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WE.ARE.ABLE, social wearable augmented reality - Accademia di ...

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umoroso dove la comunicazione tende ad essere minima, in quanto se ne perdegran parte, occorre essere ridondanti nei messaggi che si vogliono esprimere ed ènecessario confidare sull’intesa reciproca affinché l’informazione, o meglio parte<strong>di</strong> essa, possa comunque arrivare a destinazione. Gli esperimenti compiuti inlaboratorio hanno <strong>di</strong>mostrato questa tendenza, ma hanno aggiunto anche unelemento importante: anche in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> intenso rumore, se un messaggio è“atteso” dal destinatario, quin<strong>di</strong> i suoi canali percettivi sono pre-attivati per ilriconoscimento, entro una certa soglia limite <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbo l’informazione ècomunque percepita anche se con maggiore <strong>di</strong>fficoltà ed impegno. Gli esperimenticondotti nel corso degli anni hanno <strong>di</strong>mostrato che i canali u<strong>di</strong>tivi (il principaleapparato <strong>di</strong> ricezione umano) sono a “capacità limitata”, ossia in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>scarsa qualità dell’ambiente sonoro in cui si agiscono (troppo rumore, troppo<strong>di</strong>stanti, voce bassa ecc...), riescono a tenere traccia, quin<strong>di</strong> a filtrare, solamente imessaggi che in qualche modo sono “attesi” estrapolandoli dal contesto. Il nostrocervello elabora l’informazione escludendo tutte le altre non attese.L’atto percettivo nella comunicazione tra persone è attivo e selettivo in ognunadelle sue fasi e in ogni suo elemento (fonte, messaggio, canale, ricevente,rumore), non avviene secondo una modalità in cui una “fonte attiva” invia isegnali e una “passiva” li riceve, bensì anche il <strong>di</strong>spositivo ricevente delmessaggio svolge un ruolo attivo, ossia estrae ed elabora l’informazione rilevantedal rumore <strong>di</strong> fondo.4.2 La comunicazione me<strong>di</strong>ata dal computer e Identità in reteSebbene il primo vero e proprio stu<strong>di</strong>o meto<strong>di</strong>co sulla comunicazione me<strong>di</strong>atadal computer (Computer-me<strong>di</strong>ated communication, CMC) si sia sviluppato nelcampo della psicologia <strong>social</strong>e all’inizio degli anni ’80, alcuni elementi chiave chene hanno reso possibile lo sviluppo possono essere ricondotti già negli anni '60.Come abbiamo visto in precedenza, il lavoro pionieristico <strong>di</strong> Engelbart e Lickliderha influenzato gli ambienti affini alle tecnologie informatiche suscitando così75

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