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WE.ARE.ABLE, social wearable augmented reality - Accademia di ...

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successivamente, in corso d’opera, Lanier capì che tale sistema sarebbe potutoessere applicato ad un linguaggio <strong>di</strong> programmazione generico, che sarebbe statoin grado <strong>di</strong> fare uso <strong>di</strong> una notazione puramente simbolica. Il Mandala (il nomescelto da Lanier per questo progetto) invece delle solite incomprensibili (per i nonesperti) sequenze <strong>di</strong> istruzioni logiche fatte <strong>di</strong> “if”, “else”, variabili e numeri,utilizzava <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> canguri, cubetti <strong>di</strong> ghiaccio, uccelli cinguettanti rappresentatisu un pentagramma musicale. Questi simboli erano ugualmente incomprensibili,ma <strong>di</strong> gran lunga più affascinanti perché erano il frutto <strong>di</strong> una simulazione grafica<strong>di</strong>namica delle funzionalità del computer. Erano dei mon<strong>di</strong> virtuali, una fusionetra le capacità <strong>di</strong> linguaggio delle macchine con quello iconico, in grado <strong>di</strong>suscitare nell’uomo un più elevato stato <strong>di</strong> immersione all’interno <strong>di</strong> essi.Lanier era convinto che i linguaggi <strong>di</strong> programmazione fossero in realtà laforma larvale <strong>di</strong> qualcosa <strong>di</strong> gran lunga più interessante, che era ormai prossimoad arrivare. Potevano <strong>di</strong>ventare qualcosa <strong>di</strong> altrettanto importante quanto lacomunicazione simbolica, “una nuova forma <strong>di</strong> comunicazione sullo stesso livellodel linguaggio parlato e della scrittura”. Definisce questo futuro metalinguaggiopotenziato dal computer “comunicazione post-simbolica”.Quando scrivi un programma e lo man<strong>di</strong> a qualcun altro, specialmente se il programma è unasimulazione interattiva, è come se stessi creando un mondo nuovo, una fusione del regnosimbolico con quello naturale. Invece <strong>di</strong> comunicare simboli come lettere, numeri, immagini onote musicali, crei universi in miniatura che hanno i loro propri misteri da scoprire (Jaron Lainer,intervista <strong>di</strong> Howard Rehingold)Con il Mandala nasce più o meno ufficialmente la VPL Research, Inc, ma ègrazie all’incontro del guanto <strong>di</strong> Thomas Zimmerman (1983), che le realtà virtuali<strong>di</strong>vennero parte integrante della ricerca e della vita <strong>di</strong> Jaron Lanier.Thomas Zimmerman nel 1981, più o meno nello stesso periodo in cui Lanierarrivò nella Silicon Valley, era alle prese con esperimenti domestici sullaretroazione dei gesti corporei.Anche lui come Lanier si interessava <strong>di</strong> musica e stava cercando un modointelligente e pratico per realizzare un <strong>di</strong>spositivo <strong>di</strong> input gestuale che fosse in129

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