Visualizza/apri - ART - Università degli Studi di Roma Tor Vergata
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tra<strong>di</strong>zionale 385 della descrizione dello scudo <strong>di</strong> Achille, contenuta in Il.<br />
XVIII, 483-607, o dello scudo <strong>di</strong> Eracle contenuta nello Scudo pseudo-<br />
esiodeo, v. 139-317, e lo relegava nei limiti angusti <strong>di</strong> una tra<strong>di</strong>zione<br />
ormai superata.<br />
L’ aspirazione realistica, cui il poeta alessandrino non sa esimersi,<br />
viene allora sod<strong>di</strong>sfatta, oltre che per mezzo del modulo espressivo,<br />
anche tramite l’ allocuzione <strong>di</strong>retta al lettore, al quale viene suggerita l’<br />
angolazione e la prospettiva in cui figurarsi le immagini. L’<br />
interferenza della voce del poeta 386 quale emanazione del suo ego,<br />
elemento innovativo rispetto alle modalità dell’ œkfrasij “epica”<br />
tra<strong>di</strong>zionale, fa sì che l’ immagine venga presentata come una fotografia<br />
per la quale viene suggerita non solo la prospettiva visiva in cui<br />
immedesimarsi per osservarla – …æj teÒn per / e„sa@iwn krioû, ñ d’<br />
¥r’ xenéponti oikèj –, bensì anche quella emotiva, – ...¢kéoij<br />
yeÚdoiÒ te qumÒn, / lpÒmenoj pukin»n tin’ ¢pò sfe…wn sakoûsai<br />
/ b£xin, Óteu kaì dhròn p’ lp…<strong>di</strong> qh»saio – cosicché il lettore<br />
viene stimolato non solo a “vedere”, ma anche a “percepire” ciò che<br />
suscita 387 .<br />
La reazione emotiva evocata dal poeta è l’ “illusione” generata da un’<br />
arte che estrinseca il suo valore nel realismo e nella verosimiglianza<br />
delle figure, facendosi quasi metafora dell’ arte <strong>di</strong> Apollonio e del suo<br />
auspicio a coinvolgere il lettore non solo nella “visione” delle immagini<br />
evocate, bensì anche nell’ “illusione” generata dalla verosimiglianza<br />
della sua poesia.<br />
IV. b - t»tumoj<br />
385 Sebbene in un numero molto più esiguo <strong>di</strong> versi.<br />
386 Su questo argomento cfr. Goldhill, op. cit.<br />
387 Zanker, op. cit., pp. 13-16, rileva un proce<strong>di</strong>mento simile a proposito <strong>di</strong> Theocr. I, 42: fa…hj ken<br />
gu…wn nin Óson sqénoj llopieÚein. A suo parere l’ apostrofe a Tirsi da parte del capraio nell’ ambito<br />
della descrizione <strong>di</strong> una delle miniature intarsiate sul kissÚbion - quella del pescatore ai vv. 39-45 -<br />
veicolerebbe un messaggio per il lettore, il quale verrebbe così coinvolto “not only in the object but also<br />
in the process of its interpretation”, ovvero non solo a livello sensoriale, ma anche emozionale.<br />
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