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WE.ARE.ABLE, social wearable augmented reality - Accademia di ...

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Un <strong>di</strong>splay connesso ad un computer ci consente <strong>di</strong> fare esperienza con questitipi <strong>di</strong> astrazioni, <strong>di</strong>fficilmente realizzabili nel mondo fisico.1965)It is a looking glass into a mathematicl wonderland ("The Ultimate Display" Ivan Sutherland,Per fare in modo che questi <strong>di</strong>splay <strong>di</strong>ventino effettivamente gli occhialiall’interno del mathemtical wonderland generato nella memoria dei computer,occorre fare in modo che essi coinvolgano più sensi possibili.Gli esperimenti <strong>di</strong> Heilig con il suo prototipo <strong>di</strong> <strong>di</strong>spositivo Head MountedDisplay Telesphere Mask e più in generale con il Sensorama e il Teatrodell’Esperienza, hanno <strong>di</strong>mostrato che il coinvolgimento multi-sensoriale dellospettatore amplifica la sensazione <strong>di</strong> “presenza fisica” all’interno dellasimulazione <strong>di</strong> realtà in atto. Sebbene quelli <strong>di</strong> Heilig siano soluzioni analogiche,cioè senza il supporto tecnologico <strong>di</strong> un computer, rappresentano comunque unpercorso interessante da seguire e integrare nei nuovi <strong>di</strong>splay <strong>di</strong>gitali, gli stessi acui Ivan Sutherland ambisce.The Ultimate Display è proprio questo. Una visione sulle future capacitàtecnologiche in grado <strong>di</strong> fornire output e input attraverso l’uso congiunto <strong>di</strong> tutti isensi umani, in modo tale da immergere l’utente all’interno dei dati elaborati daicomputer e dei mon<strong>di</strong> da esso generati.Dal momento che i computer, attraverso l’uso <strong>di</strong> specifici sensori, possonofacilmente rilevare la posizione <strong>di</strong> molti dei muscoli che compongono il nostrocorpo, è possibile costruendo macchine capaci <strong>di</strong> interpretare tali movimenti,interagire <strong>di</strong>rettamente con gli oggetti e i mon<strong>di</strong> Virtuali generati dagli elaboratori(per esempio attraverso gli occhi o il linguaggio degli sguar<strong>di</strong>).There is no reason why the objects <strong>di</strong>splayed by a computer have to follow the or<strong>di</strong>nary rulesof physical <strong>reality</strong> with which we are familiar. [...] The user of one of today's visual <strong>di</strong>splays caneasily make solid objects transparent - he can "see through matter!" Concepts which never beforehad any visual representation can be shown, [...] ("The Ultimate Display" Ivan Sutherland, 1965)98

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