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WE.ARE.ABLE, social wearable augmented reality - Accademia di ...

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<strong>social</strong>mente povera (<strong>di</strong> prima generazione), CMC <strong>social</strong>mente ricca (<strong>di</strong> secondagenerazione) e CMC come <strong>di</strong>mensione quoti<strong>di</strong>ana (terza generazione).La teoria Reduced Social Cues (RSC) <strong>di</strong> Sproull e Kiesler si sviluppa all’iniziodegli anni '80 e implica all’interno <strong>di</strong> una comunicazione me<strong>di</strong>ata dal computer,sia una scarsità <strong>di</strong> informazioni relative al contesto <strong>social</strong>e in cui avviene che unascarsità <strong>di</strong> norme comunemente accettate, in grado <strong>di</strong> orientare lo sviluppo dellacomunicazione stessa, oltre che un’intrinseca limitazione della “larghezza <strong>di</strong>banda”, cioè della quantità <strong>di</strong> informazioni veicolate nell’unità <strong>di</strong> tempo.In base a questo approccio la CMC è <strong>di</strong> natura povera. Di fatto, se nellacomunicazione face to face gli interlocutori <strong>di</strong>spongono <strong>di</strong> molteplici canali, oltrea quelli verbali, nella CMC anni '80 lo scambio <strong>di</strong> informazioni e messaggi èprevalentemente <strong>di</strong> tipo testuale, quin<strong>di</strong> efficace secondo i due stu<strong>di</strong>osi per latrasmissione <strong>di</strong> in<strong>di</strong>cazioni, or<strong>di</strong>ni o <strong>di</strong>rettive ben precise, ma notevolmente“povera” per quanto riguarda gli aspetti relazionali e <strong>social</strong>i tra gli interlocutoriche prendono parte alla comunicazione. Ciò che manca alla CMC è la capacità <strong>di</strong>trasmettere gli in<strong>di</strong>catori <strong>social</strong>i (<strong>di</strong>etro un pc siamo tutti uguali e persino irimproveri più duri ricevuti tramite mail risultano meno autorevoli e duri daassimilare).La mancata presenza <strong>di</strong> in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> <strong>di</strong>sparità <strong>social</strong>e consente <strong>di</strong> livellare lerelazioni e più in generale lo status (incentivando una partecipazione maggioreassoggettata dai con<strong>di</strong>zionamenti <strong>social</strong>i) dei singoli interlocutori, quin<strong>di</strong>, soggettiche normalmente in una conversazione face to face sarebbero emarginati, inquesto contesto possono liberamente esprimersi. Tuttavia la con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong>anonimato, unita al processo <strong>di</strong> dein<strong>di</strong>viduazione in cui sembra agire unacomunicazione me<strong>di</strong>ata dal computer comporta, da un lato un atteggiamento degliin<strong>di</strong>vidui più libero, aperto ad esprimersi e a comunicare senza restrizioni,dall’altro giustifica comportamenti violenti o anti-<strong>social</strong>i.77

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