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WE.ARE.ABLE, social wearable augmented reality - Accademia di ...

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indossabili, l’obiettivo <strong>di</strong> Jaron Lanier e della sua VPL Research Inc fu proprioquello <strong>di</strong> sviluppare questi nuovi strumenti <strong>di</strong> controllo, al fine <strong>di</strong> migliorare lepossibilità <strong>di</strong> interazione e navigazione all’interno dei mon<strong>di</strong> generati dalcomputer (e creare un vero e proprio business).Jaron Lanier era un tipo strambo per un’idea apparentemente stramba.Non si interessò <strong>di</strong> computer fino a che non si convinse che "l’informazione èesperienza alienata", non era per nulla contento <strong>di</strong> come la vita doveva esserespezzettata in frammenti binari per venire modellata dai computer, mavisceralmente era attratto da essi in particolare per l’idea che potessero esserefacilmente utilizzati come strumenti musicali.All’epoca si considerava prevalentemente un musicista.L’incontro <strong>di</strong>retto con i primi computer lo ispirarono a pensare a comemodellare mon<strong>di</strong>, sentiva che quelle immagini che magicamente apparivano sulloschermo, frutto <strong>di</strong> decenni <strong>di</strong> ricerca e <strong>di</strong> lavoro da parte dei pionieri informatici <strong>di</strong>prima generazione (Engelbart, Licklider ecc...), erano piccole realtà che potevanoessere mutate.Nel 1981, dopo aver abbandonato gli stu<strong>di</strong> e anche le speranze <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventarecompositore, si <strong>di</strong>resse nel cuore della Silicon Valley, che in quel periodo era ilcentro del mondo (informatico), a bordo <strong>di</strong> un auto “senza tetto, che si metteva inmoto con un cacciavite e che aveva fori <strong>di</strong> proiettile su un lato” (eraun’automobile abbandonata dai narcotrafficanti).Cercò <strong>di</strong> guadagnare qualche soldo realizzando effetti sonori per videogiochielettronici e parallelamente imparò l’arte della programmazione.Trovarsi a metà degli anni '80 nella Silicon Valley nel pieno splendore delrinascimento elettronico, dove il boom dei personal computer e dei videogiochiaveva portato alla nascita <strong>di</strong> società come la Apple Computer o l’Atari (solo percitarne alcune), ed avere il talento e la visione <strong>di</strong> chi sapeva che le immagini suglischermi erano in realtà mon<strong>di</strong> plasmabili, poteva sicuramente essereun'opportunità da non lasciarsi scappare. Bastava cogliere l’occasione giusta,quella che Jaron Lanier stava cercando e che aveva cercato durante tutta la sua127

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