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WE.ARE.ABLE, social wearable augmented reality - Accademia di ...

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esplorare, creare, mo<strong>di</strong>ficare, conoscere e comunicare attraverso i nostri sensi conciò che ci circonda. Deve generare e pretendere interazione, poiché è proprio apartire da questo lato esperienziale che è possibile generare nuova conoscenza.Myron Krueger crede così fortemente nelle possibilità espressive delletecnologie legate alla cultura del ciberspazio, tanto che a partire dalla fine deglianni '60 (parallelamente ai lavori <strong>di</strong> Ivan Sutherland) incomincia a sperimentarel’utilizzo delle immagini elettroniche interattive all’interno <strong>di</strong> ambienti artificiali,costruiti manipolando contemporaneamente sia l’aspetto visuale che quellosonoro. La componente virtuale nella concezione Kruegeriana è strettamentelegata allo spazio fisico in cui è presente l’osservatore ed è lì che fisicamenteavviene l’immersione. L’utente che è all’interno <strong>di</strong> questi ambienti, non habisogno <strong>di</strong> <strong>di</strong>spositivi o periferiche invasive per essere proiettato nell’esperienzavirtuale, ma è l’ambiente stesso che manifesta la sua virtualità attraverso suoni,immagini e interazioni, <strong>di</strong>rettamente dalle pareti che compongono la stanza.L'in<strong>di</strong>viduo si trova così a partecipare consapevolmente ad una manifestazioneche si fa gioco dei cliché della percezione del reale attraverso inusuali esperienze,sperimentazioni ed esplorazioni al <strong>di</strong> fuori della normalità e le possibilità <strong>di</strong>personalizzare graficamente l'ambiente circostante in cui è inserito il suosimulacro corporeo. All'interno <strong>di</strong> questi responsive envirorments l'in<strong>di</strong>viduo èportato a sperimentare <strong>di</strong>rettamente il linguaggio <strong>di</strong>gitale in tutte le sue formeutilizzando il suo corpo e attraverso i <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> interfaccia può ibridarsi conl'ambiente-macchina in cui è immerso.In poche parole, quello che Krueger intende realizzare è <strong>di</strong>fatti una me<strong>di</strong>a roomcome alternativa ai <strong>reality</strong> engine.Nell'aprile del 1969 Myron Krueger, presso la Memorial Union Gallerydell'Università del Winsconsin, assieme a Dan San<strong>di</strong>n, Jarry Erdman e RichardVenezesky, apre ufficialmente al pubblico GLOWFLOW, la prima <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong>realtà artificiali, in cui lo consacreranno come uno dei padri fondatori della realtàvirtuale.108

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