Visualizza/apri - ART - Università degli Studi di Roma Tor Vergata

quelle dell’ immagine dinnanzi allo scudo, e tuttavia va rilevato l’ uso
innovativo che ne viene fatto da Apollonio, il quale per la prima volta
lo ascrive ad una realtà visiva.
L’aspirazione realistica che è sottesa alla poesia apolloniana viene in un
caso resa esplicita dal poeta tramite il conio generato sulla base di
¢trek»j, panatrekÔj. In IV, 1382-83: Mous£wn Óde màqoj, gë d’
Øpakouòj ¢e…dw / Pier…dwn, kaì t»nde panatrekèj œkluon Ñmf»n,
accingendosi a narrare un episodio mitico che egli doveva percepire
come poco verosimile – il trasporto della nave Argo sulle spalle degli
Argonauti per dodici giorni e dodici notti attraverso il deserto di Libia
–, il poeta opera una premessa, constatando di riferire un racconto che
gli è stato ispirato dalle Muse, e che, “in tutta verità”, egli ha potuto
udire dalla loro voce. Come si è osservato, le Muse rappresentano in
questo passo l’ipostasi della tradizione, alla quale Apollonio attribuisce
la paternità del mûqoj da lui trattato. L’ istanza razionalistica che
permea le Argonautiche, ove il mito trova la sua dimensione in rapporto
ai segni verificabili nel presente, fa sì che l’ autore tenda, nell’
esposizione dei resoconti mitici, a prendere le distanze dall’ elemento
favolistico, e ad un’ epurazione del mûqoj, spesso spogliato da
Apollonio dei suoi aspetti più inverosimili. Proprio in virtù di tale
istanza il poeta, in questo passo, attribuisce alle Muse un racconto
mitico che egli doveva percepire come poco credibile, e che tuttavia, ai
fini della coerenza narrativa, risultava ineliminabile 721 .
Paradossalmente, l’ attestazione della veridicità del racconto mitico,
intesa tuttavia come “esistenza reale”, avviene così proprio in virtù
della sua scarsa verosimiglianza. L’ assegnazione del racconto alle
Muse, ipostasi della tradizione letteraria, ha pertanto lo scopo di
liberare il poeta da ogni responsabilità di paternità, poiché la matrice
del mito viene ricondotta ai poeti precedenti. Il desiderio di conferire
attendibilità a un racconto che il poeta non giudica credibile viene
dunque soddisfatto non tramite la constatazione della sua verità
oggettiva, bensì tramite un appello alla tradizione, cui Apollonio
721 Nonché, come si è osservato, per ossequio nei confronti di una tradizione illustre.
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