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Visualizza/apri - ART - Università degli Studi di Roma Tor Vergata

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L’ ultimo dei quattro poeti presi in esame, Apollonio Ro<strong>di</strong>o, non<br />

presenta alcuna attestazione né <strong>degli</strong> aggettivi ÞlhqÔj/¢lhqinÒj, né<br />

del sostantivo ÞlÔqeia.<br />

La ragione <strong>di</strong> tale esclusione è, con ogni verosimiglianza, <strong>di</strong> natura<br />

squisitamente stilistica. Lo spiccato zÁloj `OmhrikÒj apolloniano è<br />

infatti pienamente ravvisabile anche nella cernita dei termini inerenti la<br />

sfera semantica della “verità”. Come si è constatato, all’interno dei<br />

quattro libri delle Argonautiche si registra un consistente impiego <strong>di</strong><br />

lessemi quali teÒj, nhmertÔj, ¢trek»j. Si tratta <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong><br />

attributi tutti <strong>di</strong> ascendenza epica, che spariscono quasi completamente<br />

dal panorama letterario greco già fin da Esiodo, e che nel lessico<br />

omerico risultano impiegati in misura ampiamente superiore all’<br />

aggettivo ÞlhqÔj o al sostantivo Þlhqe…h. Va inoltre osservato che i<br />

lessemi ÞlÔqeia/ÞlhqÔj/¢lhqinÒj <strong>di</strong>vengono, già fin dall’epoca<br />

arcaica, quelli più comunemente usati per in<strong>di</strong>care la “verità”, cosicché,<br />

al fine <strong>di</strong> emulare la <strong>di</strong>zione omerica nel modo più puntuale possibile,<br />

verosimilmente questo autore li esclude dal proprio lessico sia perché<br />

utilizzati da Omero in misura relativamente esigua rispetto ad ulteriori<br />

lessemi sinonimici, sia, e soprattutto, al fine <strong>di</strong> adottare esclusivamente<br />

termini percepiti come peculiari della <strong>di</strong>zione omerica.<br />

Questa è probabilmente la ragione per la quale Apollonio ignora anche<br />

œtumoj, uno dei pochi sinonimi che, nella letteratura successiva a<br />

Omero, sopravvive entrando nell’uso linguistico comune, ma <strong>di</strong> cui<br />

nell’Iliade e nell’O<strong>di</strong>ssea esistono solo rare attestazioni.<br />

L’unico tra i lessemi sinonimici non peculiarmente epico che Apollonio<br />

impiega è t»tumoj, il quale viene inserito quasi sempre all’interno <strong>di</strong><br />

contesti genealogici secondo l’uso che ne viene fatto nella tra<strong>di</strong>zione –<br />

oltre che in associazione ai verba <strong>di</strong>cen<strong>di</strong> secondo l’uso omerico.<br />

Si può pertanto inferire che la minore frequenza <strong>di</strong> taluni vocaboli nel<br />

lessico omerico, nonché il loro generalizzarsi nella letteratura<br />

successiva (a ragione <strong>di</strong> cui viene a perdersene il carattere<br />

peculiarmente epico), determinano la loro omissione da parte <strong>di</strong><br />

Apollonio.<br />

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