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pietro genesini appunti e versioni di letteratura italiana

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stremamente rozzo e materiale <strong>di</strong> realtà, che lo scrittore<br />

non può con<strong>di</strong>videre: quale potrebbe essere per<br />

esempio il corrispondente empirico e materiale<br />

dell’ironia ariostesca?<br />

3. L’ironia del poeta serve a rendere meno amara la<br />

sconfitta della ragione umanistica secondo cui l’uomo<br />

è artefice del suo destino. E quale <strong>di</strong>fesa si poteva innalzare<br />

contro le forze irrazionali e gli eserciti stranieri<br />

che stavano trasformando l’Italia in un campo <strong>di</strong><br />

battaglia ed in una terra <strong>di</strong> conquista? Ariosto risponde<br />

con l’ironia, Machiavelli proponendo l’intelligenza,<br />

la scienza politica e la virtù del principe, Guicciar<strong>di</strong>ni<br />

invitando pessimisticamente e scetticamente a<br />

rifugiarsi nell’“utile particulare”. Ma nessuna <strong>di</strong> queste<br />

risposte risulta capace <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare la situazione.<br />

La fuga <strong>di</strong> Angelica (I, 33-49)<br />

33. Angelica fugge tra selve spaventose e oscure, per<br />

luoghi <strong>di</strong>sabitati, solitari e selvaggi. Il fruscio del fogliame<br />

<strong>di</strong> cerri, olmi e faggi, che sentiva, le aveva fatto<br />

provare improvvise paure e l’aveva spinta a cercare<br />

<strong>di</strong> qua e <strong>di</strong> là sentieri insoliti, perché ogni ombra che<br />

vedeva sia sui monti sia nelle valli le faceva temere <strong>di</strong><br />

avere Rinaldo alle spalle. 34. Come una piccola daina<br />

o capriola, che tra le fronde del boschetto in cui è nata<br />

vede la madre azzannata alla gola dal leopardo, che<br />

poi le apre il fianco o il petto, <strong>di</strong> selva in selva fugge<br />

lontana dal nemico crudele, e trema <strong>di</strong> paura e <strong>di</strong> sospetto;<br />

ad ogni cespuglio che sfiora crede <strong>di</strong> essere in<br />

bocca alla fiera immonda. 35. Quel dì, tutta la notte e<br />

metà del giorno dopo essa continuò la fuga, e non sapeva<br />

dov’era: alla fine si trovò in un bel bosco, mosso<br />

lievemente dalla brezza; due ruscelli trasparenti mormorano<br />

lì vicino, e fanno sempre crescere erbe tenere<br />

e novelle; il loro scorrere lento, interrotto da piccoli<br />

sassi, produceva una musica dolce. 36. Pensando <strong>di</strong><br />

essere qui sicura e lontana mille miglia da Rinaldo,<br />

decide <strong>di</strong> riposare un po’, stanca per il cammino e per<br />

l’arsura estiva. Scende in mezzo a fiori, e lascia il cavallo<br />

andare a pascolare senza briglia; esso vaga intorno<br />

alle acque limpide, che avevano le rive ricoperte<br />

<strong>di</strong> erba fresca. 37. Non lontano vede un bel cespuglio<br />

<strong>di</strong> biancospino fiorito e <strong>di</strong> rose rosse, che si specchia<br />

nelle onde, chiuso dal sole in mezzo a querce alte e<br />

frondose; tanto vuoto nel centro, da concedere un fresco<br />

riparo fra le ombre più nascoste; e le foglie sono<br />

tanto intrecciate con i rami, che non vi entra il sole e<br />

neppure uno sguardo umano. 38. Dentro ad esso fanno<br />

un giaciglio le tenere erbette, che invitano a riposare<br />

chi si avvicina. La bella donna vi entra dentro, si<br />

<strong>di</strong>stende e si addormenta. Ma non restò così a lungo,<br />

perché crede <strong>di</strong> sentire un calpestìo. Si alza in silenzio,<br />

e vede che un cavaliere armato era giunto in riva<br />

al fiume. 39. Non comprende se egli è un amico oppure<br />

un nemico; il timore e la speranza le scuotono il<br />

cuore dubbioso; e aspetta l’evolversi della situazione,<br />

trattenendosi anche <strong>di</strong> respirare. Il cavaliere scende in<br />

riva al fiume, per riposare il capo sopra un braccio, e<br />

si sprofonda a tal punto nei suoi pensieri, che sembra<br />

cambiato in una pietra insensibile. 40. O Signore<br />

Genesini, Appunti e <strong>versioni</strong> <strong>di</strong> Letteratura <strong>italiana</strong> 67<br />

