WE.ARE.ABLE, social wearable augmented reality - Accademia di ...
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Nel 1984, allo Human Factors Research Division del NASA/Ames, Scott Fishervenne inviato a tenere una conferenza sui <strong>di</strong>splay Head Mounted stereoscopici,sulle ottiche necessarie per visualizzare scenari molto ampi, e della possibilità <strong>di</strong>esplorazione <strong>di</strong> mon<strong>di</strong> Virtuali. Michael McGreevy era in prima fila. Iniziò a<strong>di</strong>nteressarsi dei sistemi HMD sviluppati dall’Aviazione degli Stati Uniti chevenivano chiamati VCASS. Assomigliavano vagamente al casco <strong>di</strong> Darth Vader econtenevano tecnologie ben più sofisticate dei sistemi sviluppati da Sutherland.McGreevy era convinto che un sistema <strong>di</strong> questo tipo sarebbe stato l’ideale base<strong>di</strong> partenza per la sperimentazione scientifica sui fattori umani delle realtà virtuali.Il VCASS usato dall’aviazione, usava tubi cato<strong>di</strong>ci miniaturizzati ad altissimarisoluzione appositamente progettati, fibre ottiche e necessitava <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> quantità<strong>di</strong> calcolo: in poche parole non badarono a spese per questo tipo <strong>di</strong> progetto, fattoper altro enormemente giustificato dalla possibilità <strong>di</strong> innalzare le capacità <strong>di</strong>sopravvivenza dei piloti e conseguentemente anche la salvaguar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> aeroplani damezzo miliardo <strong>di</strong> dollari.Quando McGreevy si accorse che il costo del <strong>di</strong>spositivo avrebbe superato <strong>di</strong>gran lunga il budget per il progetto <strong>di</strong> ricerca (solo il casco costava un milione <strong>di</strong>dollari), decise <strong>di</strong> costruirsene uno per conto proprio.Disponeva già <strong>di</strong> un rilevatore Polhemus ed un sistema <strong>di</strong> visualizzazioneEvans and Sutherland. Per la costruzione il <strong>di</strong>spositivo HMD decise <strong>di</strong> utilizzare,invece dei <strong>di</strong>splay a tubi cato<strong>di</strong>ci dotati <strong>di</strong> risoluzione e qualità superiori, <strong>di</strong>splayLCD ben più economici, ma comunque in grado <strong>di</strong> garantire risultati adeguati alloscopo. Ben presto grazie a McGreevy la componente “occhiali” della realtàvirtuale della NASA stava <strong>di</strong>ventando <strong>di</strong>sponibile.Nel 1985, la NASA assunse Scott Fisher che aveva come obiettivo lacostruzione <strong>di</strong> un laboratorio che fosse il banco <strong>di</strong> prova per esplorare tutti gliaspetti <strong>di</strong> stazioni <strong>di</strong> lavori virtuali, dalla telerobotica, alla chirurgia.Scott Fisher iniziò a negoziare con la VPL Research, Inc per aggiungere alsistema della NASA, denominato VIVED (Virtual Environment Display), il134