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uƒòj t»tumon (…) 393 . In Choeph. 948-50, relativamente alla
discendenza di Dike da Zeus, Eschilo osserva: œqige d’ n m£cai ceròj
t»tumoj / Diòj kÒra, Díkan, dé nin / prosagoreÚomen. Nelle
Trachinie di Sofocle, 1064, Eracle, travolto dalle sofferenze, chiede a
Illo una prova di amore filiale pregandolo di condurre da lui sua madre
Deianira per consentirgli di consumare la vendetta, e dimostrandogli
così che egli è “davvero suo figlio”: ’W paî, genoû moi pa‹j t»tumoj
gegèj.
Così infine si esprime Callimaco 394 , fr. 617 Pf. 395 , in riferimento agli
Eraclidi: p£ntej ¢f’ `HraklÁoj t»tumon †œssa kÍmou†. / œxoca d’
æn pedíoij o‰ pÒlin òkísate / 'Italîn.
Se dunque il valore assunto dal sintagma e„ t»tumon in questo brano
può considerarsi equivalente a quello riscontratosi a proposito di e„
teÒn nei passi apolloniani analizzati nel precedente paragrafo 396 , la
sostituzione di t»tumoj a teÒn all’ interno della più consueta
iunctura, riflette verosimilmente un adeguamento ad una consuetudine
lessicale, risultando l’ aggettivo t»tumoj il più frequentemente
sfruttato nei contesti in cui si faccia menzione di una genealogia 397 .
Il sintagma e„ t»tumon si incontra nuovamente nella battuta incipitaria
del discorso in virtù del quale Eeta proporrà agli Argonauti la difficile
prova dei tori e degli uomini armati che nascono dai denti di drago 398 ,
III, 402, – e„ gàr t»tumÒn ste qeîn génoj.
Tramite il reimpiego delle medesime parole con cui si era espresso Argo
in III, 358 – e„ d’ aÙtoà KrhqÁoj t»tumon sti genéqlhj – per
393 Proprio riguardo alla discendenza di Telemaco da Odisseo, in Od. III, 121-23, Elena impiega invece
la iunctura e„ teÒn, senza esprimere, come di consueto, un reale scetticismo: …d‹oj 'Odusseùj
/…pat¾r teÒj, e„ teÒn ge / keínou œgkonÒj ssi (…). Cfr. anche Cfr. Od. IX, 528-30; Val. Flacc. 2,
559-61:…si vera parentem / fama Iovem summique tibi genus esse Tonantis, / noster ades iunctisque
venis (…).
394 In riferimento alle discendenze, in Callimaco l’ aggettivo t»tumoj risulta
spesso alternato con teÒj. Cfr. fr. 780 Pf.: æj tà Thmenídoj crÚseon génoj; fr.
229, 5-6 Pf.:…t[eò]n gàr stin / ]soi patrÒqen tîn ¢pò Daíte[w], tò dè pròj
tekoÚshj.
395 Su questo frammento vedi infra.
396 In generale sull’ impiego di e„ ed e‡per in simili contesti cfr. Denniston 1954, pp. 487-88
397 Su questo argomento cfr. anche Headlam, 1938, il quale osserva che t»tumoj “is frequently used in
later Greek in connexion with descent”.
398 Cfr. vv. 401-421.
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