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posseduto da Þlaqéa al v. 1, che in virtù della forma neutra viene incastonato in una massima di carattere universale, scompare nel verso successivo, ove col mutamento del genere dell’ aggettivo il poeta fa riferimento a una situazione contingente e particolare. 61
Idillio XIII, 14-15 æj aÙtù kat¦ qumÕn Ð pa‹j peponamšnoj e‡h, ºaÙtù d' e%u ›lkwnº j ¢laqinÕn ¥ndr' ¢poba…h “Voleva che il ragazzo secondo il suo animo si formasse, / e che, ºunendosi a lui in un sol giogoº divenisse un vero uomo”. Si assiste in questo passo ad una utilizzazione dell’aggettivo ¢laqinój in chiave etica. I versi 14-15 dell’ Idillio XIII, l’ Ila, fanno parte della sezione introduttiva che si protrae fino al successivo v. 16, allorché prende il via la narrazione vera e propria 203 . Dopo una breve sezione proemiale costituita dai primi quattro versi, in cui Teocrito rivolgendosi all’ amico Nicia esplicita il tema dell’ Idillio – la potenza dell’ amore cui devono piegarsi anche gli eroi, non solo gli uomini comuni 204 – il poeta si accinge a descrivere il rapporto tra l’ eroe Eracle e il giovane Ila, rappresentati rispettivamente come ærastÔj ed ærÍmenoj. Come riflettono in modo particolare i v. 8-10: kaí nin pánt’ ædídaske patÕr Ìseì fílon uëéa 205 / Óssa maqën Þgaqòj kaì Þo…dimoj aÙtòj œgento / cwrìj d’ oÙdépok’ %hj (...), Teocrito esalta in questa sezione il valore educativo dell’ œrwj paidikóς 206 . Dalle testimonianze di Platone disseminate soprattutto nel Simposio 207 e nel Fedro 208 , sappiamo che la passione dell’ ærastÔj nei confronti dell’ ærÍmenoj ingenerava nel primo il desiderio di mettere in mostra il proprio valore al fine di essere ammirato dai fanciulli e di suscitare in 203 Barigazzi, 1995, pp. 159-70, ritiene tuttavia che la sezione narrativa prenda il via solo a partire dal v. 24. Per le motivazioni addotte cfr. in particolare p. 161. In generale sul proemio dell’ Ila cfr. M. Di Marco 1995, pp. 121-139. 204 OÙc ¡mìn tòn œrwta mÒnoij œtec’ æj dokeàmej, / Nik…a, ú tini toàto qeîn poka téknon œgento: / oÙc ¡mìn tà kalà prátoij kalà fa…netai e%imen, / o‰ qnatoì pelÒmesqa, tò d’ aÜrion oÙk sorîmej. 205 Sull’ assimilazione fra il rapporto amante/amato e il rapporto padre/figlio cfr. Theogn. 1049-50: soì d’ gÎ o*iá te paidì patÕr øpoqÔsomai aÙtój / æsqlá. Cfr. anche Plat. Resp. 3, 403 b. 206 All’ educazione di Ila da parte di Eracle fa cenno anche Apollonio, Arg. I, 1210-11, ma solo sommariamente: ðtraléwj katà kósmon partísseien „ónti. / dÕ gár min toíoisin n ½qesin aÙtòj œferben. 207 Cfr. in particolare 184 d-e, 185 a-c; cfr. anche Euthyd. 282 b. 208 Cfr. 239 a; cfr. anche Xen. Symp. 8. 26. 62
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letteratura medica, se da un lato h
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All’ interno delle Argonautiche l
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a un’ indagine, costituisce infat
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Deilonte, Autolico e Flogio, con l
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I sinonimi in Callimaco, Teocrito,
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glèsshj. Mi trovo pertanto in disa
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manifesta esclusivamente l’impieg
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Callimaco, Giambo XVII, fr. 229,6-8
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Fr. 780 Pf. æj tà Thmen…doj cr
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Ptolemaîon tòn Filádelfon, toû
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Qualche perplessità a proposito de
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klÚomen / tÒnde par’ ¢rca…ou
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Teocrito, Idillio XV, 78-86 (Gor) P
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A. D. Knox-W. Headlam, Herodas, the
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P. Bing, The Well-Read Muse. Presen
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M. Di Marco, Il proemio dell’ Ila
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M. A. Harder, “Generic Games” i
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L. Malten, Ein neues Bruchstück au
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R. Scodel, Wine, Water and Antheste
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G. Zanker, Realism in Alexandrian p
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c - ¢trek»j p. 188 V. 2 - Teocrit
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