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ACTA APOSTOLICAE SEDIS - Libr@rsi

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Acta PU Pp. XII 39appositamente attrezzati allo scopo di sorvegliare grandi territori perrispetto alle esplosioni atomiche. Altri potrebbero forse pensare alla possibilitàdi una rete mondiale di centri d'osservazione, tenuti ciascuno dastudiosi di diversi Paesi e garantiti da solenni impegni internazionali.Tali centri dovrebbero essere forniti di strumenti delicati e precisi diosservazione metereologica, sismica, di analisi chimiche, di spettrografiedi massa, e simili, e renderebbero possibile il reale controllo su molte delleattività — pur troppo non su tutte, — che fossero state precedentementeinterdette nel campo degli esperimenti mediante esplosioni atomiche.Noi non esitiamo ad affermare, anche nel senso di Nostre anterioriAllocuzioni, che l'insieme di quei tre provvedimenti, come oggetto diuna intesa internazionale, è un dovere di coscienza dei popoli e dei lorogovernanti. Abbiamo detto : l'insieme di quei provvedimenti, poiché ilmotivo del suo obbligo morale è anche lo stabilimento di una eguale sicurezzaper tutti i popoli. Se invece fosse portato ad esecuzione soltanto ilprimo punto, si avrebbe uno stato di cose che non attuerebbe quella condizione,tanto più che si darebbe sufficiente ragione di dubitare che sivoglia realmente addivenire alla conclusione delle altre due Convenzioni.Noi parliamo così apertamente, perchè il pericolo d'insufficienti propostenella questione della pace dipende in gran parte dal reciproco sospettoche turba sovente i rapporti delle Potenze interessate, accusandosi essevicendevolmente, sebbene in diverso grado, di pura tattica, anzi di mancanzadi lealtà in una causa fondamentale per la sorte di tutto il genereumano.La pacificazione preventivaDel resto, gli sforzi per la pace debbono consistere non solo nei provvedimentimiranti a restringere la possibilità di condurre una guerra,ma anche più nel prevenire o eliminare o mitigare a tempo i contrasti frai popoli, che potrebbero provocarla.A questa specie di pacificazione preventiva è necessario che si dedichinocon perspicua vigilanza gli Uomini di Stato, penetrati da spiritodi imparziale giustizia ed anche di generosità, pur nei limiti di un sanorealismo. Nel Messaggio natalizio dello scorso anno abbiamo già accennatoai focolai di contrasti che si avvertono nei rapporti fra popoli europeie quegli estraeuropei che aspirano alla piena indipendenza politica.Si può forse lasciare che i contrasti facciano, per così dire, il loro corso,il quale facilmente porterebbe ad acuirne la gravità, a scavare negli animisolchi di odio e a creare le cosidette inimicizie tradizionali? E non ver-

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