare il denaro che dal buon senso,<br />

accetta. Strada facendo i due ladri lo calano in un<br />

pozzo per togliergli la puzza <strong>di</strong> dosso. Andreuccio è<br />

in fondo al pozzo quando arrivano due guar<strong>di</strong>e assetate<br />

per aver inseguito due malandrini. Alla loro vista i<br />

due ladri fuggono. Esse depositano l’armatura e tirano<br />

la corda, per far salire il secchio. Quando vedono apparire<br />

due mani, si spaventano e fuggono. Andreuccio<br />

esce dal pozzo e si meraviglia <strong>di</strong> non trovare nessuno.<br />

Di lì a poco però ritrova i due ladri e insieme ricostruiscono<br />

l’accaduto. I tre entrano in chiesa e aprono<br />

il sepolcro. Nessuno dei due ladri però vi vuole entrare,<br />

non fidandosi l’uno dell’altro; perciò costringono<br />

Andreuccio a farlo. Il giovane, temendo <strong>di</strong> essere ingannato,<br />

prende l’anello per sé, quin<strong>di</strong> porge gli altri<br />

paramenti. Non vedendo arrivare l’anello, i due ladri,<br />

maliziosi, lo rinchiudono nel sepolcro. Andreuccio si

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