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Scarica la relazione finale - DiMaPla

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Il materiale ricic<strong>la</strong>to è stato stampato alle temperature di 240°C e 250°C, tipica del processo di<br />

stampaggio ad iniezione per il polipropilene.<br />

Come si può osservare in Figura 85 il materiale stampato è stato numerato allo scopo di<br />

riconoscere il materiale di base (grosso<strong>la</strong>no o fine), <strong>la</strong> progressione di stampaggio e <strong>la</strong> temperatura<br />

del fuso di partenza.<br />

Figura 85 Sequenza di stampaggio dei provini.<br />

Il materiale è stato caricato nel<strong>la</strong> tramoggia senza l’ausilio degli appositi Feeder di caricamento in<br />

quanto <strong>la</strong> forma non omogenea dei pellets di polipropilene hanno dato problemi di intasamento dei<br />

condotti; si è dunque dovuto procedere al caricamento tramite un imbuto direttamente in vite.<br />

La scelta di queste due temperature di stampaggio è dovuta inoltre al<strong>la</strong> necessità di studio del<br />

comportamento a trazione del materiale in esame, allo scopo di valutare l’effetto<br />

dell’omogeneizzazione sulle caratteristiche meccaniche (affrontate al<strong>la</strong> fine di questo capitolo).<br />

Il materiale rimacinato fine ha inoltre permesso di verificare se un ulteriore raffinatura dei granuli a<br />

monte del processo potesse portare a miglioramenti del<strong>la</strong> qualità del prodotto finito (in termini di<br />

caratteristiche strutturali).<br />

Le condizioni di processo impostate sono dunque:<br />

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