(=Ippolito), il cavaliere, addolorato, rimase pensieroso<br />

più <strong>di</strong> un’ora a capo basso; poi, con un suono afflitto<br />

ed angosciato, cominciò a lamentarsi così soavemente,<br />

che per la compassione avrebbe spezzato anche un<br />

sasso, avrebbe reso mansueta una tigre; piangeva sospirando,<br />

tanto che le guance parevano ruscelli e il<br />

petto un vulcano. 41. “O pensiero – egli <strong>di</strong>ceva – che<br />

mi agghiacci e mi ar<strong>di</strong> il cuore e provochi il dolore<br />

che sempre lo rode e lo lima, che cosa debbo fare, dal<br />

momento che sono giunto tar<strong>di</strong> e qualcun altro è andato,<br />

prima <strong>di</strong> me, a cogliere il frutto? Io ho avuto appena<br />

parole e sguar<strong>di</strong>, e un altro ha avuto la ricca<br />

spoglia. Se non me ne tocca né frutto, né fiore, perché<br />

per lei mi voglio affliggere il cuore? 42. La verginella<br />

è simile alla rosa, che in un bel giar<strong>di</strong>no sopra il nativo<br />

gambo spinoso, mentre sola e sicura si riposa, non<br />

è avvicinata né da alcun gregge né da alcun pastore;<br />

l’aria dolce e l’alba piena <strong>di</strong> rugiada, l’acqua, la terra<br />

si inchinano alla sua bellezza: i giovani belli e le donne<br />

innamorate amano adornarsi mettendola sul seno o<br />

tra i capelli. 43. Ma non appena viene rimossa dal<br />

gambo materno e dalla sua ra<strong>di</strong>ce, essa perde tutto ciò<br />

che aveva dagli uomini e dal cielo: favore, grazia, bellezza.<br />

La vergine, che ad alcuno lascia cogliere il fiore,<br />

che deve avere più caro dei begli occhi e della vita,<br />

nel cuore <strong>di</strong> tutti gli altri innamorati perde il pregio<br />

che aveva innanzi. 44. Sia vile per gli altri e sia amata<br />

soltanto da colui al quale fece così largo dono <strong>di</strong> sé.<br />

Ah, o Fortuna crudele, o Fortuna ingrata! gli altri<br />

trionfano ed io muoio d’ine<strong>di</strong>a. Dunque, può essere<br />

che non mi piaccia più? Dunque io posso lasciare la<br />

mia propria vita? Ah, è meglio che vengano meno i<br />

miei giorni, è meglio che io non viva più, se non debbo<br />

amare lei!” 45. Se qualcuno mi domanda chi sia<br />

costui, che versa tante lacrime sopra il ruscello, io <strong>di</strong>rò<br />

che è il re <strong>di</strong> Circassia, il povero Sacripante, travagliato<br />

dall’amore; io <strong>di</strong>rò ancora che la prima e la sola<br />

causa della sua pena era quella <strong>di</strong> essere innamorato,<br />

uno dei tanti innamorati <strong>di</strong> costei: e lei lo riconobbe<br />

subito. 46. Per amore <strong>di</strong> lei era venuto dall’estremo<br />

Oriente, là dove sorge il sole, quando in In<strong>di</strong>a seppe,<br />

con suo grande dolore, che essa aveva seguito Orlando<br />

in Occidente; poi in Francia seppe che Carlo Magno<br />

l’aveva sequestrata, per darla a chi dei due guerrieri<br />

(=Orlando e Rinaldo) quel giorno avesse maggiormente<br />

aiutato i Gigli d’oro <strong>di</strong> Francia contro i<br />

Mori. 47. Era stato sul campo <strong>di</strong> battaglia e aveva sentito<br />

parlare <strong>di</strong> quella sconfitta crudele che l’imperatore<br />

Carlo aveva subito: cercò una traccia della bella<br />

Angelica, ma non ne aveva ancora ritrovata alcuna.<br />

Questa è dunque la triste e crudele storia che lo fa penare<br />

d’amore, che lo affligge e lo fa lamentare e <strong>di</strong>re<br />

parole che per la compassione potrebbero fermare il<br />

sole. 48. Mentre Sacripante si affligge e si addolora e<br />

trasforma i suoi occhi in una tiepida fontana e <strong>di</strong>ce<br />

queste e molte altre parole, che non mi pare opportuno<br />

raccontare, il suo destino avventuroso vuole che<br />

giungano alle orecchie <strong>di</strong> Angelica; e così gli succede<br />

in un’ora, in un momento quello che in mille anni o<br />

mai gli poteva succedere. 49. La bella donna con molta<br />

attenzione ascolta il pianto, le parole, [e osserva] il

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