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Scarica la relazione finale - DiMaPla

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Fase 4 Implementazione dei modelli in codici di<br />

simu<strong>la</strong>zione numerica<br />

4.1 Analisi del processo di stampaggio ad iniezione delle fascette<br />

In un secondo tempo sono state condotte delle simu<strong>la</strong>zioni numeriche per studiare il<br />

comportamento del materiale all’interno dello stampo. Dapprima si è utilizzato un software di<br />

simu<strong>la</strong>zione dedicato all’iniezione termop<strong>la</strong>stica (Moldflow ® ); successivamente si sono<br />

implementati i modelli precedentemente esposti in un software multifisico quale Ansys CFX ® .<br />

Analisi “c<strong>la</strong>ssiche” ad elementi finiti<br />

Le analisi ad elementi finiti sono spesso identificate dai loro acronimi inglesi quali FEA (Finite<br />

Element Analysis) e FEM (Finite Element Modelling). L’idea al<strong>la</strong> base è quel<strong>la</strong> dividere il continuo<br />

in elementi di dimensioni minori. Vengono create delle strutture re<strong>la</strong>tivamente semplici per<br />

descrivere una struttura di qualsiasi complessità di forma. La geometria di ogni elemento è<br />

discretizzata in un certo numero di geometrie più semplici: in questo modo si definiscono i nodi in<br />

cui il programma va a calco<strong>la</strong>re i parametri che descrivono il processo. Nel caso c<strong>la</strong>ssico<br />

dell’analisi statica lineare (<strong>la</strong> forma più semplice), il movimento di ogni punto di ciascun elemento è<br />

assunto come funzione nota dei movimenti dei nodi. Se ciò è ripetuto per ogni nodo del modello, si<br />

ottiene una serie di equazioni, che possono essere risolte per determinare lo spostamento di tutti i<br />

nodi.<br />

La partico<strong>la</strong>rità delle analisi di flusso in uno stampo è data dal<strong>la</strong> soluzione di due categorie<br />

fondamentali di problemi:<br />

- proprietà non lineari del materiale;<br />

- condizioni mobili al contorno.<br />

Le tecniche tradizionali, che usano equazioni lineari per calco<strong>la</strong>re i valori nodali delle variabili di<br />

campo, non possono gestire <strong>la</strong> non linearità del materiale (durante il flusso cambia continuamente<br />

<strong>la</strong> viscosità per effetti termici e di scorrimento). Concettualmente, questa possibilità si può superare<br />

con adeguate tecniche di iterazione, che sembrano richiedere solo un’adeguata potenza di calcolo.<br />

Il secondo punto presenta una problematica ancora più complessa, perché accoppiata alle<br />

proprietà non lineari del materiale. Le tecniche FEM richiedono che, per determinare le incognite,<br />

siano note le condizioni al contorno, a cui si riferiscono le re<strong>la</strong>zioni tra le variabili nodali.<br />

Sfortunatamente <strong>la</strong> condizione al contorno, definita dal fronte durante il riempimento dello stampo,<br />

non è nota, anzi è proprio ciò che si chiede quale risultato del calcolo. Se il problema fosse<br />

stazionario <strong>la</strong> situazione sarebbe re<strong>la</strong>tivamente semplice. Ma, nel riempimento delle cavità di uno<br />

stampo il flusso locale accelera o rallenta in qualsiasi momento, a causa di una variazione di<br />

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