02.06.2013 Views

Visualizza/apri - ART - Università degli Studi di Roma Tor Vergata

Visualizza/apri - ART - Università degli Studi di Roma Tor Vergata

Visualizza/apri - ART - Università degli Studi di Roma Tor Vergata

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Lo zÁloj `OmhrikÒj <strong>di</strong> questo autore si manifesta peraltro<br />

nell’inserimento <strong>di</strong> tali termini all’interno <strong>di</strong> iuncturae e nessi<br />

sintagmatici forgiati anch’essi in base a un criterio emulativo nei<br />

confronti della <strong>di</strong>zione omerica. Tale prassi è soprattutto percepibile nel<br />

caso del lessema teÒj. Come si è visto, nell’ Iliade e nell’ O<strong>di</strong>ssea l’<br />

aggettivo si incontra complessivamente ventidue volte, quasi<br />

esclusivamente in forma avverbiale, <strong>di</strong> cui ventuno congiuntamente a e„.<br />

All’ interno delle Argonautiche dell’ aggettivo teÒj si registrano <strong>di</strong>eci<br />

attestazioni: in nove <strong>di</strong> questi casi esso compare in qualità <strong>di</strong> neutro<br />

avverbiale – teÒn – e in otto <strong>di</strong> queste <strong>di</strong>eci occorrenze esso s’<br />

incontra preceduto da e„. Da Omero Apollonio mutua anche il valore<br />

della iunctura e„ teÒn, che nella quasi totalità dei casi, in entrambi gli<br />

autori, non esprime alcuna sorta <strong>di</strong> scetticismo, bensì viene impiegata<br />

“per rafforzare un’ affermazione o una preghiera 714 ”.<br />

Anche per ciò che riguarda l’utilizzazione <strong>di</strong> nhmertÔj, soprattutto in<br />

quei passi in cui il lessema viene congiunto ad un verbum <strong>di</strong>cen<strong>di</strong> 715 in<br />

qualità <strong>di</strong> neutro sostantivato, si è rilevata una tendenza <strong>di</strong> Apollonio a<br />

riflettere il co<strong>di</strong>ce linguistico omerico, seppure <strong>di</strong>ssimulato dai criteri<br />

<strong>di</strong> una oppositio in imitando o aemulatio. Sebbene Apollonio tenda a<br />

riprodurre gli stilemi omerici, essi non vengono tuttavia “ricalcati”,<br />

bensì riecheggiati e variati tramite il cambiamento del verbo, la<br />

mutazione della posizione, la trasgressione della formula, in modo tale<br />

che risulti quanto mai appropriata per il verso apolloniano la<br />

definizione <strong>di</strong> “presque-homérique”, applicata dalla Ciani 716 alla lingua<br />

e allo stile dell’Alessandrino.<br />

Lievemente <strong>di</strong>verso è il caso <strong>di</strong> ¢trek»j. Sebbene Apollonio lo sfrutti<br />

solo avverbialmente, proprio come Omero, tale lessema nell’Iliade e<br />

nell’O<strong>di</strong>ssea viene sempre associato a verba <strong>di</strong>cen<strong>di</strong>, mentre all’interno<br />

delle Argonautiche esso si incontra per lo più in connessione a verbi<br />

che in<strong>di</strong>cano “conoscenza”. Tuttavia, a prescindere dal nesso<br />

sintagmatico in cui venga incastonato, questo vocabolo consta<br />

714<br />

Cfr. cap. IV.<br />

715<br />

In alcuni passi tuttavia Apollonio congiunge originalmente nhmertÔj a verba sentien<strong>di</strong>. Cfr.<br />

cap. IV.<br />

716<br />

Op. cit.<br />

218

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!