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WE.ARE.ABLE, social wearable augmented reality - Accademia di ...

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Il primo passo fu quello <strong>di</strong> formare l’Augmentation Research Center (ARC),un laboratorio concepito per spingere la tecnologia verso nuovi domini:“augmentation” (potenziamento) in contrapposizione ad“automation” (automazione), cioè potenziare l’intelletto umano anziché cercare <strong>di</strong>generare macchine sempre più potenti e <strong>di</strong>stanti dall’uomo.Già a partire dal nome del suo laboratorio, Engelbart fa capire quanto vuole<strong>di</strong>stanziarsi dalla ricerca scientifico-tecnologica "ortodossa", quella elitaria emondo <strong>di</strong>rezionale che aveva dominato la scena per molti anni. All'ARC sirealizzano, o meglio si cerca <strong>di</strong> realizzare (le premesse del successo c'erano tutte),macchine per pensare e non computer semi-automatici calcolatori.Il gruppo <strong>di</strong> ricerca dell’ARC aveva il compito primario <strong>di</strong> realizzare glistrumenti informatici <strong>di</strong> base, necessari allo sviluppo <strong>di</strong> tecnologie più complesseed avanzate: dall’hardware <strong>di</strong> input e <strong>di</strong> output fino al software <strong>di</strong> comunicazionee sistemi grafici mai pensati prima. Andava creato tutto.Sia il progetto Whirlwind che il SAGE avevano <strong>di</strong>mostrato la fattibilitàdell’idea <strong>di</strong> utilizzare il tubo cato<strong>di</strong>co (CRT) per rappresentare graficamente leinformazioni elaborate dai computer. L’impatto <strong>di</strong> queste innovazioni, create perla prima volta nei centri <strong>di</strong> ricerca militari affini al progetto ARPA, attirò a senuovi possibili sviluppi nel campo dei rapporti tra l’uomo e i computer, benlontani dall’elettronica.I pionieri informatici che avevano reso possibile tecnicamente l’unione traschermi e computer, incominciarono a rendersi conto che i loro stu<strong>di</strong>,parallelamente alla ricerca per migliorare le tecnologie dei <strong>di</strong>splay, dovevanoconcentrarsi in particolare sulla percezione umana. Avevano bisogno <strong>di</strong>comprendere meglio come l’essere umano interagisse con il mondo esterno ecome, da esso, ne è influenzato per realizzare computer sempre più human brainfriendly.I ricercatori del Lincoln Laboratory del MIT ed altri vicini all’ARPA, già apartire dai primi anni ’60, avviarono stu<strong>di</strong> dettagliati sulle modalità <strong>di</strong>50

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