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WE.ARE.ABLE, social wearable augmented reality - Accademia di ...

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Il sistema we.are.able è composto da un hardware e un software appositamentesviluppati e che si interfacciano a qualsiasi smartphone.La parte hardware del progetto we.are.able consiste in un <strong>di</strong>spositivoindossabile intelligente (un cappello, una maglietta, un paio <strong>di</strong> scarpe etc.), cheattraverso l’utilizzo <strong>di</strong> appositi sensori strategicamente <strong>di</strong>stribuiti, gestiti da unmicrocontroller, è in grado <strong>di</strong> rilevare in tempo reale i biofeedback dell’utente e <strong>di</strong>pre<strong>di</strong>sporli per l’analisi e la loro interpretazione.Il lato software si occupa appunto della lettura ed elaborazione dei datiacquisiti dai sensori, nonché della loro sintetizzazione e categorizzazione inemozioni ben precise.Il programma inoltre aggiorna lo status dell’utente sul Social Network coninformazioni-emozioni elaborate, rendendole così visibili agli altri.La possibilità <strong>di</strong> interfacciare questo sistema ai comuni smartphone è duplice:da un lato consente <strong>di</strong> sfruttarne le tecnologie e sensori integrati in essi (GPS,magnetometro, accelerometro, giroscopio, videocamera, Wifi, Rete Mobile, etc.),semplificando così l’hardware necessario,dall’altra può essere utilizzato come <strong>di</strong>spositivo <strong>di</strong> visualizzazione AR deglistatus con<strong>di</strong>visi.Uno degli aspetti chiave dell’intero progetto può sicuramente essere riscontratonella capacità <strong>di</strong> rilevare e riconoscere automaticamente le emozionidell’in<strong>di</strong>viduo che indossa fisicamente il <strong>di</strong>spositivo.A tal proposito mi è stato <strong>di</strong> fondamentale importanza lo stu<strong>di</strong>o, seppurgenerico e non <strong>di</strong> certo approfon<strong>di</strong>to, <strong>di</strong> alcune teorie e tecniche utilizzate inambito me<strong>di</strong>co per capire e monitorare l’attività biofisica <strong>di</strong> una persona.La teoria polivagale <strong>di</strong> Stephen Porges 9 rappresenta sicuramente il punto <strong>di</strong>partenza della mia ricerca in questo campo, a me particolarmente sconosciuto.9E' un Professore <strong>di</strong> Psichiatria e Ingegneria Biome<strong>di</strong>ca e Direttore del Centro “Brain-Body”presso la University of Illinois <strong>di</strong> Chicago. E’ il primo Presidente della Federazione delle ScienzeComportamentali, Psicologiche e Cognitive e della Società per la Ricerca Psicofisiologica. IlProfessor Porges ha pubblicato circa 200 articoli analizzati da gruppi <strong>di</strong> esperti ed è l’autore <strong>di</strong>“The Polyvagal Theory: Neurophysiological Foundations of Emotions, Attachment,Communication, and Self-Regulation” (Norton, 2011).183

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