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WE.ARE.ABLE, social wearable augmented reality - Accademia di ...

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dapprima <strong>di</strong> nuovi mezzi comunicativi (internet) e successivamente dai nuovistrumenti smart <strong>di</strong> fruizione ed elaborazione delle informazioni (smartphone,tablet).6.4 Che cos’è la Realtà Aumentata? E <strong>di</strong> cosa si occupa?Ma che cos’è la realtà aumentata? In che mo<strong>di</strong> si <strong>di</strong>stingue dalle altretecnologie? E quali sono le sue applicazioni pratiche? Sono tutte domandelegittime riguardanti le nuove possibilità offerte dallo sviluppo dell’AR, a cuicercheremo, in questo ultimo paragrafo, <strong>di</strong> dare una risposta.La realtà aumentata è una tecnologia “ancestrale”che fonda le sue ra<strong>di</strong>ci nellavoro pionieristico <strong>di</strong> Ivan Sutherland del 1968, salvo poi trovare nuovo lustro eun’identità ben precisa (come abbiamo visto in precedenza), <strong>di</strong>fferenziandosi dallarealtà virtuale <strong>di</strong> concezione tra<strong>di</strong>zionale, a partire dagli anni '90, con larealizzazione del primo <strong>di</strong>spositivo AR funzionante presso i laboratori dellaBoeing e le successive definizioni <strong>di</strong> Milgram e <strong>di</strong> Azuma. La realtà aumentata sipresenta alla percezione del senso comune come un’idea estremamente potente (eper certi versi anche troppo rivoluzionaria) e, come tutte le altre idee potenti chehanno fatto la storia dell’informatica (la internet, le realtà virtuali ecc...) e nonsolo, si presta ad una facile mitizzazione e ideologizzazione. É un “mito delpresente 14 ” come lo definirebbe Roland Barthes (1915-1980), già ben strutturatonelle sue caratteristiche, funzionalità e mo<strong>di</strong> espressivi, benché sia appena nato.Occorre tuttavia demistificarlo, sottraendo da esso il fascino e la potenzadell’innovazione tecnologica quasi “magica” che porta con sé, al fine <strong>di</strong> farnerisaltare esclusivamente gli aspetti specifici <strong>di</strong> cui è impregnato: in particolarequello <strong>di</strong> essere un mezzo che non solo ha il potere <strong>di</strong> agire nei <strong>di</strong>scorsi dellasocietà, ma anche nei <strong>di</strong>scorsi sulla società (meta-<strong>social</strong>i) e nei mo<strong>di</strong> in cui lacultura rappresenta se stessa.14Presentava come “naturali” delle situazioni e delle qualità che erano in realtà storicamentedeterminate.155

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