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pietro genesini appunti e versioni di letteratura italiana

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La locan<strong>di</strong>era (1751) è ambientata in una locanda <strong>di</strong><br />

Firenze gestita da Mirandolina, che ne è la proprietaria.<br />

Fabrizio è il servitore fedele, che nutre speranze<br />

<strong>di</strong> matrimonio nei suoi confronti. Solitamente gli ospiti<br />

della locanda si innamorano della bella Mirandolina.<br />

Così avviene per il Marchese <strong>di</strong> Forlipopoli e per<br />

il Conte d’Albafiorita, che la corteggiano ciascuno a<br />

suo modo. Il Cavaliere <strong>di</strong> Ripafratta invece non <strong>di</strong>mostra<br />

alcun interesse verso <strong>di</strong> lei. Egli afferma <strong>di</strong> detestare<br />

le donne, le loro moine ed i loro vezzi. In realtà<br />

egli ha soltanto paura delle donne, anche se maschera<br />

tale paura <strong>di</strong>etro un atteggiamento <strong>di</strong> <strong>di</strong>sprezzo. Mirandolina<br />

si sente provocata dalla misoginia del cavaliere,<br />

perciò decide <strong>di</strong> farlo innamorare. Usa una strategia<br />

molto efficace: non ricorre alle solite civetterie<br />

femminili, che non avrebbero ottenuto alcun risultato,<br />

ma mette in atto una tecnica più abile e sottile, quella<br />

<strong>di</strong> dargli sempre ragione e <strong>di</strong> riconoscere che le sue<br />

accuse, e quin<strong>di</strong> la sua antipatia per le donne, sono<br />

giustificate. In tal modo riesce a farlo innamorare. Però,<br />

quando il Cavaliere si accorge <strong>di</strong> essere stato ingannato<br />

e reagisce con una certa irruenza, Mirandolina<br />

teme <strong>di</strong> essersi spinta troppo oltre e <strong>di</strong> non avere<br />

più il controllo della situazione. Non esita però a portare<br />

a termine il suo piano: respinge con sarcasmo la<br />

sua proposta <strong>di</strong> matrimonio e, contemporaneamente,<br />

annuncia il suo matrimonio con il fedele Fabrizio, che<br />

il padre le aveva in<strong>di</strong>cato prima <strong>di</strong> morire. Subito dopo<br />

i tre nobili, ognuno per motivi <strong>di</strong>versi, lasciano la<br />

locanda.<br />

Commento<br />

1. I personaggi della comme<strong>di</strong>a sono numerosi e ben<br />

caratterizzati sia dal punto <strong>di</strong> vista psicologico sia dal<br />

punto <strong>di</strong> vista sociale: a) Mirandolina, la proprietaria<br />

della locanda; b) i tre nobili, ospiti della locanda (il<br />

Marchese, il Conte e il Cavaliere); c) Ortensia e Deianira,<br />

le due comme<strong>di</strong>anti che giungono alla locanda; e<br />

d) Fabrizio, il servitore fedele. L’autore però si riferisce<br />

a componenti della bassa nobiltà, quella vicina alla<br />

classe piccolo-me<strong>di</strong>o borghese <strong>di</strong> Mirandolina, il<br />

personaggio centrale ed emblematico della comme<strong>di</strong>a;<br />

evita accuratamente (e prudentemente) qualsiasi riferimento<br />

sia all’alta nobiltà sia al clero.<br />

2. La comme<strong>di</strong>a quin<strong>di</strong> costituisce anche un preciso<br />

spaccato della società in cui lo scrittore vive: a) la<br />

classe borghese (o meglio piccolo-me<strong>di</strong>o borghese),<br />

che gode <strong>di</strong> un certo benessere economico, frutto del<br />

proprio lavoro, impersonata da Mirandolina, verso la<br />

quale vanno le simpatie dell’autore; b) la classe nobile<br />

(ma si tratta della bassa nobiltà), piuttosto variegata<br />

(il Marchese è <strong>di</strong> antica nobiltà e spiantato; il Conte è<br />

<strong>di</strong> recente nobiltà e ricco; il Cavaliere è <strong>di</strong> antica nobiltà,<br />

ricco ma misogino), verso la quale vanno le<br />

garbate critiche dell’autore; c) la classe intellettuale,<br />

che sconfina con il popolo, alla quale appartengono le<br />

due comme<strong>di</strong>anti, che vivono <strong>di</strong> espe<strong>di</strong>enti, verso le<br />

quali va la critica artistica dell’autore; infine d) il popolo,<br />

al quale appartiene il servitore Fabrizio e il servitore<br />

del Cavaliere (gli altri due nobili non ne hanno),<br />

che lavorano alle <strong>di</strong>pendenze della nobiltà o della<br />

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borghesia. Essi hanno la simpatia dell’autore nella<br />

misura in cui con<strong>di</strong>vidono i valori della borghesia<br />

(Fabrizio ad<strong>di</strong>rittura cerca <strong>di</strong> abbandonare la sua classe<br />

