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in generale in numerosi autori greci 235 fra i quali lo stesso Teocrito 236 , indica la “fatica sportiva” sia in senso letterale che figurato 237 . Inoltre pÒnoj è il termine con il quale a partire dall’ epoca classica vengono designate le “fatiche” di Eracle, come testimonia ad esempio Aristofane, che in Nub. 1048-49:…tÏn toà Diòj pa…dwn t…n’ ¥ndr’ ¥riston / yuc¾n nom…zeij, e„pé, kaì ple…stouj pÒnouj ponÖsai riferisce la figura etimologica pÒnouj ponÖsai appunto alle fatiche di Eracle 238 . Infine, come ha osservato N. Loraux 239 , in Senofonte 240 il termine risulta così strettamente collegato all’educazione dell’ adolescente nella caccia e nell’ atletismo, da divenire sinonimo di paídeusij. Al passivo il verbo ponéw viene infatti spesso impiegato nel senso di “essere formato” in base ad un ammaestramento, sia esso l’ educazione o un allenamento 241 . 234 Cfr. Isthm. 3, 17; 4, 47; 5, 25; Nem. 4, 1; 6, 24; 10, 24; Ol. 5, 15; 11, 4; Pyth. 5, 43; 8, 73; fr. 227, 1-2 Maehler. 235 Cfr. Bacch. Ep. 13, 54-57:…Ã poté fami / t´de] perì stefánoisi / pagk]rat…ou pónon Èl- / lánessi]n ƒdrÍent’ œsesqai; Eur. Hel. 208-211: ¢fanèj ¢fanèj ƒppÒkrota lé- / loipe d£peda gumn£si£ te / donakÒentoj E÷rè- / ta, neani©n pÒnon; Plat. Pol. 294e: Diò d» ge kaì ‡souj pÒnouj nàn didÒntej ¡qrÒoij ¤ma mèn xormÏsin, ¤ma dè kaì katapaúousi drÒmou kaì pálhj kaì pántwn tÏn katà tà sÍmata pónwn; Leg. I 646c: À toùj pì tà gumn£sia kaì pÒnouj „Òntaj o÷k ‡smen æj ¢sqene‹j e„j tò paracrÁma g…gnontai; Arist. E. N. 1096 a34: kaì toà metr…ou n trofÍ mèn „atrik¾ n pÒnoij dè gumnastik»; cfr. anche Paus. 4. 16. 3. Per ulteriori indicazioni cfr. Bernardini, 1983, p. 96, n. 4; Gianotti, 1975, p.17 e sgg. 236 Cfr. Id. II, 79, ove pÒnoj viene riferito all’ allenamento di Delfi nella palestra di Timageto: st»qea dè st…lbonta polù pléon tù Sel£na / æj ¢pò gumnas…oio kalòn pÒnon ¥rti lipÒntwn; e Id. 22, 113-114, ove viene utilizzato in riferimento a Polluce in lotta con Amico: Ö d’ a„eˆ p£ssona gu‹a / aÙxoménou foréeske pÒnou kaì croiÍ ¢me…nw. 237 Cfr. Aristoph. Pax. 149-150: moì mel»sei taàt£ g’. 'Allà ca…rete. / Ømeîj dé g’, Øpèr ïn toùj pÒnouj gë ponî; il riferimento è alle imprese di Trigeo con l’ ipposcarabeo. 238 Le testimonianze sono numerose; cfr. ad es. Soph. Ph. 1419-20; Tr. 21, 170, 825; Eur. Alc. 481, 1027, 1035; H.F. 1353; Cratin. fr. 4 K.A. Inoltre nel Ciclope euripideo, v. 1, Sileno lamenta le pene che egli deve patire a causa di Dioniso utilizzando il termine pÒnoj: ð BrÒmie, dià sè mur…ouj œcw pónouj: cfr. v. 10; poiché, come osserva M. Napolitano 2003, p. 97, “i pónoi lamentati da Sileno sono immediatamente allusivi a Eracle”, il termine era evidentemente divenuto così usuale per indicare le fatiche dell’ eroe, da consentire una sua utilizzazione persino in chiave allusiva. 239 1991, p. 35. 240 Cfr. Cyr. I, 5, 9-11; I, 6 24-26; Cyn. I, 7 e 12; VI, 13 e 19; XII, 18; XIII, 14. 241 Cfr. LSJ, s.v. “to be trained or educated”. L’ utilizzazione di ponéw al passivo in virtù di termine agonistico è attestata in Pindaro, il quale, ad esempio, in Pyth. 9, 93 riferisce il sintagma tò peponamšnon e%u all’ impresa dell’ atleta; cfr. anche Arist. Pol. 1335 b8: peponhménhn mèn oân de‹ œcein t¾n ›xin; PCair. Zen.378.16: peponhménon ØpÒ mou. Cfr. inoltre Aristot. E.N. 1102 a8: doke‹ dè kaì Ð kat’ ¢l»qeian politikòj peponÁsqai perì taÚthn [t¾n ¢ret»n] m£lista. Tale passo presenta la medesima struttura sintattica del verso teocriteo; il sintagma kat¦ qumÕn Ð pa‹j peponamšnoj ricalca infatti quello aristotelico Ð kat’ ¢l»qeian politikòj peponÁsqai in modo speculare. In entrambi i casi il verbo implica l’ 67
