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IV, 70-74 ðxe…+ d½peita dià knéfaj Ôrqia fwnÍ ÐplÒtaton Fr…xoio peraiÒqen ½pue pa…dwn, FrÒntin. Ò dè xùn õ‹si kasign»toij Ôpa koÚrhj a÷tù t’ A„son…d+ tekma…reto< s‹ga d’ ˜ta‹roi q£mbeon, eât’ nÒhsan Ö d¾ kaì t»tumon Ãen. “Allora nelle tenebre chiamò con voce chiara ed acuta, / sull’ altra sponda il più giovane dei figli di Frisso, / Frontide. Questi, con i fratelli e l’ Esonide / riconobbe la voce della fanciulla, ed in silenzio i compagni / stupirono quando compresero che davvero era proprio lei 406 ”. L’ aggettivo t»tumoj sancisce in questo passo l’ autenticità dell’ identità di Medea. Recatasi sulla sponda del fiume di fronte alla quale si trovano le navi dei Greci, e voltasi a chiamare per nome il più giovane dei suoi nipoti, Frontide, la voce di Medea viene immediatamente riconosciuta da tutti i figli di Frisso e dallo stesso Giasone. Subito dopo l’ identità di Medea viene ravvisata anche dagli altri Greci, gli ˜ta‹roi di Giasone, che in uno stupito silenzio intuiscono che la voce udita è “veramente” quella della figlia di Eeta. L’ impiego dell’ aggettivo t»tumoj mi sembra presentare una sorta di consonanza con i passi sopra analizzati, relativi a contesti genealogici. Sebbene esso non convalidi una discendenza, t»tumoj sancisce infatti comunque l’ autenticità di una identità. 406 Traduzione di E. Livrea. 119
II, 975-84 (…) m…a d’ o‡h t»tumoj œpleto phg»: ¹ mén t’ x Ñréwn katan…setai ½peiron dè Øyhlîn ¤ tè fasin 'AmazÒnia kle…esqai. œnqen d’ a„putšrhn pik…dnatai œndoqi ga‹an ¢ntikrÚ. Tî ka… oƒ p…strofo… e„si kéleuqoi: a„eì d’ ¥lludij ¥llh, ÓpV kÚrseie m£lista ºpe…rou cqamalÁj, eƒl…ssetai, ¹ mèn ¥pwqen, ¹ dè pélaj: poléej dè pÒroi nènumnoi œasin ÓppV øpexafÚontai, ñ d’ Þmfadòn ¥mmiga paÚroij PÒnton æj ”Axeinon kurtÕn øpereÚgetai ¥krhn. “(…) Ma una soltanto è la (vera) 407 fonte / che scende al piano degli altissimi monti / che si chiamano, a quanto si dice, Monti Amazzonii; / ma di là si disperde trovando di fronte una terra / montuosa. Per questa regione si apre vie oblique / da tutte le parti, là dove incontra un pendio, / vicino o lontano. Moltissimi di questi corsi / non si sa dove vanno a finire, ma il fiume, con pochi suoi bracci, / rovescia vistosamente le sue acque nel mare / inospitale, proprio sotto la curva del promontorio”. Dopo aver menzionato la sosta degli Argonauti nella terra d’ Assiria 408 , Apollonio si accinge a descrivere la tappa successiva nell’ itinerario degli eroi verso la Colchide: il paese delle Amazzoni. L’ elemento geografico cui viene dato maggiore rilievo è il fiume Termodonte, vv. 972-974: tù d’ oÜ tij potamîn nal…gkioj oÙdè ·éeqra / tÒss’ pì ga‹an †hsi parèx ›qen ¥ndica b£llwn: / tetr£kij e„j ˜katòn deÚoitÒ ken, e‡ tij ›kasta / pemp£zoi (…). Apollonio si sofferma con scarso realismo 409 sulla molteplicità dei corsi d’ acqua che si diffondono lungo il terreno sottostante ai Monti Amazzonii, rilevando che questa 407 Nella traduzione di Paduano l’ aggettivo t»tumoj viene trascurato; pertanto l’aggiunta tra parentesi è mia. 408 Cfr. vv. 946-964. 409 Su questo argomento cfr. Paduano, op. cit., p. 347, n. ai vv. 970-984. 120
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letteratura medica, se da un lato h
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menzogne credibili. La contraddizio
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allo stesso Callimaco 99 - o÷ món
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Epigramma XVIII Náxioj o÷k æpì
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Epigramma XIII % H ·’ ÙpÕ soˆ
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CAPITOLO II Teocrito: Þl£qeia/ Þ
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un filo rosso tra i due passi anche
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modello. D’ altra parte la cornic
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vv. 100-101: kºpe… k£ nin Ònta
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sfumatura semantica di ÞlaqÔj var
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constatare ad es. da Il 183 . IV, 4
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Idillio XXIX, 1-3 O‡noj ð f…le
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serie di riflessioni intorno al cod
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Idillio XIII, 14-15 æj aÙtù kat
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fondamentalmente divenire Þgaqòj
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Va peraltro constatato che Pindaro,
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maschile plurale Þlaqéaj, v. 2: k
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Eronda si serve in questo passo di
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BIBLIOGRAFIA EDIZIONI, TRADUZIONI E
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A. D. Knox-W. Headlam, Herodas, the
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P. Bing, The Well-Read Muse. Presen
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M. Di Marco, Il proemio dell’ Ila
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M. A. Harder, “Generic Games” i
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L. Malten, Ein neues Bruchstück au
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R. Scodel, Wine, Water and Antheste
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G. Zanker, Realism in Alexandrian p
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c - ¢trek»j p. 188 V. 2 - Teocrit
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