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WE.ARE.ABLE, social wearable augmented reality - Accademia di ...

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variabili da includere nel sistema non sono per nulla semplici da co<strong>di</strong>ficare,inquanto richiedono sforzi eccessivi e spesso sono frutto <strong>di</strong> frustrazione. In uncontesto simile il rischio <strong>di</strong> imbattersi in errori inattesi durante l’esecuzione deiprogrammi aumenta esponenzialmente in base alla <strong>di</strong>mensione (in termini <strong>di</strong><strong>di</strong>fficoltà) del problema stesso. Molto spesso la domanda "Qual è la risposta (alproblema)? " <strong>di</strong>venta "Qual è la domanda?".L’obiettivo della simbiosi uomo-computer è quello <strong>di</strong> portare le macchine adessere efficaci anche nella formulazione <strong>di</strong> problemi, non solo nel fornire risposte.Il computer che si immagina Licklider deve essere necessariamente <strong>di</strong>verso dalmainframe orientato al controllo, al calcolo e in<strong>di</strong>rizzato a sostituire l’uomoattraverso una sempre più crescente potenza <strong>di</strong> elaborazione e intelligenzaartificiale. Così come il gregario <strong>di</strong> questi mezzi (l’operatore) deve essere <strong>di</strong>versosia dal tecnico analista programmatore che manipola linguaggi esoterici, siadall’utente che interagisce con la macchina attraverso i vincoli imposti daprocedure rigidamente definiti (rituale).Per avvicinare l’uomo e la macchina alla simbiosi occorre un cambiamento chesia determinante, sia nei mezzi che nei mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> interagire con essi. Serve unacomputer in grado <strong>di</strong> facilitare l’emergere <strong>di</strong> un nuovo pensiero, che sia un aiutocostante per la creazione <strong>di</strong> nuova conoscenza, poiché il “controllo dellesituazioni complesse”, come abbiamo visto, non può avvenire tramite programmie procedure risolutive pre-impostate ma deve attuarsi tramite la possibilità <strong>di</strong>prendere decisioni, costruire strategie e valutare ipotesi in tempo reale.To enable men and computers to cooperate in making decisions and controlling complexsituations without inflexible dependence on predetermined programs. (“Man-Computer Symbiosis”Joseph Licklider, 1960)Come in tutti i sistemi simbiotici esistenti in natura, Licklider crede che anchein quello “artificiale” uomo-computer esistano i presupposti affinché il potenziale<strong>di</strong> ognuna delle due componenti sia valore aggiunto per entrambe le parti. Gli44

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