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Visualizza/apri - ART - Università degli Studi di Roma Tor Vergata

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termine lésch il <strong>di</strong>battito o un <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> carattere scientifico; con<br />

tale accezione il vocabolo venne poi adottato anche dalla letteratura<br />

filosofica e storiografica posteriore 91 .<br />

Poiché il <strong>di</strong>alogo tra Callimaco e Teogene verte intorno a un a#ition 92 , è<br />

forse lecito in<strong>di</strong>viduare nel termine lésch un primo passo verso l’uso<br />

specialistico che ne venne fatto in seguito in un determinato campo<br />

della letteratura, e identificarvi allusivamente “la conversazione<br />

eru<strong>di</strong>ta, scientifica”, o quantomeno “impegnata”, nella fattispecie, come<br />

si ricava dal contesto, relativa ad argomenti <strong>di</strong> carattere eziologico 93 .<br />

Diversi sono gli stu<strong>di</strong>osi 94 che hanno interpretato il termine in tal senso,<br />

cogliendovi una <strong>di</strong>chiarazione da parte <strong>di</strong> Callimaco <strong>di</strong> orientamenti al<br />

contempo etici e poetici 95 . Ciò trova ragione soprattutto alla luce del<br />

fatto che, come osserva, tra gli altri 96 , Barigazzi 97 – con l’ esaltazione<br />

<strong>di</strong> un simposio in cui vengano privilegiate le <strong>di</strong>scussioni su argomenti<br />

storici e letterari piuttosto che filosofici – l’ Alessandrino inaugura un<br />

genere letterario che “porta ai Symposiaca <strong>di</strong> Di<strong>di</strong>mo e Plutarco e ai<br />

Dipnosophistai <strong>di</strong> Ateneo o oltre”.<br />

Nel sancire la veri<strong>di</strong>cità dell’importanza della lésch a simposio,<br />

ovvero, se è lecito interpretare il vocabolo in tal senso, della<br />

conversazione incentrata su argomenti eziologici, Callimaco<br />

aggiornerebbe dunque parzialmente gli antichi topoi, rivisitati in una<br />

prospettiva in<strong>di</strong>viduale 98 . Tramite un’espressione che appartiene dunque<br />

91 Cfr. [Pythag.] Epist. 1, p. 185 Thesleff; [Thal.] Epist. 1 Hercher, Socraticorum Epist. 22 Hercher;<br />

[Anaximen.] Epist. 1 Hercher; Plut. E ap. Delph. 2. 385c; Appian. Lyb. 636; Syr. 38; bell. civ. 2.<br />

115.480; Artemid. 4. 71; Athen. 5. 192a.<br />

92 Ai vv. 23 e sgg., viene menzionato un a#ition relativo a Peleo: Murmidónwn çssÖna t[í pátrion<br />

#u]mmi sébesqai / Phléa (...).<br />

93 Se, come ritiene Massimilla, 1996, p. 241, il lessema léschj del suo fr. 3. 10, si riferisce al <strong>di</strong>alogo<br />

tra Callimaco e le Muse, dunque ancora a un <strong>di</strong>scorso eru<strong>di</strong>to, si avrebbe un’ ulteriore conferma dell’<br />

impiego del termine in tale accezione da parte <strong>di</strong> Callimaco. Va tuttavia ricordato che esso compare<br />

anche in Epigr. 2.2-3: Óssakij ¢mfotéroi / ¼lion n lésc+ katedúsamen, ove vi si percepisce un<br />

tono più confidenziale che eru<strong>di</strong>to; inoltre nel fr. 203.40 Pf. il verbo lescaínein viene utilizzato nel<br />

senso <strong>di</strong> “cianciare”: tà nûn dè pollÕn tufedÏna lescaíneij.<br />

94 Cfr. ad es. Malten, 1918, p. 167; Puelma Piwonka, 1949, p. 329; Scodel, art. cit., p. 39; Massimilla<br />

1996, pp. 408, 410, 452; Fantuzzi-Hunter, 2002, pp. 97-101.<br />

95 La Harder, 1998, p. 103, arriva percepire nell’allusione alla <strong>di</strong>scussione un “programmatic statement”.<br />

Cfr. anche le sue osservazioni in 1988, pp. 1-14.<br />

96 Cfr. ad es. Fabian, 1992, pp. 132-33.<br />

97 1975, pp. 5-26.<br />

98 L’ impronta originale che l’ alessandrino conferisce a questo frammento, ha indotto alcuni stu<strong>di</strong>osi<br />

(cfr. Massimilla, 1996, nota ai vv. 11-20, p. 407) ad ipotizzare una <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> poetica anche nella<br />

menzione dell’ acqua, !udatoj, al v. 15, essendo l’ acqua l’ elemento simbolico che nella tra<strong>di</strong>zione<br />

contrassegnava i proseliti della scuola callimachea. Gli epigrammi dell’ Antologia Palatina - ad es.<br />

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