11.07.2015 Views

WE.ARE.ABLE, social wearable augmented reality - Accademia di ...

WE.ARE.ABLE, social wearable augmented reality - Accademia di ...

WE.ARE.ABLE, social wearable augmented reality - Accademia di ...

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

complessi e <strong>di</strong>fficili da risolvere con i mezzi a <strong>di</strong>sposizione. I computer, che inquel periodo numericamente (in tutti gli Stati Uniti) erano circa una dozzina, nonerano all’altezza delle possibilità umane, erano ancora poco potenti e troppotecnici e <strong>di</strong>stanti per essere compresi e considerati strumenti utili alla collettività.Continuava a domandarsi che cosa si sarebbe dovuto fare per cercare <strong>di</strong>incrementare le nostre possibilità e cosa poteva fare lui in particolare per aiutare ilmondo ad essere migliore.Ebbe una sorta <strong>di</strong> rivelazione, <strong>di</strong>venuta ormai (quasi) leggendaria.L’immagine mentale che gli si presenta davanti è quella <strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong>persone che lavorano in un modo del tutto nuovo, mai pensato prima. Sono scenesfocate, ma è consapevole che ben presto potranno <strong>di</strong>ventare nitide. Vide personedavanti ad uno schermo televisivo collegato ad un elaboratore <strong>di</strong> informazioni. Sulmonitor venivano visualizzati simboli con cui era possibile interagire per mezzo<strong>di</strong> pulsanti. Le persone controllavano il computer e lo in<strong>di</strong>cavano interagendo congli strumenti <strong>di</strong> conoscenza, informazione e pensiero che integra al suo interno.I had the image of sitting at a big CRT screen with all kinds of symbols, new and <strong>di</strong>fferentsymbols, not restricted to our old ones. The computer could be manipulating, and you could beoperating all kinds of things to drive the computer. The engineering was easy to do; you couldharness any kind of a lever or knob, or buttons, or switches, you wanted to, and the computercould sense them, and do something with it (Douglas Engelbart Interview, December 1986)Gruppi <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> questo tipo, secondo Engelbart , avvalendosi del nuovoprezioso strumento,avrebbero potuto risolvere facilmente qualsiasi tipo <strong>di</strong>problema, anche quelli più complessi. La sua idea dopo tutto è semplice: èconvinto, e lo è stato fin dal primo momento che si è trovato <strong>di</strong> fronte ad uncomputer, che se queste macchine erano in grado <strong>di</strong> mostrare informazioni su untabulato avrebbero potuto anche scriverle e <strong>di</strong>segnarle sullo schermo, così comesarebbero state in grado <strong>di</strong> ricevere input in maniera più “umana”.Aveva trovato l’obiettivo della sua vita: Engelbart voleva realizzare quellavisione.35

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!