Visualizza/apri - ART - Università degli Studi di Roma Tor Vergata
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maschile plurale Þlaqéaj, v. 2: k¥mme crÕ meqúontaj Þlaqéaj<br />
œmmenai. Con il passaggio dal neutro al maschile plurale, l’aggettivo<br />
perde la sua astrazione, cosicché il valore emblematico posseduto da<br />
Þlaqéa al v. 1, che in virtù della forma neutra viene incastonato in una<br />
massima <strong>di</strong> carattere universale, scompare nel verso successivo, ove,<br />
col mutamento del genere dell’ aggettivo, il poeta fa riferimento a una<br />
situazione contingente, alludendo alla sincerità dell’in<strong>di</strong>viduo<br />
nell’esprimere una realtà interiore e del tutto soggettiva 706 .<br />
Dunque, in virtù dell’utilizzazione che il poeta fa dell’aggettivo<br />
ÞlaqÔς, egli spesso manifesta una tendenza alla variazione e alla<br />
creazione <strong>di</strong> nessi originali.<br />
L’originalità teocritea tocca il suo vertice nell’I<strong>di</strong>llio VII, 44, ove,<br />
tramite l’accostamento ossimorico del sostantivo Þl£qeia al verbo<br />
pl£ssw, Simichida, ovvero Teocrito stesso, viene definito per bocca <strong>di</strong><br />
Licida un “virgulto <strong>di</strong> Zeus” pân æp’ Þlaqeí= peplasménon. Come si<br />
è constatato, è proprio tramite questo nesso sintagmatico – pân æp’<br />
Þlaqeí= peplasménon – che Teocrito esplicita la propria concezione<br />
della poesia, in quanto ad esso è sotteso un messaggio che si configura<br />
come un vero e proprio manifesto poetico.<br />
L’ essere “plasmato” sull’ Þl£qeia per Teocrito implica creare una<br />
poesia “vera” poiché innovativa, cioè obbe<strong>di</strong>ente a un principio <strong>di</strong> non-<br />
imitazione pe<strong>di</strong>ssequa <strong>di</strong> alcun modello, e al contempo realistica,<br />
ovvero tesa a riprodurre ciò che viene descritto – il mondo pastorale –<br />
nel modo più conforme alla realtà.<br />
Il principio dell’Þl£qeia <strong>di</strong>battuto da Teocrito nell’ I<strong>di</strong>llio VII – il<br />
quale trova risonanza anche nell’I<strong>di</strong>llio V 707 –, consistente nei concetti<br />
<strong>di</strong> autenticità, intesa come originalità, e <strong>di</strong> realismo, caratterizza invero<br />
tutta la poesia teocritea, e non solo quella avente come oggetto il<br />
mondo bucolico. Si tratta <strong>di</strong> una Weltanschauung che pervade tutta la<br />
produzione del poeta.<br />
Il realismo è istanza che in Teocrito trova massima espressione. Le<br />
protagoniste che si muovono sullo sfondo dell’I<strong>di</strong>llio XV, sono “vive” e<br />
706<br />
Per l’ analisi <strong>di</strong> questo passo cfr. cap. II.<br />
707<br />
Cfr. cap. II.<br />
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