<strong>di</strong> origine me<strong>di</strong>ante il matrimonio con la padrona<br />

della locanda).<br />

3. Mirandolina è il personaggio centrale della comme<strong>di</strong>a.<br />

Intorno ad essa ruotano i tre nobili e il servitore<br />

Fabrizio. Essa è una donna intelligente, garbata,<br />

perspicace e capace. Usa la sua intelligenza per ottenere<br />

ciò che vuole: la capitolazione del Cavaliere. Per<br />

raggiungere questo risultato, inizia con la strategia<br />

femminile tra<strong>di</strong>zionale, quella delle moine, che cambia<br />

subito, non appena si accorge che non avrebbe dato<br />

alcun risultato. La sostituisce con la strategia del<br />

dargli ragione e <strong>di</strong> assecondarlo, con cui ottiene il risultato<br />

voluto. È sempre garbata ed attenta, e non appare<br />

mai avida (non ha bisogno <strong>di</strong> denaro, perché la<br />

locanda le garantisce un certo benessere). Accetta i<br />

regali soltanto dopo averli respinti, per non <strong>di</strong>mostrarsi<br />

troppo attaccata alle cose e per non dare <strong>di</strong>spiacere<br />

a chi si è <strong>di</strong>mostrato generoso. La sua perspicacia appare<br />

quando alla locanda giungono le due comme<strong>di</strong>anti:<br />

si accorge subito che non sono dame, ma che<br />

sono comiche, a causa della loro recitazione approssimativa<br />

ed incerta. È anche molto capace: sa fare i<br />

lavori casalinghi tra<strong>di</strong>zionali (sa cucinare, lavare, stirare,<br />

pulire, ricamare), ma sa anche fare lavori “maschili”,<br />

come mandare avanti la locanda, tenere la<br />

contabilità ed intrattenere gli ospiti. Come donna ama<br />

essere corteggiata, perciò vuole beffeggiare il Cavaliere,<br />

il primo ospite che non si innamora <strong>di</strong> lei: vuole<br />

mostrare quanto è capace <strong>di</strong> fare una donna che si è<br />

proposta <strong>di</strong> raggiungere uno scopo. Essa è attenta e<br />

scherza con tutti gli ospiti, perché le piace essere al<br />

centro dell’attenzione, ma anche perché così fa meglio<br />

gli affari della locanda. È moralmente seria e piena<br />

<strong>di</strong> buon senso. Facendo innamorare il Cavaliere, si<br />

prende l’ultima sod<strong>di</strong>sfazione prima <strong>di</strong> sposarsi. Poi<br />

dovrà mettere la testa a posto, e non avrà più il tempo<br />

né la possibilità per <strong>di</strong>vertirsi. Sposa il servitore Fabrizio,<br />

che le era stato in<strong>di</strong>cato dal padre. Essa quin<strong>di</strong><br />

fa pratica <strong>di</strong> obbe<strong>di</strong>enza e <strong>di</strong> rispetto verso la volontà<br />

dei genitori. D’altra parte nessuno dei tre nobili suscita<br />

i suoi interessi, e Fabrizio, se non è il bene maggiore,<br />

è il male minore, perché è <strong>di</strong> casa, fedele e lavoratore,<br />

quasi appartiene alla sua classe. Ed è facile da<br />

controllare. La scelta <strong>di</strong> Fabrizio, che certamente non<br />

è il migliore marito possibile, in<strong>di</strong>ca sia che essa si<br />

“accontenta” <strong>di</strong> quel che ha già a portata <strong>di</strong> mano, sia<br />

che rifiuta <strong>di</strong> entrare a far parte <strong>di</strong> un’altra classe sociale,<br />

<strong>di</strong> una classe sociale più alta, quella nobile. Insomma<br />

<strong>di</strong>mostra che essa sceglie ed affronta la vita<br />

con il buon senso e senza pretendere cose lontane dal<br />

suo mondo o cose impossibili. Oltre tutto non ha bisogno<br />

<strong>di</strong> niente che questa classe sociale le possa dare:<br />

né il tipo <strong>di</strong> vita – la vita <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>ta –, né la ricchezza,<br />

né il benessere. Inoltre sarebbe psicologicamente<br />

succube, mentre può gestirsi come vuole un<br />

marito ex popolano come Fabrizio, che con<strong>di</strong>vide e<br />

pratica i suoi valori (onestà, lavoro, moralità, buon<br />

senso, un minimo <strong>di</strong> benessere economico) e che pro-

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