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Visualizza/apri - ART - Università degli Studi di Roma Tor Vergata

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esito felice del viaggio, nel caso in cui venga compiuto in conformità<br />

alle <strong>di</strong>rettive <strong>di</strong> Fineo. Sebbene il sintagma e„ teÒn ge venga impiegato<br />

da Giasone con una funzione parenetica, e non col fine <strong>di</strong> mettere<br />

realmente in dubbio la futura condotta dei suoi compagni, come nel caso<br />

<strong>di</strong> II, 324-26 esso non fa riferimento ad una realtà avveratasi ma che<br />

deve ancora verificarsi.<br />

Si <strong>di</strong>scosta in modo più netto dai passi fin qui presi in esame III, 1079-<br />

1081: Kaì l…hn oÙ nÚktaj Ñ…omai, oÙdè pot’ Ãmar / seà<br />

pil»sesqai, profugën mÒron, e„ teÒn ge / feÚxomai ¢skhsq¾j j<br />

'Acai…da, mhdé tin’ ¥llon / A„»thj prob£lVsi kakèteron ¥mmin<br />

¥eqlon. In questo specifico caso la iunctura, pur constando come <strong>di</strong><br />

consueto <strong>di</strong> un valore principalmente formulare, mi sembra infatti<br />

introdurre un dubbio reale, dal momento che Giasone vi estrinseca l’<br />

incertezza <strong>di</strong> far ritorno in patria. La perplessità dell’ ÞmÔcanoj ¼rwj<br />

risulta nutrita dal timore che Eeta possa riservare agli Argonauti un<br />

kakèteron ¥eqlon, una prova ancor più insi<strong>di</strong>osa <strong>di</strong> quelle elencate da<br />

Medea nei versi precedenti, 1026-1062, cui nemmeno la fanciulla<br />

potrebbe saper offrire rime<strong>di</strong>o con la sua magia. Il sintagma e„ teÒn ge<br />

/ feÚxomai non esprime così scetticismo sulla veri<strong>di</strong>cità delle parole <strong>di</strong><br />

Medea, che nei v. 1026-1062 si fa garante della riuscita dell’ impresa,<br />

bensì rimarca una sfiducia nei propri mezzi da parte <strong>di</strong> Giasone,<br />

rassegnato a soccombere alle potenziali, ulteriori, insi<strong>di</strong>e <strong>di</strong> Eeta 368 .<br />

II, 1179-80:<br />

368 In generale sull’ Þmhcan…a <strong>di</strong> Giasone cfr. Lawall 1966, pp. 119-169; Vian 1978 pp. 1023-1041.<br />

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