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Pindaro, che in Pyth. 11, 6, definisce l’ Ismenion, santuario di Apollo nei
pressi di Tebe, ¢laqéa mant…wn qîkon. Se Erodoto, VIII 134 kaì dè j
QÔbaj prîta Ìj Þpíketo, toûto mèn tù 'Ismhní_ ;Apóllwni crÔsato (œsti dè
kat£ per n 'Olumpí+ ëroîsi a÷tóqi crhsthri£sqai) e Sofocle O.T. 21 (…)
p’ 'Ismhnoà te mante…= spodù, ci recano testimonianza della presenza
dell’ oracolo in tale santuario, Pausania, IX 10,3, ci fornisce persino
una sua connessione con Tiresia; egli riferisce infatti dell’ esistenza di
un seggio di pietra all’ ingresso del tempio, definito Mantoàj d…froj,
poiché lì si sarebbe seduta Manto 179 , la figlia di Tiresia 180 .
Diverse attestazioni sulla veridicità proprio di questo indovino ci
provengono in seguito dai poeti tragici. Tiresia divenne infatti la figura
di profeta maggiormente rappresentata nella tragedia, sempre presente
nei drammi legati alla saga tebana 181 .
Eschilo, in Sept. 24-26, sottolinea l’ autenticità dell’ arte divinatoria di
Tiresia definendola ÞyeudÕj técnh: Nàn d’ æj Ð m£ntij fhsín, o„wnîn bot»r,
/ n çsì nwmîn kaì fresín, puròj díca, / crhsthríouj Ôrniqaj Þyeude‹ técn+.
Nell’Antigone 182 di Sofocle, 1092-94, gli anziani tebani che
compongono il Coro proclamano di non essere mai stati testimoni, nella
loro pur lunga vita, di un responso menzognero da parte del vate: Co:
pist£meqa d’, æx Ótou leuk¾n gë / t»nd’ æk mela…nhj
¢mfib£llomai tr…ca, / m» pè pot’ aÙtòn yeàdoj æj pÒlin lake‹n.
Inoltre in O.T., 284-86, Sofocle paragona Tiresia ad Apollo stesso per
la sua capacità di prevedere il futuro: ¥nakt’ ¥nakti taÜq’ Ðrînt’
æp…stamai / m£lista Fo…bJ Teires…an, par’ oá tij ¨n / skopîn
t£d’, ðnax, ækm£qoi saféstata. Va osservato che anche l’ aggettivo
safÔj, sebbene impiegato solo nella forma di avverbio s£fa,
rappresenta fin da Omero un sinonimo di ÞlhqÔj, come si può
179
A Manto fa probabilmente allusione Eur. in Phoen. 834-35: `Hgoà p£roiqe, qÚgater, æj tuflù
podì / Ñfqalmòj e%i sú, naub£taisin ¥stron éj.
180
La connessione tra Tiresia e l’ Ismenion non è comunque del tutto sicura. Su questo argomento cfr.
Schachter 1981, p. 80, n.3, e p. 82, n. 1.
181
La figura di Tiresia filtrò anche nella poesia alessandrina, come dimostra non solo Teocrito, bensì
anche Callimaco, che nell’ Inno per i lavacri di Pallade svolge una trattazione del mito e delle
prerogative dell’ indovino.
182
Cfr. vv. 1054-55: (TE) kaì mÕn légeij,yeudÖ me qespízein légwn / (KR) tÒ mantikòn gàr pân
fil£rguron génoj. Mettere in discussione i responsi del profeta, accusandolo di vaticinare a scopo di
lucro, era atteggiamento consueto di coloro ai quali i responsi risultassero sgraditi, e che spesso in tal
modo tradivano un fare tirannico. Cfr. Hom. Od. II, 186; Soph., O. T. 388; Eur. Bacch. 255-257; IA
520.
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