Visualizza/apri - ART - Università degli Studi di Roma Tor Vergata

I, 142-44
oÙ mèn Óg’ Ãen ”Abantoj t»tumon, ¢llà min aÙtòj
ge…nato kudal…moij nar…qmion A„ol…dVsin
Lhto@idhj, (...).
“Non era veramente il figlio di Abante: lo generò, tra gi illustri / nipoti
di Eolo, Apollo (…)”.
La forma neutra con valore avverbiale t»tumon viene impiegata anche
in questo passo, come in III, 358, per contrassegnare la veridicità di una
discendenza.
Al v. 142 del Libro primo, nell’ ambito del catalogo degli eroi,
Apollonio rileva che Abante, essendo il padre putativo di Idmone, non
era il suo “vero” genitore, poiché Idmone era stato in realtà generato da
Apollo 404 .
La notizia relativa all’ origine divina di Idmone si incontra in Ferecide,
3, fr. 108 Jacoby, secondo il quale il veggente sarebbe stato figlio di
Apollo e Asteria: ñ dè ”Idmwn, æj ƒstore‹ FerekÚdhj, géneto pa‹j
'Aster…aj tÁj Korènou kaì 'ApÒllwnoj.
Per il valore assunto dall’ aggettivo t»tumoj il passo si ricollega a
quelli passati in rassegna 405 a proposito di III, 358.
404
La notizia relativa ad Abante quale padre putativo di Idmone deriva dal
logografo Erodoro, 31, fr. 44 Jacoby = Sch. Ap. Rh. I 139-144 a: Óti dè ”Abantoj
uƒòj ”Idmwn fhsì kaì `HrÒdwroj. Oátoj dè ”AbantÒj fhsi nomisqÁnai tòn
”Idmona. Per ulteriori notizie sull’ identità di Idmone cfr. Ardizzoni, 1967, p. 120.
405
Vedi supra.
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