Poiché in questa iniziale sezione del componimento Teocrito fa riferimento al valore di Eracle – Þgaqòj kaì Þo…dimoj –, il participio peponamšnoj si potrebbe colorire di una sfumatura agonistica, essendo Eracle rappresentato come reduce dai pÒnoi 242 . Ila cioè verrebbe formato, ammaestrato, e dunque allenato al valore 243 nell’ ottica della sovrapposizione dei concetti “pÒnoj come paídeusij 244 ” e “paídeusij che si basa sul pÒnoj atletico”, testimoniata da Senofonte. La sfumatura agonistica assunta da peponamšnoj collimerebbe con l’interpretazione voluta da Hübner a proposito del verbo ›lkw. Sebbene la proposta esegetica di Hübner vada a discapito dell’ interpretazione erotica genericamente accolta dagli editori 245 sulla base di aÙtù d' e%u ›lkwn, essa mi sembra tuttavia essere la più plausibile, sia poiché, contrariamente a quelle del Gow e di Sitzler, consente di mantenere nel testo il verbo ›lkw secondo la testimonianza dello scolio, sia poiché in perfetta sintonia con l’ impostazione della sezione introduttiva, il cui contesto è, come si è detto, quello dell’ insegnamento 246 . L’ ¢laqinòj ¢nÔr prospettato da Teocrito idea di una formazione: quella del politico aristotelico avviene in base a “verità”; quella del giovane Ila, come si è già visto, in “base all’ animo” di Eracle. 242 Teocrito stesso, Ep. 22, 5, a proposito delle fatiche di Eracle si esprime in tal modo: céssouj xepÒnasen e%ip’ ¢éqlouj. Per l’ uso di kponéw in tal senso, sia attivo che passivo, cfr. Pind. Pyth. 4, 236; Eur. Or. 653-54; Suppl. 316-19; Xen. Cyr. 3. 3. 57; Hell. 6.4.28; Hipp. 8.2. 243 In modo molto simile si esprime anche Euripide in I.A. 209: Ce…rwn xepÒnhsen (...) ove il verbo ponéw, sebbene in forma di composto e usato attivamente, viene utilizzato a proposito dell’ ammaestramento impartito da Chirone ad Achille; Vitelli, 1877, ad loc., osserva in proposito che il suo significato è quello di “ridurre alla perfezione per mezzo di lavoro”. Tale “lavoro”, o “fatica” nel passo teocriteo potrebbe intendersi come allenamento fisico. Peraltro Achille, nei versi immediatamente successivi, 210-30, viene descritto nell’ atto di gareggiare a piedi contro una quadriga e il verbo utilizzato da Euripide a proposito di tale competizione, v. 212, è ponéw: ¤millan d’ pónei podoîn. 244 In epoca alessandrina col termine pÒnoj comincia a venir designata l’ opera d’ arte. Cfr. L. Rossi 2001, p. 282. 245 Inoltre, sebbene l’ accezione erotica prospettata dagli editori per il sintagma aÙtù d' e%u ›lkwn derivi in ultima istanza dalla testimonianza dello scoliaste, il quale suggerisce di sottintendervi l’ oggetto zugón, è pur vero che lo scolio adombra nel nesso ›lkw zugón fondamentalmente l’ idea di una consuetudine alla frequentazione senza farvi una precisa allusione erotica, la quale è stata altresì dedotta sulla base della metafora del “giogo amoroso”. 246 La proposta esegetica di Hübner potrebbe forse perfino consentire di fare salvo anche il significato erotico voluto dagli editori, seppur relegato solo al secondo livello di un doppio senso. Teocrito potrebbe infatti alludervi sottintendendo zugón dopo l’ aØtón del sintagma aØtòn d' e%u ›lkwn. Rispetto a aÙtù d' e%u ›lkwn il significato complessivo del sintagma, sebbene sospinto al secondo livello di un doppio senso, muterebbe solo di pochissimo, poiché invece di intendere “ben trascinando il giogo insieme a lui” dovremmo intendere “ben trascinando lo stesso giogo”, continuando ad intendersi con zugón il giogo di Eros. Tale espressione equivarrebbe in un certo modo a quella utilizzata da Teocrito in Id. XII, 15: ¢llÔlouj d’ æfílhsan ‡sJ zugù e trova conforto in un passo di Aristeneto, 2, 7: k¢gè te kaì sù tòn aÙtòn ›lkomen zugÒn, confluito nella tradizione paremiografica (Sul valore 68
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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA "TO
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A. D. Knox-W. Headlam, Herodas, the
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P. Bing, The Well-Read Muse. Presen
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M. Di Marco, Il proemio dell’ Ila
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M. A. Harder, “Generic Games” i
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L. Malten, Ein neues Bruchstück au
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R. Scodel, Wine, Water and Antheste
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G. Zanker, Realism in Alexandrian p
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