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ACTA APOSTOLICAE SEDIS - Libr@rsi

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Acta Pii Pp. XII 787IIICUNCTIS POPULIS NATIONUMQUE MODERATORIBUS DATUS, QUOAD HODIERNOSLUCTUOSISSIMOS EVENTUS QUIBUS MUNDUS AGITATUR. *Allo strazio del Nostro Cuore di Padre per la iniquità consumata arovina del diletto popolo magiaro, reo di aver voluto il rispetto dei fondamentalidiritti umani, si aggiungono l'ansia per la pace minacciata e ilcordoglio nel vedere indebolite le file di coloro, sulla cui autorità, unionee buon volere molto sembrava potersi contare per il progressivo ristabilimentodella concordia fra le nazioni nella giustizia e nella veralibertà.Chi potrebbe negare che le questioni della pace e della giusta libertàabbiano compiuto amari passi indietro, trascinando seco nell'ombra lesperanze faticosamente risorte e convalidate da molteplici testimonianze?Troppo sangue è stato ingiustamente versato ! Troppi lutti e sterminiimprovvisamente rinnovati ! Il tenue filo di fiducia, che aveva cominciatoa riunire i popoli e sosteneva alquanto gli animi, appare spezzato; ilsospetto e la diffidenza hanno scavato un più profondo abisso di separazione.Il mondo intiero è giustamente trasalito davanti all'affrettatoricorso alla forza, le mille volte e da tutti esecrata quale mezzo per appianarei contrasti ed assicurare la vittoria del diritto.Non vi è dubbio che il mondo dal parossismo di questi giorni di violenzaè uscito disorientato e scosso nella fiducia, poiché ha assistito al rinnovarsidi una politica che, in modo diverso, pone l'arbitrio di parte egl'interessi economici al di sopra delle vite umane e dei valori morali.Di fronte a tale scempio della giustizia e dell'amore fraterno; difronte al serpeggiante scetticismo degli uomini verso l'avvenire, di fronteall'aggravata disunione degli animi, Noi, che deriviamo da Dio il mandatodi promuovere il bene di tutte le nazioni e che stimiamo fermamentenon essere la pace un vano sogno, ma un dovere da tutti attuabile ; nell'intentodi contribuire a salvarla in sè e nei fattori sui quali si fonda, desideriamodi rivolgere ai popoli il Nostro grido accorato : restauriamo le viedella pace, rinsaldiamo la unione di coloro che la bramano, restituiamola fiducia a quei che l'hanno perduta !Pertanto Ci indirizziamo, innanzi tutto, a voi, diletti popoli, uominie donne, intellettuali, lavoratori, artigiani e contadini, di qualsiasi* Die 10 Novembris mensis a. 1956.

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