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WE.ARE.ABLE, social wearable augmented reality - Accademia di ...

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Tecnicamente e concettualmente una linea aggiunta su un campo da footballnon <strong>di</strong>fferisce per esempio dagli effetti speciali dei film. In entrambi i casi glielementi “virtuali” interagiscono con altrettanti reali secondo una perfettasincronia, creando l’illusione <strong>di</strong> presenza fisica all’interno della scena e“ingannando” lo spettatore (o meglio i suoi sensi). Nei film tuttavia questa“magia” è frutto <strong>di</strong> un lavoro <strong>di</strong> post produzione che può essere più o meno lungoe/o <strong>di</strong> qualità a seconda dei risultati che si vogliono ottenere. In un sistema AR leimmagini, i testi-oggetti virtuali sono sia perfettamente inseriti nel contesto realeme<strong>di</strong>ante una generazione automatica, sia in tempo reale quin<strong>di</strong> fedeli al punto <strong>di</strong>vista dell’osservatore (nel caso <strong>di</strong> 1st & Ten le telecamere posizionate perriprendere l’evento), sia si comportano esattamente come elementi fisicamentepresente in scena.L’<strong>augmented</strong> <strong>reality</strong> a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> altre esperienze può, e deve, esseresoprattutto in<strong>di</strong>rizzata alla generazione <strong>di</strong> contenuti a livello user o crowd,implementabili quin<strong>di</strong> soggettivamente e/o collettivamente. Sotto questi aspettimolte delle più interessanti applicazioni AR <strong>di</strong>sponibili per smartphone si basanoproprio sulla possibilità <strong>di</strong> “aumentare” la realtà attraverso contenutipersonalizzati all’interno dell’ambiente circostante, apponendo fisicamente deimarker (ARcode o QRcode 19 ) agli oggetti, testi e mon<strong>di</strong> fisici per connetterli<strong>di</strong>rettamente con i rispettivi virtuali, oppure, così come avviene per esempio inTagWhat 20 , applicare in un dato luogo una tag che lo identifica e lo trasporta inuna nuova <strong>di</strong>mensione, conferendo all’utente la possibilità <strong>di</strong> lasciare unmessaggio proprio come su una bacheca tri<strong>di</strong>mensionale.Sebbene quella <strong>di</strong> “taggare” sia un’accezione derivata dalle piattaformecomunicative tipiche del web 2.0 (<strong>social</strong> network) e quin<strong>di</strong> non <strong>di</strong>stintivo della19Abbreviazione inglese <strong>di</strong> "quick response" (risposta rapida), derivata dal fatto che il co<strong>di</strong>ce èstato sviluppato per garantire una veloce deco<strong>di</strong>fica del suo contenuto. E' un co<strong>di</strong>ce a barrebi<strong>di</strong>mensionale composto da moduli neri <strong>di</strong>sposti all'interno <strong>di</strong> uno schema <strong>di</strong> forma quadrata,impiegato per memorizzare informazioni destinate alla lettura tramite un telefono cellulare o unosmartphone.20App che offre la possibilità <strong>di</strong> elaborare delle mappe personalizzate, basate su propriefotografie, su cui collocare le più svariate informazioni: testo, immagini, video e link. Dei veri epropri ipertesti fortemente contestualizzati.158

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